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1. SORIA SPUTTANA TUTTI: “HO PAGATO IN NERO STAR COME STEFANIA SANDRELLI, ALAIN ELKANN, ISABELLA FERRARI, MICHELE PLACIDO, GIANCARLO GIANNINI, AUGUAS” 2. ‘’ERA IL 2006 E CHIAMPARINO HA RICEVUTO IN UN BAR DALLE MIE MANI CONTRIBUTI IN NERO PER LA SUA CAMPAGNA ELETTORALE. PER UN TOTALE DI 25MILA EURO’’ 4. AUGIAS: “CI FA PASSARE PER ASSATANATI SOLO PER SALVARE SE STESSO”

1. IL MORALISTA AUGIAS PRETENDEVA SOLDI IN NERO

Stefano Zurlo per “il Giornale”

Giuliano SoriaGiuliano Soria

 

Il tono è dimesso, ma la precisione è quella di un cecchino. Giuliano Soria, patron indiscusso del Grinzane Cavour, ha una memoria infallibile. E racconta le pagine di quella che lui considera «la colpa collettiva» del Grinzane. Il peccato originale rimosso in gran fretta da un'intera classe dirigente. «Era un sistema, tutti volevano viaggi, chiedevano presentazioni, un favore, una busta in nero, un pagamento sottobanco». La giornata più lunga dell'ex presidente della manifestazione letteraria più acclamata d'Italia inizia con una deposizione a Palazzo di giustizia. Qui Soria, difeso dagli avvocati Luca Gastini, Aldo Mirate, Gianluca Vista e Giorgio Romagnolo, si sofferma sulle debolezze della sua corte. Un tema ripreso in questa intervista al Giornale.
 

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Soria, fu arrestato nel marzo 2009. Sei anni dopo arriva la vendetta?
«Nessuna vendetta. Io voglio solo chiarire come era organizzato questo parterre scintillante. Mi difendo, visto che in primo grado mi hanno affibbiato tutte le colpe del mondo».
 

Con una condanna a 14 anni mezzo per aver gestito allegramente 4,5 milioni di soldi pubblici.
«Ecco, io mi prendo le mie responsabilità, sono dispiaciuto, sinceramente, sul piano umano per i danni che ho provocato, per esempio al mio maggiordomo Nitish, però un attimo, non esageriamo. Non ero un marziano fuori dal mondo».
 

CORRADO AUGIAS GIULIANO FERRARA LUCETTA SCARAFFIA CORRADO AUGIAS GIULIANO FERRARA LUCETTA SCARAFFIA

Soria, da dove cominciamo?
«Dal più moralista dei moralisti. Corrado Augias».


Augias?
«Partecipava a una miriade di nostre manifestazioni.. Il Grinzane, il Grinzane Cinema, il Grinzane junior, il Grinzane noir. E ogni volta chiedeva, anzi pretendeva di essere pagato in nero». 
 

CHIAMPARINO AL SALONE DEL LIBRO DI TORINOCHIAMPARINO AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO

Questa è la sua versione. Augias negherà, magari querelerà...
«Faccia pure. Lui era una star, esigeva cachet da 7-8 mila euro a botta, il problema è che li voleva assolutamente in nero. Come ho detto davanti ai giudici era assillante fino all'indecenza. E faceva un discorsetto di questo tenore: “Se vuoi pagarmi in chiaro, allora il compenso dev'essere quadruplicato”».
 

Lei?
«Accettavo. Io ad Augias ci tenevo. Ma non creda che fosse l'unico».

soria Giulianosoria Giuliano


Chi altri?
«Ho pagato in nero star come Stefania Sandrelli, Charlotte Rampling, Isabella Ferrari, Michele Placido, Giancarlo Giannini».
 

Quereleranno pure loro.
«Facciano pure. Io voglio spiegare il contesto del Grinzane, mi interessa la verità. Adesso, dopo sei anni di attesa, è arrivato il momento di raccontare vizi e debolezze. Per esempio i viaggi a scrocco intorno al mondo».

