clinton kaine 1

“SOMOS TODOS AMERICANOS” - A MIAMI L’ESORDIO DI “HURRI-KAINE” NEL RUOLO DI VICE-CLINTON - IL SENATORE GESUITA DELLA VIRGINIA ELOGIA LA COMUNITA’ ISPANICA: IL SUO COMPITO QUELLO DI RIAGGANCIARE LATINOS E TUTE BLU - MA IL PRIMO PROBLEMA DA RISOLVERE E’ QUELLO DI CONVINCERE GLI ELETTORI DI SANDERS

CLINTON KAINECLINTON KAINE

Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”

 

«Tim pensa che non esista un problema irrisolvibile». Con queste parole Hillary Clinton ha presentato il suo candidato vicepresidente, Timothy Kaine, 58 anni, senatore della Virginia. L' America è in campagna elettorale e bisogna avere pazienza: è tutto un fiorire di «super uomini» e «super donne». Ma tra qualche mese uno dei due ticket presidenziali sarà chiamato a governare e si capirà se e quanto torneranno utili al Paese figure come quelle di Kaine, o in campo repubblicano di Mike Pence, vice di Donald Trump.

 

Kaine è un idealista-pragmatico, se così si può dire. È nato a Saint Paul, in Minnesota, ma è cresciuto a Kansas City, Missouri: la madre era un' insegnante, il padre, un fabbro. Ha frequentato le superiori dai Gesuiti e poi si è iscritto a Harvard, facoltà di Legge, dove ha conosciuto la sua futura moglie, Anne Holton, figlia dell' ex Governatore della Virginia. Per un certo periodo ha interrotto gli studi e se n' è andato in Honduras, a lavorare con i missionari gesuiti. Ha imparato lo spagnolo, che ora sarà prezioso per tenere saldi rapporti con i latinos; ha coltivato la fede cattolica secondo gli insegnamenti di Ignazio di Loyola: contano le preghiere e anche le opere.

HILLARY KAINEHILLARY KAINE

 

Tornato a casa, Tim e Anne si sono trasferiti nella periferia di Richmond, in Virginia: hanno tre figli, il più grande è arruolato nei marine. Vivono tuttora nella stessa casa.

La carriera politica di Tim Kaine si sviluppa in Virginia, appoggiandosi anche alla rete di relazioni del suocero. Diventa sindaco di Richmond (1998-2000), poi Governatore della Virginia (2006-2010) e infine, dal 2103, senatore. La scelta di Hillary Clinton è molto chiara: Tim Kaine si è dimostrato fin dall' inizio della campagna un suo supporter entusiasta. È un progressista a vocazione sociale, cui si chiede in particolare di riagganciare le tute blu, di mezza età, bianchi, delusi e arrabbiati che stanno puntando su Trump.

 

Il candidato vicepresidente, però, è politicamente un moderato: appoggia, per esempio, il Ttp, l' accordo commerciale tra Stati Uniti e Paesi asiatici. Nello stesso tempo garantisce anche una certa esperienza internazionale: negli ultimi tre anni ha fatto parte della Commissione esteri del Senato, sostenendo posizioni vicine a quelle di Hillary Clinton, dall' Iran alla Siria.

CLINTON KAINE 1CLINTON KAINE 1

 

Sarà, dunque, un ticket compatto, operativo, con una dialettica interna limitata. Evidentemente Hillary immagina una cabina di regia monocolore, senza possibilità di inciampi. Barack Obama ha dato la sua benedizione, con una mail indirizzata ai sostenitori di Hillary. Per il presidente va bene così, anche se erano in corsa due suoi fedelissimi, come il segretario all' Agricoltura, Tom Vilsack e il segretario al lavoro, Tom Perez.

donald trumpdonald trump

 

Resta, però, l' enorme problema di compattare il partito e, soprattutto, recuperare i 10 milioni di elettori che hanno scelto Bernie Sanders nelle primarie. Nei giorni scorsi la front runner dei democratici aveva esaminato l' opzione Elizabeth Warren, la combattiva senatrice del Massachusetts che, tanto per dare un' idea, ha definito il discorso di Donald Trump alla Convention di Cleveland «la performance di un dittatore da quattro soldi». Ma poi ha scelto Kaine, rimandando, quindi, la trattativa con l' area più radicale.

