volodymyr zelensky donald trump

SE TRUMP TORNERA' ALLA CASA BIANCA ZELENSKY SI PUO' SCORDARE DI ENTRARE NELLA NATO - IL PIANO DELL'EX PRESIDENTE PER "CONGELARE" IL CONFLITTO IN UCRAINA: MANTENERE L'INTEGRITÀ TERRITORIALE, CON REGIONI AUTONOME AI LATI DI UNA ZONA DEMILITARIZZATA - L'EUROPA FAREBBE DA GARANTE DELL'ACCORDO, NESSUN RUOLO DELLA NATO. IL MOTIVO? INDURRE LA RUSSIA A NEGOZIARE - DOPO LA RIUNIONE DEI PAESI "BRICS", ZELENSKY ELOGIA IL PREMIER MODI: "I NEGOZIATI DI PACE POTREBBERO TENERSI IN INDIA" - IL MESSAGGIO A WASHINGTON: "SENZA IL VOSTRO APPOGGIO, PER NOI È DIFFICILE..."

FT, PIANO DI TRUMP È 'LASCIARE L'UCRAINA ALL'UE, NON ALLA NATO'

MEME TIME - VOLODYMYR ZELENSKY DONALD TRUMP

(ANSA) - Congelare il conflitto in Ucraina, mantenendo l'integrità territoriale del Paese, con regioni autonome ai lati di una zona demilitarizzata e meccanismi di attuazione dell'accordo da affidare all'Europa. Sarebbero questi i termini dell'intesa per porre fine alla guerra russa in Ucraina che Donald Trump proporrebbe nel caso di una sua rielezione alla Casa Bianca.

 

Secondo quanto ricostruito dal Financial Times, il progetto sarebbe una sorta di "rivisitazione dei falliti accordi di Minsk del 2014 e del 2015" che avevano cercato di mettere fine ai combattimenti in Ucraina orientale tra le forze ucraine e i separatisti sostenuti da Mosca.

 

Questa volta, scrive il Ft citando un consigliere di Trump, ci sarebbero "meccanismi di applicazione con conseguenze per le violazioni". La sorveglianza dovrebbe essere affidata alle truppe europee, non alle forze della Nato, né ai peacekeeper dell'Onu. Secondo Fred Fleitz, ex analista della Cia che ha lavorato nell'amministrazione Trump, l'adesione alla Nato di Kiev "potrebbe essere tolta dal tavolo per diversi anni per indurre la Russia a negoziare". Un simile approccio, tuttavia, non avrebbe un sostegno uniforme all'interno del partito repubblicano, avverte il quotidiano della City.

 

donald trump volodymyr zelensky

Secondo l'European Council on Foreign Relations, vi sono tre anime all'interno del partito: i 'restrainer', ossia gli 'America Firster'; i 'prioritiser', che vogliono concentrarsi sulla Cina; e i 'primacist', con un forte caucus al Senato, che credono nella vecchia scuola di proiettare il potere americano in tutto il mondo. I primi due sono uniti nel voler lasciare l'Ucraina all'Europa.

 

ZELENSKY, 'MODI POTREBBE INFLUENZARE LA FINE DELLA GUERRA' 'I NEGOZIATI DI PACE POTREBBERO TENERSI IN INDIA'

(ANSA) - ROMA, 28 OTT - Il primo ministro indiano Narendra Modi potrebbe influenzare la fine della guerra tra l'Ucraina e la Russia: in particolare, i negoziati tra Kiev e Mosca potrebbero svolgersi sul territorio indiano. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un'intervista al Times of India. "Il primo ministro Modi può influenzare la fine della guerra con l'Ucraina .

Trump e Putin 2

 

Questo è il suo grande valore in ogni conflitto. Questo è il grande valore dell'India", ha affermato il presidente. Inoltre, l'India potrebbe organizzare i negoziati tra l'Ucraina e la Russia, ha aggiunto, sottolineando tuttavia che a tal fine sarebbe necessario preparare il dialogo secondo il formato ucraino. Modi, ha poi osservato Zelensky, potrebbe anche aiutare l'Ucraina a far rientrare in patria i bambini portati con la forza in Russia.

 

ZELENSKY, 'SITUAZIONE DIFFICILE PER KIEV SENZA APPOGGIO USA'

(ANSA) - ROMA, 28 OTT - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ammesso che la situazione diventerebbe molto difficile per Kiev se la politica americana cambiasse nei confronti del Paese e Washington affermasse di non sostenere più l'Ucraina nella sua difesa del proprio territorio.

volodymyr zelensky donald trump

 

"Ma questo accadrà se la politica cambierà completamente. Allora penseremo a cosa fare, sicuramente non ora", ha affermato Zelensky in un'intervista al Times of India, come riporta Ukrinform. Il leader ucraino ha aggiunto che "molte cose dipendono dalla politica americana.... ma non tutto".

 

ZELENSKY, 'LA NEUTRALITÀ AIUTA SOLO LA RUSSIA' 'NON CI PUÒ ESSERE NEUTRALITÀ TRA L'AGGRESSORE E LA VITTIMA'

(ANSA) - ROMA, 28 OTT - "La neutralità oggi in questa guerra è un sostegno alla parte russa. La neutralità aiuta solo la Federazione Russa. Non ci può essere neutralità tra l'aggressore e la vittima": lo scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Credo che coloro che hanno partecipato al vertice dei BRICS e hanno parlato della loro neutralità, abbiano detto di voler contribuire a risolvere questo conflitto, apparendo più filo-russi - aggiunge Zelensky -. Questo significa che non si tratta di pace, perché la Russia ha iniziato questa guerra e la continua. Quindi si tratta di guerra".

narendra modi e vladimir putin a mosca

volodymyr zelensky donald trumpVLADIMIR PUTIN E L ATTENTATO A TRUMP - VIGNETTA BY ROLLI - IL GIORNALONE - LA STAMPAdonald trump vladimir putinNARENDRA MODI A KIEV CON VOLODYMYR ZELENSKY 2NARENDRA MODI A KIEV CON VOLODYMYR ZELENSKY NARENDRA MODI .- VOLODYMYR ZELENSKYTrump e PutinNARENDRA MODI .- VOLODYMYR ZELENSKY

NARENDRA MODI A KIEV CON VOLODYMYR ZELENSKY narendra modi foto creata con l'intelligenza artificiale

 

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...