 

Chi era della compagnia?
«Il più simpatico è senz'altro Alain Elkann. Organizzo una premiazione a New York per il grandissimo Philip Roth. Lui viene, con la moglie Rosy, e io a spese del contribuente devo sovvenzionargli il viaggio aereo in first, più l'hotel superstellato. Sa cosa vuol dire?».
Ci spieghi. 
«Un conto da 13mila euro. Ma non è finita».
 

barbara d'urso e giancarlo gianninibarbara d'urso e giancarlo giannini

Che altro c'è?
«Lui organizza nella sua villa vicino a Moncalieri una festa per il Grinzane con 120 invitati. Provi a indovinare chi ha pagato il conto».
 

Sempre lei?
«Sempre a spese del contribuente».
Ma era un continuo.
«Con i politici in prima fila. Per la governatrice Mercedes Bresso ho promosso una festa da sogno nella vecchia ambasciata prussiana a San Pietroburgo in occasione del suo compleanno. Duecento invitati, un'orchestra invisibile laggiù, nel golfo mistico, le candele, una superba torta nuziale».
 

isabella ferrari renato de maria foto carbone gmt110isabella ferrari renato de maria foto carbone gmt110

La spesa?
«Una spesuccia, credo di ricordare, da 30mila euro. Consideri anche la sistemazione della Bresso e del marito, dell'assessore alla Cultura Gianni Oliva e della moglie, di vari dirigenti della regione. A proposito Gianni Oliva, storico e autore di molti libri, era un mio cliente affezionato. Mosca, Parigi, San Pietroburgo: non mancava mai. Spesso con la gentile consorte al seguito. E a ottobre...».
A ottobre?
«Mi telefonava: “Sai do una cena, avresti dei tartufi?”».
Lei?
«Regalavo, a colpi di 800, mille, 1.500 euro alla volta. Sempre tartufi bianchi di Alba».
 

Il Giornale ieri ha anticipato il suo racconto e ha chiamato in causa per finanziamenti illeciti Sergio Chiamparino, allora sindaco e oggi governatore. Chiamparino replica parlando di «fango nel ventilatore».
«Ci siamo visti al caffè in piazza Vittorio. Era il 2006 e Chiamparino ha ricevuto contributi in nero per la sua campagna elettorale. Non una ma due volte, per un totale di 25mila euro. Ventimila euro la prima volta, 5mila la seconda. Altro che ventilatore. C'era un ottimo rapporto, come con la Bresso che deve ancora ringraziarmi perché fui io a far pubblicare il suo romanzo da Rizzoli, curandone anche l'editing».

 

2. AUGIAS: “CI FA PASSARE PER ASSATANATI SOLO PER SALVARE SE STESSO”

Maria Corbi per “la Stampa”

 

Filmato soriaFilmato soria

In quella «colpa collettiva» citata da Giuliano Soria ci sono politici, attori, intellettuali, giornalisti. C’è Corrado Augias che è «basito» dalle accuse. «Non riesco a rendermene conto», dice. Ha la voce provata da chi «si sente accusato ingiustamente». «Sono una persona per bene, un professionista corretto. Mi chiamavano e io andavo». 
Le parole escono filtrate dallo stupore. È appena uscito da uno studio legale per capire cosa fare e come difendersi. «Difendere l’onore, la mia rispettabilità. Perchè per il resto non ho proprio niente da rimproverarmi».
 

Dottor Augias, Giuliano Soria è stato durissimo parlando di lei ai giudici. Ha detto che fra i giornalisti che beneficiavano delle iniziative del premio «Corrado Augias era il più vorace, era addirittura assillante sui pagamenti in nero, sfiorando l’indecenza».
«Cado dalle nuvole. Un colpo basso, un apprezzamento morale, anzi immorale, gravissimo contro cui è complicato anche agire legalmente. Ma credo che agirò per danni. È difficile difendersi quando non si sa quale è l’accusa». 
 

GIULIANO SORIAGIULIANO SORIAMERCEDES BRESSO MERCEDES BRESSO

Soria dice che lei chiedeva soldi in nero. Che era assillante.
«Io non ho mai evaso un euro. Ho sempre pagato le tasse fino all’ultimo centesimo. È tutto documentato. Avevo dei rimborsi spese come è giusto che sia. Lui mi chiamava come professionista e mi rimborsava. Ma mi chiedo come sia possibile fare delle accuse così vaghe in un’aula di Tribunale. Ha detto che “sfioravo l’indecenza”. Roba da matti».
 