Tutto ciò rende più interessante la Convention democratica di Filadelfia che comincia domani. Sanders parlerà per primo.

 

2. DALLA VIRGINIA IL PRAGMATICO KAINE

Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”

 

obama e hillary clinton a charlotte in north carolinaobama e hillary clinton a charlotte in north carolina

"Somos americanos todos": così ha esordito Tim Kaine nel ruolo dicandidato alla vicepresidenza degli Stati Uniti accanto a Hillary Clinton, lanciando un messaggio di unità di cui il Paese - ha spiegato - ha bisogno. Kaine parla perfettamente spagnolo e anche per questo è stato scelto dalla Clinton che sa quanto fondamentale sia il voto degli ispanici per arrivare alla Casa Bianca.


Kaine e Clinton sono stati accolti da lunghi applausi quando sono comparsi davanti al pubblico, all'Università internazionale della Florida. Saranno proclamati ufficialmente candidati del Partito democratico alla presidenza e vicepresidenza alla Convention nazionale democratica, che si terrà la prossima settimana a Philadelfia. "Donald Trump sbaglia. L'America non è in declino. L'America ha ancora davanti i giorni migliori", ha attaccato la Clinton, promettendo nella convention di Philadelfia "una visione completamente diversa" da quella del tycoon: "Noi vogliamo costruire ponti, non muri".

CLINTON KAINECLINTON KAINE


"Bienvenidos a todos a nuestro país, porque todos somos americanos", ha detto Kaine, che in diversi momenti del suo intervento è passato dall'inglese allo spagnolo, lingua imparata quando lavorò come missionario in Honduras e utile a 'far presa' sugli elettori ispanici. Ha elogiato la comunità latina, di cui ha detto di aver appreso i valori di "fede, lavoro e famiglia".

 

Kaine ha anche detto che gli immigrati da tre anni aspettano l'approvazione della riforma migratoria, criticando la Camera per aver bloccato un progetto del 2013, suscitando l'entusiasmo dei tanti ispanici presenti nell'auditorium della università di Miami.

 

"Il senatore Tim Kaine è tutto quello che non sono Donald Trump e Mike Pence" aveva detto Hillary Clinton presentando oggi ufficialmente il suo "running mate". Kaine, ha spiegato la candidata democratica in pectore, "è qualificato per mettersi al lavoro fin dal primo giorno ed è un progressista che ama portare le cose a compimento".

 

bernie sanders  hillary clintonbernie sanders hillary clinton

Tutte qualità che, secondo l'ex segretario di Stato, il candidato repubblicano e il suo vice non possiedono affatto. "Trump - ha detto Clinton - sbaglia pericolosamente e non capisce l'America. Quando uno dice che può risolvere tutto da solo, deve suonare il campanello d'allarme. Questa non è democrazia". Quindi definito Donald Trump "un despota e un dittatore, ha la visione autoritaria di chi dice che può risolvere tutto da solo".

Senatore ed ex governatore della Virginia, il 58enne Kaine è stato anche sindaco di Richmond e presidente del comitato nazionale democratico. Hillary Clinton ha annunciato su Twitter di aver scelto come candidato alla vicepresidenza. Le sue radici personali sono nel Kansas, Kaine viene da una famiglia di colletti blu del Midwest: quella è la zona del paese e la fascia sociale dove si svolgeranno probabilmente le battaglie più accanite e cruciali tra la Clinton e Trump.

 

 

bernie    sandersbernie sanders

Ultimi Dagoreport

mario draghi praga

DAGOREPORT - MA DRAGHI, COSA SI ASPETTAVA COL SUO DISCORSO AL SENATO, DA PARTITI CHE AVEVANO GIA' AFFOSSATO IL SUO GOVERNO E LA SUA AMBIZIONE QUIRINALIZIA? E SE È ANDATO VIA SBATTENDO LA PORTA, STIZZITO (“VEDO CHE GUARDATE L’OROLOGIO, PER CUI VI RINGRAZIO”) - EPPURE LE SUE PAROLE CONTENEVANO UNA PROPOSTA IMPORTANTE: FINANZIARE IL RIARMO CON EUROBOND - DIETRO IL NO A URSULA, CHE GLI AVEVA PROPOSTO DI COORDINARE IL PIANO REARM EU, PRIMA PASSO A UNA FUTURA DIFESA EUROPEA, CI SONO DUE MOTIVI... -VIDEO

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...