“CON LA LEGGE DI STABILITÀ MELONI È ARRIVATA AL BIVIO PRIMA DEL PREVISTO E NON POTRÀ CONTINUARE AD AVERE DUE PARTI IN COMMEDIA” - SORGI: “L'AVVENTO DEL NUOVO PATTO DI STABILITÀ RIDUCE I MARGINI PER LE PROMESSE E MELONI SI AUGURA CHE CRITERI RIGIDI SI AMMORBIDISCANO NELLE TRATTATIVE CON BRUXELLES GRAZIE AL FATTO CHE L'ITALIA CONDIVIDE GLI STESSI PROBLEMI CON UN GRUPPO AMPIO DI PAESI. È UN NEGOZIATO CHE PESERÀ SU QUELLE DI FITTO CHE È CONSAPEVOLE DEL RIGORE CON CUI È GUARDATA L'ITALIA, ANCHE PER VIA DEL DOPPIO GIOCO EUROPEISTA-SOVRANISTA, INAUGURATO DA MELONI ALL'INIZIO DELLA LEGISLATURA CON IL 'NO' AL BIS DI VON DER LEYEN”
Estratto dell’articolo di Marcello Sorgi per “la Stampa”
GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN
Chissà se la decisione presa ieri dalla Lega di sostituire Giorgetti e Fontana come vicesegretari serve per consentire maggiore autonomia al ministro dell'Economia e al presidente della Camera. Oppure, almeno nel primo caso, per lasciare più libertà a Salvini di condurre la sua campagna, partita da alcuni giorni con la richiesta di elevare a centomila euro il limite per la flat tax al 15 per cento per i lavoratori autonomi.
Anche ieri, nella riunione di maggioranza a Palazzo Chigi sulla manovra d'autunno, il ministro dell'Economia ha ripetuto che l'avvento del nuovo Patto di stabilità riduce i margini per le promesse […]. Il Patto introduce il criterio della limitazione della spesa netta, sulla quale sarà più complicato fare operazioni di maquillage. E il risultato […] sarà l'aumento della tensione all'interno della maggioranza e con l'opposizione.
Meloni si augura che criteri formalmente così rigidi possano essere ammorbiditi nella fase finale delle trattative con Bruxelles grazie al fatto che l'Italia condivide gli stessi problemi con un gruppo piuttosto ampio di Paesi membri, tra cui Francia e Germania, e anche a un necessario periodo di sperimentazione e rodaggio delle nuove regole di rientro dal debito firmate a giugno.
È un negoziato che, oltre che sulle spalle di Bruxelles, peserà su quelle di Fitto […] che […] è il primo ad essere consapevole del rigore con cui è guardata l'Italia, anche per via del doppio gioco europeista-sovranista, inaugurato da Meloni all'inizio della legislatura con il "no" al bis di Von der Leyen e la serrata trattativa per il posto da ottenere per l'Italia nel "governo" europeo. Insomma con la legge di stabilità Meloni è arrivata al bivio prima del previsto e non potrà continuare ad avere due parti in commedia.
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