carlo calenda e matteo renzi

CARLO E MATTEO, DUE EGO-BALLE / 2 - SORGI: “RENZI CHE ADESSO SE NE STA BUONO BUONO E PROMETTE DI VOLER FARE SOLO QUALCHE "ASSIST", LASCIANDO A CALENDA IL COMPITO DI TIRARE IN PORTA, NON RINUNCERÀ AD AVERE UN RUOLO PIÙ CENTRALE QUANDO LA CAMPAGNA ELETTORALE ENTRERÀ NELLA FASE CALDA. LÌ SI VEDRÀ QUANTO È SOLIDO L'ACCORDO TRA I DUE, O SE DI NUOVO OGNUNO È PRONTO A RIPRENDERE LA PROPRIA STRADA. L'ACCORDO È DETTATO DA UNO STATO DI NECESSITÀ: IL RISCHIO DEI DUE PARTITI DI NON RAGGIUNGERE LA SOGLIA DI SBARRAMENTO DEL 3 PER CENTO PER L'INGRESSO IN PARLAMENTO”

MATTEO RENZI E CARLO CALENDA

Marcello Sorgi per “la Stampa”

 

Alla fine l'accordo s'è trovato. Ma non c'è stata la conferenza stampa-evento che accompagna di solito svolte del genere. Troppo vicina quella con Calenda seduto accanto a Letta, cinque giorni prima di mandare tutto per aria. E non del tutto risolti i dubbi reciproci tra i due principali contraenti, l'ex premier che sorprendentemente (ma poi non tanto) accetta di fare un passo indietro, lasciando all'ex ministro il ruolo di "front runner", volto e mente principale della campagna elettorale.

CARLO CALENDA E MATTEO RENZI

 

Onori e oneri, dato che il 25 settembre sarà Calenda, il cui nome compare a caratteri ben visibili sotto i simboli accoppiati di Azione e Italia viva, a prendersi il merito della vittoria o a sopportare il peso della sconfitta. La designazione non placa del tutto le ansie del leader di Azione. Tanto che subito dopo l'accordo sente il bisogno di precisare che il listone unico dei due partiti non esclude che successivamente, in Parlamento, possano separarsi, dando vita a gruppi separati.

matteo renzi carlo calenda

 

Una gaffe, nel giorno in cui semmai andrebbero sottolineati tutti gli elementi di unità, per dare un messaggio chiaro agli elettori. Che non sfugge al sondaggista Noto, sorpreso dalla falsa partenza. E che verrà corretta in serata con un comunicato. Forse la vera ragione di questo matrimonio senza amore sta nel fatto che Calenda sa di essere insuperabile quando gioca in solitaria e se la prende con tutti.

 

L'accordo con Renzi è dettato da uno stato di necessità: il rischio dei due partiti di non raggiungere la soglia di sbarramento del 3 per cento per l'ingresso in Parlamento, che viene molto affievolito dall'unione delle rispettive forze. Ma il messaggio di Calenda, «la lotta contro il bipopulismo di centrodestra e centrosinistra», somiglia abbastanza a quello della «rottamazione» con cui Renzi, dieci anni fa, iniziò la sua ascesa trionfale.

carlo calenda matteo renzi

 

Averlo accanto, nella difficile prova delle elezioni politiche, non aiuta. Anche perché Matteo, che adesso se ne sta buono buono e promette di voler fare solo qualche "assist", lasciando a Carlo il compito di tirare in porta, non rinuncerà ad avere un ruolo più centrale quando la campagna elettorale entrerà nella fase calda. Lì si vedrà quanto è solido l'accordo tra i due, o se di nuovo ognuno è pronto a riprendere la propria strada.

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