E l’assillo?
«Soria sta cercando di uscirne in qualche modo, vuole far vedere che era pressato da una banda di assatanati». 


Era Soria che la chiamava?
«Era lui che mi chiamava pregandomi di andare. Non ho mai pressato nessuno perchè me lo impedisce il carattere. E chi i conosce lo sa».
 

CORRADO AUGIAS OSPITE DELLA BIGNARDiCORRADO AUGIAS OSPITE DELLA BIGNARDi

Soria ha accusato molti personaggi famosi che hanno partecipato in diversi modi al premio.
«Ho letto, ma non so di più. Posso parlare per me».
 

Perchè allora queste accuse da Soria?
«Lo vedo disperato, lui considerava il Grinzane la sua creatura, una delle ragioni di vita. E avere ucciso la sua creatura, lui che di figli naturali non ne ha, gli dà un dolore immenso».


Mi sta dicendo, insomma che è uscito di senno?
«Non so se è uscito di senno, so che sta dando pugni a destra e sinistra nell’ultimo disperato tentativo di difendere se stesso. Peccato. Era bravo, faceva bene la parte letteraria. Soria è stato il primo ad accorgersi di Ohran Pamuk, lo scrittore turco premiato con il Grinzane che poi ha avuto il Nobel».

giuliano soria stefano della casagiuliano soria stefano della casa

 

4. PROCESSO GRINZANE, LE ACCUSE DI SORIA: “SOLDI A POLITICI, GIORNALISTI E ATTORI”

Andrea Rossi per “la Stampa”

 

«Sono malmesso. E depresso: è stato come perdere un figlio di ventotto anni». L’incedere lento di Giuliano Soria sembra il segno della resa. Invece no. Mai il patron del Grinzane Cavour s’era presentato in tribunale. Mai aveva ammesso i suoi errori, tanto meno aveva chiesto scusa. Ora è stanco e malato. Però combatte ancora. Tra due giorni compirà 64 anni, fatica a camminare, ha lo sguardo vuoto ma molti conti da regolare. Con una condanna a 14 anni e 6 mesi in primo grado, per peculato e abusi sessuali contro il suo ex domestico non ha più molto da perdere, così ieri in tribunale ha tentato l’ultima, disperata, difesa.
 

Cota e Mercedes Bresso al seggio Cota e Mercedes Bresso al seggio

Come un caratterista Soria dipinge con perfidia i personaggi che ruotavano intorno alla sua creatura. Quei tanti che - secondo lui - si sono abbeverati al Grinzane e poi, al primo refolo, si sono dileguati senza un grazie, anzi, rinnegando tutto. Mercedes Bresso, l’ex presidente della Regione, è la «zarina»: «Usava il Premio per le sue attività di relazione. Molte manifestazioni sono state organizzate per compiacere lei e il marito».

 

Bilancio 2008 del GrinzaneBilancio 2008 del Grinzane

Roberto Moisio, direttore della comunicazione della Regione, è Richelieu. «Decidevano tutto Bresso e lui, non mio fratello Angelo (condannato in primo grado a 7 anni per aver firmato i finanziamenti al premio, ndr) che mi ha sempre remato contro. I nostri rapporti erano, e sono, pessimi».
 

Il fiume in piena
«Affermazioni ridicole e pazzesche», ribatte Bresso, oggi europarlamentare del Pd. «Lui non mi ha mai pagato nulla». La lista dei politici foraggiati o coccolati da Soria è però lunga, tanto che il professore aveva assoldato un manager per creare società fantasma e dotarsi di fondi neri. I soldi?«Finivano all’ex sottosegretario del Pd Gianni Vernetti, a Gianluca Susta (senatore appena migrato da Scelta Civica al Pd, ndr). L’ex assessore alla regionale Cultura di centrodestra, Giampiero Leo, lo chiama «il padrino». Il suo successore, quota centrosinistra, Gianni Oliva, «il tartufaro»:

stefania sandrelli e dominique sanda ne il conformistastefania sandrelli e dominique sanda ne il conformista

