BRUNETTA SDE-RENATO - CACCIATO DALLA PRESIDENZA DELLA FONDAZIONE RAVELLO E IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CALDORO MINACCIA DI RITIRARE I FINANZIAMENTI SE RENATINO NON SARA' RICONFERMATO
Gimmo Cuomo per “Il Corriere del Mezzogiorno”
L'ex ministro di Forza Italia Renato Brunetta non è più presidente della Fondazione Ravello. Ma la destituzione viene contestata dallo stesso Brunetta che si definisce ancora «presidente a tutti gli effetti di legge». Un bei pasticcio destinato ad avere verosimilmente uno strascico legale che non garantirà certezze sui progetti futuri.
MARCELLO TAGLIALATELA E STEFANO CALDORO
A deliberare l'avvicendamento, è stato ieri mattina il consiglio di indirizzo dell'ente. Cinque i voti per il sindaco di Ravello Paolo Vuilleumier. L'hanno eletto i tre rappresentanti della Provincia di Salerno e i due del Comune. Assenti alla riunione del consiglio, invece, i quattro rappresentanti della Regione, il socio più pesante che eroga la stragrande maggioranza delle risorse necessarie per il funzionamento della struttura e per l'organizzazione degli eventi culturali.
Ma Brunetta non riconosce il risultato della votazione, visto che prima dell'inzio della riunione aveva dichiarato a verbale «improcedibile, per plurime e palesi illegittimità delle procedure, qualsiasi azione deliberativa da parte di un organo allo stato non legittimato a tanto». Nello stesso documento l'economista ha disposto l'avvio della «solita procedura per addivenire a una immediata riconvocazione del consiglio».
Un passo indietro. Era da circa un mese che le relazioni tra i soci della Fondazione si sono progressivamente deteriorate. La figura di Brunetta, esponente di primo piano di Forza Italia, inizialmente non sembrava in discussione. Poi, tra i rappresentanti della Provincia e del Comune ha iniziato a prendere corpo l'ipotesi di affidare le redini dell'ente al sindaco. Una soluzione, quest'ultima, sgradita al governatore Stefano Caldoro.
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La scorsa settimana il presidente della Regione ha annunciato che l'ente di palazzo Santa Lucia «potrebbe recedere dallo status di socio fondatore della Fondazione Ravello e riconsiderare le proprie scelte strategiche in materia di valorizzazione e promozione culturale» se fosse mutata (l'ornai non più) attuale governance.
Secondo Amalfitano, ex sindaco, cofondatore dell'ente, ora segretario generale della Fondazione ha controfirmato il documento di Brunetta. Si limita a ricordare che «nello statuto della Fondazione è previsto che il presidente sia «persona di comprovate doti di managerialità e di capacità scientifica e culturale».
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