tiziana beghin

SENTITE COME IL CAPO DELEGAZIONE ALL’EUROPARLAMENTO DEL MOVIMENTO 5 STELLE, TIZIANA BEGHIN (NON COINVOLTA NELL’EUROSCANDALO), ESALTA IL QATAR DOPO IL SUO VIAGGIO, NEL 2021, NELL’EMIRATO (INSIEME A LEI, L’INDAGATO MARC TARABELLA): “IN QATAR IMPORTANTI TAPPE NEL CAMMINO DI CAMBIAMENTO CHE PORTERANNO A UNA MAGGIORE EQUITÀ E AL RISPETTO DEI DIRITTI UMANI” – CHE DICE OGGI L’EURODEPUTATA IN MERITO A QUEL VIAGGIO? “NULLA DA NASCONDERE…”

1 - E LA GRILLINA ELOGIAVA I CANTIERI DEL QATAR

Pasquale Napolitano da www.ilgiornale.it

 

tiziana beghin 3

È il 25 settembre del 2021, quando il capo delegazione del M5s al Parlamento europeo, Tiziana Beghin, vola a Doha per tenere, con i colleghi Marc Tarabella, finito nell'inchiesta sul giro di mazzette tra gli emissari dell'Emirato e politici dell'Unione europea, e Jose Ramon Bauza, una conferenza stampa al termine di una missione del Parlamento Ue nell'emirato. Missione servita ad «accertare il processo di riforme avviato del governo del Qatar».

 

La grillina, nel suo intervento pubblico in conferenza, usa parole al miele verso l'Emirato: «Riscontriamo una grande dignità negli alloggi dei lavoratori». E non si tira indietro se c'è da sottolineare - «l'importanza delle riforme del lavoro, inclusa l'abolizione del sistema Kafala e l'introduzione del salario minimo avviate dal Qatar». Il capo delegazione del M5s in Europa le definisce «importanti tappe nel cammino di cambiamento che porteranno a una maggiore equità e al rispetto dei diritti umani».

 

tiziana beghin giuseppe conte

Un vero e proprio endorsement al rinascimento qatarino. Della visita dell'europarlamentare pentastellata non c'è alcuna traccia. Né sui giornali italiani, né sulle agenzie o sulle pagine social del capo della truppa pentastellata a Bruxelles. A scovare quella visita dei tre parlamentari europei è un sito arabo. Prima dell'esplosione dello scandalo sono stati tanti i parlamentari che non si sono tirati indietro quando c'è stata l'occasione per rivolgere un elogio al Qatar. Ora però in molti restano in silenzio con il timore di essere risucchiati nel vortice politico-giudiziario.

 

Perché quelle uscite potrebbero essere lette sotto la luce dell'inchiesta avviata dai magistrati del Belgio. Ovviamente non è il caso dell'europarlamentare grillina che non risulta coinvolta nell'inchiesta. I media parlano di oltre 60 europarlamentari al soldo di Qatar e Marocco. Uno scandalo che rischia di far tremare le stanze di Bruxelles. Il Qatar aveva buone sponde nel Parlamento Ue. E da tempo consolidava con relazioni e viaggi la rete. Al fianco della grillina rimbalza la foto di Marc Tarabella, l'eurodeputato belga di origine italiana finito nell'inchiesta sulla presunta corruzione da parte del Qatar nei confronti di eurodeputati e funzionari del Parlamento Ue.

 

2 - BEGHIN, MIO VIAGGIO IN QATAR NEL 2021 SOSTENUTO CON FONDI PE

 

tiziana beghin 1

(ANSA) - "Nel settembre 2021 ho partecipato a una missione istituzionale in Qatar, in quanto Vice Presidente del Gruppo Sport del Parlamento europeo. Le spese di viaggio e soggiorno sono state sostenute con fondi del Parlamento europeo dedicati per missioni di questo tipo". Così in una nota Tiziana Beghin, capodelegazione del M5S al Parlamento europeo.

 

"Nessun regalo, nessun trattamento privilegiato, nulla da nascondere ma solo l'esercizio delle mie funzioni di europarlamentare. Chi accosterà dunque il mio nome all'inchiesta Qatargate risponderà per diffamazione. Sono membro della Commissione Commercio Internazionale dal 2014, i viaggi istituzionali sono parte del mio lavoro che da sempre svolgo con onore e disciplina", prosegue Behgin.

 

tiziana beghin 4

"Il Movimento 5 Stelle ha sempre difeso i diritti dei lavoratori in tutte le votazioni al Parlamento europeo e non ha mai favorito il Qatar. La nostra correttezza è testimoniata dai tabulati delle votazioni: a differenza dei Socialisti lo scorso 21 Novembre abbiamo votato a favore del cambio di agenda per inserire la risoluzione sul Qatar, il 24 Novembre abbiamo sostenuto gli emendamenti più ambiziosi e siamo stati i primi a segnalare il voto sospetto sula liberalizzazione dei visti", conclude l'Eurodeputata.

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