“SONO NELLA LEGA E CI RESTO, SENTO SALVINI” – GIANLUCA SAVOINI, L’EX PORTAVOCE DEL “CAPITONE”, PROTAGONISTA DELLA TRATTATIVA AL METROPOL DI MOSCA, NON HA CAMBIATO IDEA, E CONTINUA A PROPALARE LA PROPAGANDA DI PUTIN: “QUELLO CHE È SUCCESSO A NAVALNY È QUELLO CHE SUCCEDE DA TEMPO AD ASSANGE. LA LEGA È ANDATA IN PIAZZA PER EVITARE PROBLEMI AL GOVERNO. GLI AMICI ITALIANI? PUTIN PARLAVA ANCHE A LETTA, PRODI, CONTE…” – LA DELEGAZIONE CHE AVREBBE DOVUTO CERTIFICARE LA CORRETTEZZA DELLE ELEZIONI IN RUSSIA: TUTTI PUTINIANI DELLA PRIMISSIMA ORA, COMPRESO IL FRATELLO D’ITALIA PINO ODDONE…
1 - SAVOINI E L’EX 5 STELLE «OSSERVATORI» IN RUSSIA. GIALLO SULLA MISSIONE
Estratto dell’articolo di Cesare Zapperi per il “Corriere della Sera”
matteo salvini gianluca savoini a mosca
Compare anche Gianluca Savoini, già portavoce di Matteo Salvini e protagonista della trattativa al Metropol sui fondi russi alla Lega, tra i venti italiani invitati a fare da osservatori alle presidenziali russe di marzo.
Figura ponte del Carroccio con Mosca, Savoini non ha voluto confermare al Corriere la sua presenza nella delegazione guidata anche questa volta da Vito Grittani, sedicente ambasciatore dell’Abkhazia, carica informale visto che riguarda un territorio separatista, in Georgia, non riconosciuto a livello internazionale.
Grittani era già stato il coordinatore di 13 italiani invitati da Mosca per legittimare nelle regioni ucraine — Donbass, Kherson e Zaporizhzhia — il referendum nel 2022, e le amministrative nel 2023. […] tra gli invitati c’è un’altra personalità della scena politica italiana: Pino Cabras, ex parlamentare no vax del M5S, vice presidente della commissione Esteri della Camera nella scorsa legislatura:
«Sono curioso di vedere di persona come funziona il sistema elettorale. Io non vedo un Adolf Putin né un Adolf Zelensky. […] La Russia non è una democrazia perfetta, ma nemmeno le nostre lo sono. Io da non vaccinato non ho potuto sedere alla Camera e svolgere il mio lavoro. Non mi pare molto democratico».
[…] Tra le new entry di questa delegazione c’è Pino Adone Oddone, tesserato di Fratelli d’Italia a Lamezia Terme, erroneamente «promosso» a responsabile locale del partito nell’invito inviato dalla Camera Civica, organo di supporto alla Duma.
«Al di là delle indicazioni del mio partito, preferisco fare le mie valutazioni e vedere di persona quel che accade. La Russia non è un regime libertario ma neanche la Nord Corea». Poco importa che chi deve controllare sia un ospite «scortato» da chi deve essere controllato, con spese di viaggio e hotel pagate da Mosca. In serata il colpo di scena: dopo essere stati contattati dal Corriere , la missione è stata annullata, per «motivi di sicurezza»: doveva restare segreta. Andrà a Mosca da indipendente Gianfranco Vestuto, leghista della prima ora, direttore del portale Russia News e di Italeurasia, ponte tra imprese del Mezzogiorno e mondo russo.
2 - GIANLUCA SAVOINI "BIDEN COME PUTIN, LUI PERSEGUITA ASSANGE CON MOSCA BISOGNA RIALLACCIARE I RAPPORTI"
Estratto dell’articolo di Francesco Moscatelli per “La Stampa”
«Basta che Matteo Salvini dica una cosa ragionevole - cioè di aspettare le indagini per capire se Navalny è morto di infarto, di gelo, oppure torturato - che subito viene messo in croce. Perché questa strumentalizzazione? Perché basta che il signor Biden, il capo del mondo, decida che è stato Putin a farlo uccidere, e tutti devono omologarsi. Però lui poi vuole fare la stessa cosa con Julian Assange».
Gianluca Savoini, già giornalista de La Padania ed ex portavoce del segretario leghista, sta sempre dalla stessa parte. Ovvero con la Russia. Anche se assicura che l'ultima volta che ha incontrato Vladimir Putin è stata in occasione della visita in Italia del presidente russo nel luglio del 2019. Il suo nome è legato al «caso Metropol»: fu accusato di aver partecipato a una compravendita di petrolio in un hotel di Mosca al fine di girare alla Lega una plusvalenza da 60 milioni.
VLADIMIR PUTIN E GIANLUCA SAVOINI
Dopo quattro anni di indagini, però, la procura di Milano ha chiesto per tutti l'archiviazione. E così lui oggi gira l'Italia per presentare il suo libro Da Pontida al Metropol-La lunga guerra dei poteri forti internazionali contro la Lega edito dalla Signs Books di Marco Carucci (in passato dirigente di Forza Nuova e compagno di liceo di Salvini).
