SILVIO-RAI – ANZICHE’ IL PD E’ GASPARRI CHE BACCHETTA COLOMBO-TOBAGI! (‘’DIMOSTRINO CAPACITÀ D'AZIONE, PERCHÉ DI CERTO NON HANNO BRILLATO”) AL TG2 POTREBBE APPRODARE MINZOLINI

Tommaso Ciriaco per "La Repubblica"

Stritolati dall'aggressiva pattuglia berlusconiana nel cda Rai e angosciati dai tentennamenti del Pd nella partita della Vigilanza, Benedetta Tobagi e Gherardo Colombo hanno infine preso carta e penna. Ne è uscita fuori una denuncia che assomiglia a un sos: «Ci auguriamo che anche il centrosinistra schieri in Vigilanza i giocatori più ricchi d'esperienza, più competenti e politicamente autorevoli». Le grandi manovre intorno a viale Mazzini sono partite.

L'intervento prende spunto da un articolo di Repubblica. Di fronte alle crescenti mire berlusconiane verso la tv di Stato, Tobagi e Colombo invitano la politica ad avere «il coraggio di affrontare i nodi della legge Gasparri e del conflitto di interessi, che ammorbano la vita del servizio pubblico».

Poi chiariscono: «Come "toccare il pallone" in una partita giocata in tutt'altro campo, da attaccanti del calibro degli ex ministri Gasparri e Romani?». Tocca al centrosinistra mobilitare i big, anche perché «sono gli accordi occulti e trasversali a rendere "risibile", così dice l'articolo, l'influenza di due consiglieri indipendenti scelti dalla società civile », mentre il Pdl torna «a "militarizzare" la Rai».

Maurizio Gasparri non gradisce. E chiede a Colombo e Tobagi «un atteggiamento più rispettoso della legge di riforma, grazie alla quale loro stessi sono stati chiamati ai vertici della Rai. Dimostrino piuttosto capacità d'azione, perché di certo non hanno brillato». Tanto basta a far infuriare il deputato dem Michele Anzaldi.

La commissione è da tempo in cima ai desideri del M5S. Beppe Grillo non lo nasconde: «Non ci hanno dato un ministero, né il Copasir, né la Vigilanza. Che cosa gli costa dare la Vigilanza a uno di noi?». Ma la stessa poltrona - dovesse saltare la candidatura di Claudio Fava al Copasir - farebbe gola anche a Sel. Il problema, intanto, è che a causa della conflittualità interna solo lunedì il gruppo Pd della Camera comunicherà i nomi da schierare in Vigilanza.

I dettagli rivelano nel frattempo quanto Silvio Berlusconi sia pronto a entrare a gamba tesa nella partita Rai. La squadra di big da schierare in Vigilanza, innanzitutto. O l'attivismo di Antonio Verro, berlusconiano in cda avvistato ieri a Montecitorio. È lui a tessere la tela e mettere ordine nella litigiosa squadra pidielle in consiglio. Una volta conquistato il favore del consigliere Udc Rodolfo De Laurentiis, il pressing sul dg Gubitosi si farà ancora più insistente. E nel mirino finirà anche il Tg2, dove potrebbe approdare Augusto Minzolini.

Paolo Romani, però, non si sbilancia. Ammette il pranzo "segreto" con Gubitosi e giura all'Huffington Post che un cambio ai vertici Rai «al momento non è nelle ipotesi».

 

Benedetta Tobagi GHERARDO COLOMBO AUGUSTO MINZOLINIGasparri Paolo Romani Gubitosi Luigi

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...