L’ITALIA È UNA REPUBBLICA FONDATA SULLA SECONDA CASA – ALTRE PRECISAZIONI SUL DPCM IN VIGORE DA SABATO SCORSO: LA SECONDA CASA PUÒ ESSERE RAGGIUNTA ANCHE DA UN’ALTRA REGIONE, PURCHÉ SI TRATTI DI UN’ABITAZIONE IN PROPRIETÀ O IN AFFITTO. SE IL PROPRIETARIO È UN PARENTE, INVECE, RESTA VIETATO (GRAZIE ARCA…)
Rinaldo Frignani per www.corriere.it
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Seconde case, ecco la precisazione. Possono essere raggiunte da un’altra regione purché si tratti di un’abitazione di proprietà o in affitto: se il proprietario è un parente, invece, resta vietato.
In attesa che la presidenza del Consiglio chiarisca in maniera più netta le indicazioni del Dpcm in vigore da sabato scorso, è il sottosegretario all’Interno, Achille Variati, a fissare i paletti agli spostamenti degli italiani fino al prossimo 15 febbraio. Intanto, il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, offre una «tregua» alle Regioni, dopo lo stop della Corte costituzionale alla legge della Valle d’Aosta che alleggeriva le misure anti-Covid rispetto a quelle statali: il governo, annuncia Boccia, ritirerà le impugnative delle leggi regionali se le Regioni si muoveranno nella rotta della «leale collaborazione» tracciata dalla Consulta.
La circolare inviata ieri a tutti i prefetti dal capo di gabinetto del ministero dell’Interno, Bruno Frattasi, ricalca sostanzialmente quanto filtrato nei giorni scorsi da Palazzo Chigi: e cioè che, rispetto al decreto in vigore per le festività natalizie, il provvedimento del 14 gennaio apre alla possibilità di spostarsi da una regione all’altra per andare in una seconda casa.
La novità — sulla quale non c’era una posizione unanime nel governo, con l’ala prudente del ministro della Salute, Roberto Speranza, che era contraria — non è stata però esplicitata: la circolare, infatti, si limita a definire consentiti gli spostamenti tra regioni in caso di «rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione». Invece, il precedente decreto vietava nero su bianco gli spostamenti verso le seconde case.
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Ma il sottosegretario Variati ha chiarito che «si può sempre, eccetto nelle ore di coprifuoco, tornare nella propria residenza o abitazione. Una seconda casa è un’abitazione e non è esplicitato nel nuovo Dpcm il divieto di andare nella seconda casa purché si tratti di una propria proprietà o ci sia comunque un contratto di affitto, ergo è possibile spostarsi», anche fuori regione. «Se la casa è proprietà di un altro, anche se parente — ha aggiunto — non può essere considerata seconda casa. Ovviamente la norma può essere oggetto di una precisazione, al momento non prevista».
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Le Regioni, da parte loro, possono interpretare in maniera più restrittiva l’indicazione del governo. Ed è ciò che sembra aver deciso di fare il presidente della Toscana, Eugenio Giani, il quale ha annunciato un’ordinanza così sintetizzabile: chi ha la seconda casa nella regione e viene da fuori potrà raggiungerla solo a patto che abbia il medico di famiglia in Toscana.
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