«Ormai tutti sono ossessionati in maniera psicopatologica dalla Russia - insiste Savoini -. Viviamo in questa cappa dove Russia significa il crimine, l'inferno, il male assoluto. E poi se qualcuno ha a che fare con la Russia diventa un mostro. Guardate cos'è successo a Marine Le Pen per aver chiesto un prestito, poi restituito, a una banca della Repubblica Ceca con partecipazioni di banche russe».
Savoini, lei parla di mostrificazione della Russia. Ma come definirebbe la morte in carcere pochi giorni fa dell'oppositore Aleksej Navalny?
«Quello che è successo a Navalny è quello che succede da tempo ad Assange. […] Perché nessuno ha speso una parola per Gonzalo Lira, il giornalista americano morto nelle carceri ucraine? Usare due pesi e due misure mi fa schifo».
VLADIMIR PUTIN E IL TE - MEME BY EMILIANO CARLI
La Lega ha aderito alla manifestazione in memoria di Navalny, ma il capogruppo Massimiliano Romeo è stato contestato proprio per quei legami con Mosca che lei ha rappresentato. Se lo aspettava?
«Chiunque non segue i dettami del pensiero unico sulla politica internazionale viene attaccato a prescindere. La Lega […] fa parte del governo, e per evitare problemi al governo, è normale che sia andata in piazza. Però un conto sono un governo e un sistema politico schierati, un'altra il Paese reale che ha opinioni anche diverse».
È a questo "Paese reale"che si riferiva Putin quando ha detto alla studentessa «L'Italia ci è sempre stata vicina»?
«Sì, ma Putin parlava anche alla politica. A tutti i politici italiani - da Letta a Prodi, da Conte a Salvini - che hanno avuto un ruolo di governo fino al 2019. Tutti lo invitavano a Roma e andavano a Mosca a definire accordi commerciali per le nostre imprese, trattandolo come si tratta un partner importante».
lorenzo fontana, marine le pen, matteo salvini, max ferrari e gianluca savoini
[…] Dice che non fa più politica. Ha ancora rapporti con Salvini?
«Sono nella Lega dal 1992 e ci resto, sento Salvini e i rapporti sono buoni con tutti. Però, visto che negli ultimi periodi mi occupavo dei rapporti internazionali, soprattutto di quelli con la Russia, a fronte di quello che è successo prima con l'inchiesta giudiziaria finita in nulla, poi con il Covid e alla fine con questa guerra, adesso faccio altre cose. Non c'è alcuna possibilità di avere relazioni politiche oggi. Fra non molto, appena la guerra sarà finita, vedremo. Io credo che con la Russia si dovrà fare i conti. Eccome»
L'inchiesta Metropol è finita in nulla anche perché c'è stata poca collaborazione da parte delle autorità russe…
«Non è vero. I magistrati ci sono andati due volte e hanno fatto due rogatorie. A differenza di alcuni giornalisti che mi hanno condannato ancora prima di sapere che cosa stava succedendo, la magistratura ha fatto il suo dovere. Ha dimostrato che non c'era alcun reato. Io sono stato distrutto per colpire la Lega di Salvini che nel 2019 era al 34%».
È tornato in Russia ultimamente?
«Certo, in Russia ci vado tranquillamente dato che mia moglie è russa e ho anche il visto matrimoniale. Gli amici che avevo da trent'anni per me rimangono amici. A differenza di molti italiani che fanno i Badoglio, e quando va tutto male saltano dall'altra parte, in Russia se sei una persona corretta e seria non ti voltano le spalle».
MATTEO SALVINI - SERGEY RAZOV - GIANLUCA SAVOINI
Lei ha curato l'accordo del 2017 fra la Lega e Russia Unita, il partito di Putin. Accordo che si sarebbe dovuto rinnovare automaticamente nel 2022. È ancora valido? Carlo Calenda chiede a Salvini di mostrare le prove della disdetta…
«Si trattava di un memorandum di collaborazione, nell'ambito di istituzioni come ad esempio il Consiglio d'Europa e l'Ocse al quale erano ammessi anche parlamentari russi. Dialogavamo su temi come la lotta all'immigrazione, la difesa delle identità e anche la lotta alle sanzioni, perché per noi della Lega rovinavano le aziende italiane senza portare alcun beneficio politico. È stato impossibile riconfermare il memorandum perché a un certo punto i deputati russi sono stati espulsi da questi organismi».
GIANLUCA SAVOINI - FRANCESCO VANNUCCI - ALEKSANDR DUGIN
matteo salvini e gianluca savoini a villa abamelekmatteo salvini irina osipova gianluca savoini claudio d'amicoPino Cabras, Gianluigi Paragone, Francesco Forniciti 1MATTEO SALVINI E GIANLUCA SAVOINI A MOSCA NEL 2014GIANLUCA SAVOINIgianluca savoinivladimir putin e gianluca savoinigianluca buonanno, lorenzo fontana, and matteo salvini contro le sanzioni alla russiamatteo salvini vladimir putin gianluca savoini matteo salvini e gianluca savoini a mosca piazza rossaCLAUDIO DAMICO - MATTEO SALVINI - GIANLUCA SAVOINIGIANLUCA SAVOINI