armando siri

LA SITUAZIONE È GRAVE E PURE SIRI – IL SOTTOSEGRETARIO LEGHISTA È RIAPPARSO IERI A FIANCO DI SALVINI AL VIMINALE PER INCONTRARE I SINDACATI, MA I PM LO INCALZANO: CHIESTO UN INCIDENTE PROBATORIO – VITO E MANLIO NICASTRI DAVANTI AGLI INQUIRENTI AVREBBERO AMMESSO ALCUNI DETTAGLI CHE SAREBBERO UTILI A DIMOSTRARE CHE I SOLDI SONO STATI QUANTOMENO PROMESSI…

Maria Elena Vincenzi per “la Repubblica”

 

matteo salvini e armando siri incontrano le parti sociali al viminale 2

Nuova tegola per Armando Siri, l' ex sottosegretario leghista che proprio ieri è riapparso per la prima volta dopo le sue dimissioni a fianco di Salvini al Viminale nell' incontro con i sindacati sulla manovra. Si aggrava infatti la sua posizione nell' inchiesta della procura di Roma che lo vede indagato per corruzione e che lo ha costretto a dimettersi. I pm della capitale hanno ieri notificato a lui e a Paolo Arata la richiesta di sentire Vito e Manlio Nicastri, padre e figlio, imprenditori dell' eolico siciliani, in incidente probatorio.

armando siri. 2

 

Vito, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa (secondo gli inquirenti avrebbe favorito la latitanza di Matteo Messina Denaro) è, per gli inquirenti, il socio occulto di Arata.

I due, padre e figlio, in questi mesi sono stati interrogati dai magistrati palermitani e da quelli di Roma. A questi ultimi, che indagano su una presunta mazzetta data o promessa (ai fini della contestazione di corruzione non cambia che il denaro sia stato effettivamente versato) all' ex sottosegretario leghista ai Trasporti Armando Siri, i due parenti hanno confermato una serie di circostanze.

VITO NICASTRI

 

Nulla che sapevano direttamente, solo dettagli de relato: la tangente all' ex esponente del governo l' avrebbe pagata Arata. Ma i Nicastri, davanti agli inquirenti, hanno riportato alcuni dettagli che, secondo il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il sostituto Mario Palazzi (titolari dell' inchiesta romana), sarebbero utili per dimostrare che i soldi sono stati quantomeno promessi.

 

LA PALAZZINA COMPRATA DA ARMANDO SIRI A BRESSO

L'ipotesi dell' accusa, che si basa su intercettazioni tra Paolo Arata e suo figlio Francesco che lavora con lui, è che il leghista abbia ricevuto, la promessa (se non addirittura il contante) di 30 mila euro per appoggiare una serie di emendamenti a favore del mini-eolico. Provvedimenti che avrebbero aiutato il business degli Arata. Padre e figlio, poi, sono stati arrestati per corruzione dai magistrati della Dda di Palermo per un giro di tangenti alla Regione Siciliana.

PAOLO ARATA

 

E le pressioni di Siri sul ministero dello Sviluppo Economico per far inserire un emendamento prima, nel decreto legislativo sugli incentivi per gli impianti e, poi, nella legge di bilancio, sono state confermate dai vertici del ministero.

francesco arata con manlio e vito nicastri

 

Non solo: secondo i magistrati romani, Arata ha sfruttato tutte le sue conoscenze nella politica (è stato anche ex deputato di Forza Italia) per cercare, in fase di formazione del governo gialloverde, di garantire all' amico leghista un ruolo di prestigio. A questi indizi, ora i pm voglio aggiungere le dichiarazioni dei due Nicastri. L'incidente probatorio, che prevede il contraddittorio, permetterà infatti di cristallizzare quelle dichiarazioni una volta per tutte. E di non doverli riconvocare, semmai sarà, a processo.

vito nicastri aratamatteo salvini e armando siri incontrano le parti sociali al viminaleL EMENDAMENTO PRO ARATA PROPOSTO DA ARMANDO SIRI AI LEGHISTIarmando siri. armando siri. 1armando siri. 3

Ultimi Dagoreport

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI. LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UNA FRECCIATA-AVVERTIMENTO ALL’AMICO LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA… PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE AD ATTIVARE L'INDAGINE È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)