conte franceschini

“MUSEI CHIUSI? CONTE E FRANCESCHINI SONO DUE FUORILEGGE” – ESPLODE LA FURIA DI SGARBI CHE MINACCIA DENUNCE ALLA MAGISTRATURA - L’ATTO DI ACCUSA DI LUCA BEATRICE: "CONTE NON FA DIFFERENZA TRA MUSEI E SALE GIOCO, FRANCESCHINI NEL DUBBIO SERRA TUTTO. NESSUNO OSI PIÙ SOSTENERE CHE CULTURA E SINISTRA VANNO A BRACCETTO…"

 

 

 

Da artemagazine.it

sgarbi

Vittorio Sgarbi è furioso riguardo la proposta di chiusura di musei e mostre, anticipata ieri sera dal Ministero dei Beni culturali, Dario Franceschini nel programma di Fabio Fazio e oggi presentata alla Camera dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. 

 

In un video sul suo profilo Facebook, Sgarbi chiede a Franceschini di ritirare la proposta."Con il cosiddetto 'Decreto Colosseo', voluto dallo stesso Franceschini - ricorda il critico d’arte - convertito in legge il 5 novembre del 2015  i musei italiani sono stati equiparati ai servizi pubblici essenziali come scuola, sanità, trasporti. Lo stesso Franceschini, in quella occasione - aggiunge ancora - ebbe  persino a dichiarare: "E' un fatto di civiltà che in Italia i musei, i luoghi della cultura, le biblioteche e gli archivi diventino servizi pubblici essenziali".

 

VITTORIO SGARBI MEME BY OSHO

"Oggi, smentendo se stesso e violando una legge dello Stato - sottolinea Sgarbi - Franceschini propone di chiudere musei e mostre. E' ora di finirla. Non possono andare avanti, come e peggio dei fascisti, contro la Costituzione e contro le leggi. Com'è possibile che questi 'pavoni', ignorino una legge da loro stessi promossa e approvata dal Parlamento? Franceschini e Conte sono letteralmente due fuorilegge! Se il ministro non ritirerà questa assurda proposta presenterò una denuncia alla magistratura" - annuncia Sgarbi.

 

 

PER I BARBARI I MUSEI VALGONO COME LE SLOT

Luca Beatrice per “il Giornale”

 

E d ecco che finalmente si scioglie il grande equivoco secondo il quale la sinistra considera storicamente prioritaria la cultura mentre gli «altri», insensibili e ignoranti, si concentrano su cose ben più materiali e prosaiche.

 

conte franceschini

Nel riferire alla Camera per l' ennesimo Dpcm il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha imposto la chiusura di musei e sale gioco, equiparandoli come attività non necessarie alla vita di una comunità. Forse il passaggio è stato equivocato (ogni giorno ci tocca equivocare qualcosa) però l' accostamento suona davvero inopportuno, ben oltre l' irriverenza.

 

Domenica sera il ministro della cultura Dario Franceschini, ospite di Che tempo che fa, ha spiegato al conduttore Fabio Fazio, testualmente, «con i passi avanti che faremo chiuderemo anche i musei».

giuseppe conte dario franceschini

 

Capite, chiudere significa fare un passo avanti! Dopo aver tirato giù la serranda a cinema e teatri, niente più musei e mostre, comprese quelle appena aperte come la Quadriennale a Roma o Tiepolo a Milano. Indifferente agli appelli, Franceschini tira dritto per la strada del rigore confermando l' impressione che l' attuale dicastero non gli interessi più, considerandolo da tempo il viatico per una carica solenne cui ambisce, il prossimo premier o addirittura il Colle. Certo, non difendere la propria competenza suona male, persino Azzolina si batte sulla scuola, confusa ma almeno lotta. Conte invece non fa differenza tra patrimonio culturale e bingo, Franceschini nel dubbio serra tutto.

 

quadriennale di roma 2020 FUORI

Mai in Italia, che quando serve si magnificano le bellezze architettoniche e paesaggistiche, la cultura era finita così sottoterra, trattata con sprezzo ove un tempo si rimproverava l' indifferenza.

 

Non tocca a me sostenere che teatro, cinema, museo non siano luoghi particolarmente rischiosi rispetto ad altri, però nessuno osi più sostenere che cultura e sinistra vanno a braccetto. D' ora in poi per trovare dei sostenitori del valore civile, formativo ed educativo del Paese toccherà voltare la testa nell' altra direzione.

giambattista tiepolo ll banchetto di cleopatra

 

Così finalmente sarà chiaro che cultura non è solo chiacchierare di un libro in un salotto o di un' opera vista in un museo, ma vera e propria filiera produttiva che implica mestieri secondari e mal pagati: elettricisti, allestitori, scenografi, macchinisti, corniciai, guardie di sala, bigliettai, redattori, grafici e tanti tanti altri. Il 2020, nella tragedia, sta mettendo in chiaro un fatto: il connubio, caro alla sinistra, tra egemonia culturale ed egemonia politica è saltato.

Isabella Costabile Quadriennale d’arte 2020 FUORI Quadriennale d’arte 2020 FUORI, In primo piano Chiara Camoni, sul pavimento Raffaela Naldi Rossano, alle pareti Diego Gualandrisgiambattista tiepolo trionfo delle arti e delle scienzegiambattista tiepolo cacciatore a cavalloNanda Vigo, Quadriennale d’arte 2020 FUORIgiambattista tiepolo trionfo della nobilta e della virtuPetrit Halilaj e Alvaro Urbano, veduta dell’allestimento, Quadriennale d’arte 2020 FUORI sgarbi

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