guaido - skytg24

SKY TG24, MEJO DELLA FARNESINA! – DOPO L’INTERVISTA-SCOOP A MADURO, IL NUOVO TG DIRETTO DA GIUSEPPE DE BELLIS FA IL BIS CON GUAIDÓ CHE SI APPELLA ANCHE LUI AL PAPA - VATICANO: NON È UNA RICHIESTA FORMALE, NON PRONUNCIA LA RICHIESTA DECISIVA: MEDIAZIONE. IL SUO È UN APPELLO GENERICO

guaido - skytg24

Domenico Agasso Jr per “la Stampa”

 

Nei Sacri Palazzi non basta un appello in tv per far partire una mediazione diplomatica. A maggior ragione in una situazione particolarmente delicata come quella di Caracas. Nella giornata di ieri c' è stato qualche momento di fibrillazione - e illusione - dopo che Guaidó a Sky Tg24 ha chiesto a «tutti quelli che possono aiutarci, come il Santo Padre», di «collaborare per la fine dell' usurpazione, per un governo di transizione, e a portare a elezioni veramente libere in Venezuela».

 

guaido - skytg24

Di più: il presidente ad interim ha pure invitato «il Papa nel nostro Paese, un Paese molto cattolico». Sembrava potesse essere la svolta, dopo la lettera di Maduro al Vaticano dei giorni scorsi annunciata dal presidente sempre a Sky Tg24, e 48 ore dopo che Francesco, sull' aereo che lo riportava a Roma da Abu Dhabi, aveva dichiarato che per un' azione diplomatica servirebbe innanzitutto la volontà di entrambe le controparti.

 

JUAN GUAIDO CON GREMBIULE MASSONE

Ma in Segreteria di Stato le parole ai microfoni televisivi non valgono come richiesta formale. Non sono arrivate lettere, come quella di Nicolas Maduro, e, in più, Juan Guadió non pronuncia la richiesta decisiva: mediazione. Il suo è un appello generico. Dunque, il Vaticano resta sulla posizione espressa ieri dal portavoce del Papa, Alessandro Gisotti: «Il Santo Padre si riserva la possibilità di verificare la volontà di ambedue le parti, accertando se esistano le condizioni per percorrere questa via». 

intervista esclusiva di skytg24 a nicolas maduro 8

 

Tradotto: il canale resta aperto, la disponibilità a valutare la possibilità di intervento c' è, ma ora lo scenario è ancora troppo «mobile», e sulle intenzioni delle due parti ci sono ancora troppi dubbi e perplessità. E l' unica richiesta considerata ufficiale resta quella di Maduro. Tutto ciò mentre la Chiesa locale venezuelana continua a essergli schierata contro.

papa francesco bergoglio e il cardinale parolin

 

La prudenza della Santa Sede sul Venezuela è accentuata anche da un precedente negativo: i colloqui a Santo Domingo tra governo e opposizione mediati dall' ex presidente spagnolo Zapatero. Allora la diplomazia vaticana si diede da fare prima con monsignor Emil Paul Tscherring e poi con monsignor Claudio Maria Celli. Ma fu un flop, come ha confermato il Papa sul volo per Roma: «È stato partorito un topino: niente, fumo».

intervista esclusiva di skytg24 a nicolas maduro 3

 

In ogni caso, dalla Santa Sede tengono a ribadire che le priorità sono l' emergenza umanitaria del Paese e una risoluzione pacifica: tutto ciò che potrà fare in questo senso - assicurano - sarà fatto. E se il Vaticano scenderà in campo, due potranno essere i registi della partita: il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin e il sostituto per gli Affari generali Edgar Pena Parra. Il primo è stato nunzio in Venezuela. Il secondo è venezuelano.

 

giuseppe de bellis

Intanto, in Italia, Rodrigo Diamanti, uno degli esponenti della delegazione mandata da Guaidó per incontrare le istituzioni italiane, sostiene che «essere neutrali significa accettare la nostra costituzione», e cioè il fatto che a fronte di «un vuoto di potere il capo del parlamento deve assumere la presidenza per portare il Paese a elezioni trasparenti». Ed è questa la posizione di Conte e Di Maio: ««L' Italia deve essere neutrale - ha detto Di Maio - . Dobbiamo semplicemente favorire il dialogo, non vogliamo creare un' altra Libia».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…