roberto fico luigi di maio

SE I GRILLINI AFFONDANO ROMANI, SILVIO INFILZA FICO. E A LUIGINO NON DISPIACE… - RINVIATA L’ASSEMBLEA CONGIUNTA DEI GRUPPI DEL M5S PREVISTA PER LE 13: DOVEVA SANCIRE LA CANDIDATURA DI ROBERTO FICO A PRESIDENTE DELLA CAMERA E VALUTARE LE OFFERTE DAL CENTRODESTRA SUL SENATO. MA DI MAIO HA ANNUSATO LA TRAPPOLA E VUOLE ALTRO TEMPO. L’IDEA DI BRUCIARE FICO E POI PASSARE A FRACCARO. GRILLO RISCHIA DI INCAZZARSI…

 

 

1. CAMERE: RINVIATA ASSEMBLEA CONGIUNTA GRUPPI M5S

FICO GRILLO DI MAIO

 (ANSA) - E' stata rinviata, a quanto si apprende, l'assemblea congiunta dei gruppi M5S convocata oggi per le 13 sulla questione delle presidenze delle Camere. Nelle prossime ore, si apprende ancora, sarà fissata una nuova convocazione.

 

 

2. BRUCIARE FICO, POI TOCCA A FRACCARO ECCO LA CONTROSTRATEGIA DI DI MAIO

Federico Capurso per la Stampa

 

È raro che un' amicizia non richieda dei sacrifici. E così deve essere per gli accordi politici.

Luigi Di Maio lo sta imparando in fretta, sulla strada che porta all' elezione dei presidenti di Camera e Senato.

 

Il cammino intrapreso dai Cinquestelle sottobraccio con il centrodestra per spartirsi gli scranni più alti del Parlamento porterà a Forza Italia la presidenza del Senato e al Movimento 5 stelle la Camera, questo è deciso, ma il tragitto prevede le sue vittime sacrificali.

 

Riccardo Fraccaro

Non sarà il forzista Paolo Romani il prossimo presidente del Senato; stessa sorte toccherà al grillino Roberto Fico, un nome che il Movimento 5 stelle oggi annuncerà - sapendo che verrà bruciato - al termine di un' assemblea dei suoi eletti. Se lo schema andrà in porto, alla Camera il Movimento è già certo di Riccardo Fraccaro, fedelissimo di Di Maio e apprezzato dalle altre forze politiche : «L' unico vero nome sul quale stanno lavorando da giorni», racconta una fonte vicina al capogruppo in Senato del M5S Danilo Toninelli, incaricato da Di Maio di trattare con le delegazioni degli altri partiti.

 

Al Senato, invece, Forza Italia si sta ancora confrontando con i suoi alleati, ma dietro le quinte sta maturando il nome di Anna Maria Bernini, forzista nel Cerchio Magico di Berlusconi e non osteggiata dai Cinque stelle.

 

Tutto questo, a condizione che l' accordo tenga, certo. E per rinsaldarlo Salvini ha recapitato a Di Maio un invito velenoso: mettere da parte le telefonate, i comunicati, le ambasciate, e sedersi al tavolo per sancire il patto, faccia a faccia con gli altri leader, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni.

RICCARDO FRACCARO SI PULISCE

 

Di Maio tentenna. Stringere la mano allo «Psico-nano» sarebbe uno schiaffo a dieci anni di demonizzazione grillina di tutto ciò che il berlusconismo è stato. Eppure, «il tempo ha cambiato tante cose. I Cinquestelle non ci urlano più contro», dice Maurizio Gasparri passeggiando verso Palazzo Madama. E le sue parole trovano un' eco importante proprio nei pensieri di Fraccaro: «Non è così strana l' apertura nei nostri confronti di Berlusconi. Parliamo con tutti, non ci sono preclusioni verso nessuno». «Il problema è che ognuno ha i suoi nomi. Questo è il punto», aggiunge Fraccaro.

renato brunetta paolo romani

 

Ed è soprattutto sui nomi degli altri che si storce il naso. «Non veniamo meno ai nostri principi, per cui non voteremo persone indagate o sotto processo» dice Giulia Grillo, capogruppo M5S alla Camera, chiudendo di fatto alla possibilità di votare Romani al Senato, perché condannato per peculato. «Allo stesso tempo - continua Giulia Grillo - vogliamo dare il via a questa legislatura, per questo ci siamo confrontati e continueremo a farlo con tutte le forze politiche. Gli italiani hanno bisogno di risposte ai loro problemi, concentriamoci su quello». E i vertici di Forza Italia, indispettiti per il veto posto su una loro scelta, sono già pronti a mettersi di traverso in caso di candidatura di Fico. «Troppo di sinistra», fanno trapelare.

giovanni toti paolo romani

 

Di Maio rimane in silenzio.

Non aggiorna il suo popolo su Facebook, in nome di quella dichiarata trasparenza in questi giorni di trattative. Quando l' equilibrio è fragile, persino i social network pentastellati devono essere dimenticati, in favore delle più proficue ombre della diplomazia. Si parla di contatti plurimi con Salvini.

 

Perché oltre alle presidenze, all' orizzonte, ci sono molte altre nomine sul piatto di questo accordo, dai giudici del Csm al Copasir, dall' Autorità per l' Energia all' Antitrust. Forse, persino il governo. E l' unico modo per proseguire insieme su questa strada, è che tutti ottengano una vittoria personale oggi, per il potere di domani.

 

 

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