giorgia meloni

SI TORNA A VOTARE NEL 2025? - NEL CENTROSINISTRA SI SOSPETTA CHE GIORGIA MELONI POSSA PUNTARE ALLE ELEZIONI ANTICIPATE L’ANNO PROSSIMO (MATTARELLA PERMETTENDO) – UN AUTOREVOLE DIRIGENTE DEM PARLA IN MODO FUMOSO DI “FATTORI IMPREVEDIBILI”. QUALI SAREBBERO? I TIMORI PER UNA CONGIUNTURA ORRIBILE E QUASI CERTA DELL’ECONOMIA INTERNAZIONALE, LO STALLO DELLE RIFORME E LA CONDANNA DI MATTEO SALVINI CHE AGIREBBE DA DETONATORE SULLA STABILITÀ…

Francesco Verderami per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

giorgia meloni foto lapresse

Sono passati due anni di legislatura e ne dovrebbero trascorrere altri tre prima di tornare alle urne. Eppure regna una strana frenesia nelle opposizioni, dove c’è addirittura chi inizia a sospettare che Giorgia Meloni possa puntare nel 2025 alle elezioni anticipate.

Non ci sono segnali in tal senso che giungano dalla premier o dal centrodestra.

Anzi, tutti gli indicatori descrivono una situazione di stabilità nonostante la maggioranza si mostri in affanno e sia quotidianamente attraversata da tensioni tra partiti alleati.

 

 

È vero, c’è stata una discussione a Palazzo Chigi sulla data delle prossime Politiche.

Però risale a molto tempo addietro e si è limitata ad affrontare il problema del «timing» di fine mandato. Un’ipotesi di scuola: per non costringere di nuovo i cittadini a votare in settembre, la premier potrebbe anticipare le sue dimissioni di qualche mese e garantire così le elezioni in primavera.

GIORGIA MELONI - DONALD TRUMP

Ma del 2027.

 

Se così stanno le cose, cos’è che tiene desta l’attenzione delle opposizioni? Perché Meloni, in ogni suo gesto, appare intenzionata a durare e senza nemmeno passare per un rimpasto di governo. Come se le urne fossero una prospettiva di là da venire. «A meno di fattori imprevedibili...». La frase lasciata cadere da un autorevole dirigente del Pd fa capire che tra gli avversari del centrodestra c’e chi accredita uno scenario elettorale e immagina una mossa a sorpresa della premier per cogliere impreparate le opposizioni.

 

 

salvini meloni

È in questo clima da « estote parati » che la sortita pubblica del direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha riaperto il dibattito sull’aggregazione di un’area cattolica e sulla nascita di un altro centro, l’ennesimo tra i tanti che già circondano il Pd come cespugli attorno alla Quercia. A parte il fatto che non regge l’ipotesi di un «federatore» del centrosinistra, perché confliggerebbe con il progetto di Elly Schlein, che da leader del maggior partito di opposizione si candida a sfidare Meloni.

 

Ma il punto è un altro. Il tema è che le esternazioni di Ruffini sono l’epifenomeno delle preoccupazioni per le mosse della premier. Tra quei «fattori imprevedibili» che la porterebbero a scegliere il voto anticipato si celerebbero — secondo alcuni dei suoi avversari — i timori per un 2025 orribile dell’economia internazionale, lo stallo delle riforme e persino la condanna di Matteo Salvini. Che agirebbe da detonatore sulla stabilità.

 

E a fronte di questa situazione, viene spiegato, «ogni energia verrebbe utile», con evidente riferimento al responsabile dell’Agenzia delle entrate: perché «sarebbe organizzata un’alleanza di scopo» per opporsi agli avversari.

 

Cioè verrebbe costruito un rassemblement che — visti i tempi limitati — non perderebbe tempo a dividersi su ogni riga di un programma comune, ma avrebbe come (unico) elemento di coesione «la sfida alle destre».

salvini meloni

(…)

Ultimi Dagoreport

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

FLASH – COSA FARÀ LA CAMALEONTE MELONI QUANDO DONALD TRUMP, PER L’IMPOSIZIONE DEI DAZI, DECIDERÀ DI TRATTARE CON I SINGOLI PAESI E NON DIRETTAMENTE CON BRUXELLES? LA DUCETTA, AIUTATA DAL SUO AMICO ELON MUSK, GESTIRÀ GLI AFFARI FACCIA A FACCIA CON IL TYCOON, FACENDO INCAZZARE URSULA VON DER LEYEN E MACRON, O STARÀ DALLA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA? STESSO DISCORSO PER L’UBIQUO ORBAN, CHE OGGI FA IL PIFFERAIO DI PUTIN E L’AMICO DI TRUMP: COSA FARÀ IL “VIKTATOR” UNGHERESE QUANDO LE DECISIONI AMERICANE CONFLIGGERANNO CON QUELLE DI MOSCA?

lapo e john elkann lavinia borromeo

FLASH! - INDAGATO, GRAZIE A UNA DENUNCIA DELLA MADRE MARGHERITA AGNELLI, INSIEME AI FRATELLI GINEVRA E JOHN  NELL'AMBITO DELL'EREDITA' DELLA NONNA MARELLA CARACCIOLO, LAPO ELKANN E' STATO COSTRETTO A RASSEGNARE LE DIMISSIONI DALLA PRESIDENZA DELLA FONDAZIONE BENEFICA DE "LA STAMPA", ''SPECCHIO DEI TEMPI'', PER LASCIARE LA POLTRONA ALLA COGNATA LAVINIA BORROMEO... – LA PRECISAZIONE DELL’UFFICIO STAMPA DI LAPO ELKANN: “LAVINIA HA ASSUNTO LA PRESIDENZA, MA LAPO RIMANE NEL CONSIGLIO DI ‘SPECCHIO’”