 

Filmato soriaFilmato soria

«Adora i tartufi, ogni anno glieli dovevamo offrire». Fiorenzo Alfieri, assessore alla Cultura a Torino nel decennio di Chiamparino, è «vorace»: «Chiedeva soldi, anche per conto di Chiamparino. In due occasioni l’ho sostenuto». Alfieri precisa: erano regolari contributi alla campagna elettorale. Chiamparino, invece, contrattacca: «Ricordo quando andammo a Parigi: Soria girava in auto blu, noi siamo andati a mangiare una bistecca in taxi. Getta fango nel ventilatore per difendersi».
 

CHIAMPARINO SORIACHIAMPARINO SORIA

Dal ventilatore escono alcuni dirigenti del ministero della Cultura. Anche loro viaggiavano a spese del Grinzane. E così facevano, sempre secondo Soria, alcuni giornalisti: Corrado Augias, «il più vorace di tutti, assillante, ai limiti dell’indecenza», firme della Rai «su cui ci sarebbe da aprire un capitolo a parte», Alain Elkann, «che pretese di venire a New York, un viaggio che ci costò 13 mila euro». Per non parlare di attori e scrittori, che si muovevano solo se pagati in nero. Per farsi premiare a New York nel 2007 Philip Roth pretese 30 mila euro. E così Charlotte Rampling, Giancarlo Giannini (che trasecola: «Non so di cosa parli»), Isabella Ferrari, Eleonora Giorgi, Stefania Sandrelli, Michele Placido, Vincenzo Cerami.
 

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Richiesta la condanna
Questo circo non poteva reggersi su una sola persona, sostiene Soria. «Tutti sapevano come funzionava». Ed ecco il passaggio finale, studiato per scaricare su altri la responsabilità di anni di soldi pubblici usati per scopi privati: «Io, per compiacere la politica e il mondo dello spettacolo, che ci usavano per il loro prestigio, ho finito per scaricare il mio stress su chi lavorava con me. Me ne scuso, e chiedo perdono per i danni provocati all’erario».
 

DABEEDIN (ACCUSATORE SORIA) DI SPALLE E IL SUO AVVOCATODABEEDIN (ACCUSATORE SORIA) DI SPALLE E IL SUO AVVOCATO

Il sostituto procuratore generale Vittorio Corsi, che sostiene l’accusa nel processo d’appello, non si lascia intenerire. «Il Grinzane era un premificio itinerante, una patologica manifestazione del proprio io da parte di Soria» Chiede 11 anni e 9 mesi (con uno sconto perché alcuni capi d’imputazione sono caduti in prescrizione), 6 anni e 8 mesi per il fratello Angelo e, infine, 2 anni e 10 mesi per lo chef Bruno Libralon.

 

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Nemmeno le parti civili commuovono: Dabeedin Hemrajsing, detto Nitish, il domestico dalla cui denuncia per molestie è partita la valanga, non accetta le scuse: «Arrivano fuori tempo massimo», dice il suo avvocato Gianluca Vitale, «e corredate da insinuazioni che le rendono solo schizzi di fango». I tanti “schizzati” di ieri preparano raffiche di querele.

 

 

5. DALLA DENUNCIA DEL MAGGIORDOMO AI 6,2 MILIONI DI EURO DI CONDANNA

Da “il Fatto Quotidiano”

   

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L’inchiesta sul premio Granzeane inizia nel sette anni fa, nel 2008, ora siamo all’udienza per l’Appello. La denuncia. Nel 2008 Dabeedin Hemrajsing, 28enne delle Isole Mauritius e domestico di Giuliano Soria, denuncia i maltrattamenti subiti. Racconta le vessazioni e gli insulti (anche razzisti), ma anche l’uso privato dei soldi dell’associazione Premio Grinzane Cavour. Le reazioni. Nel febbraio 2009 esce la notizia dell’indagine della Guardia di finanza.

 

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Tre pm lavorano all’inchiesta valutando tutti i fronti. L’allora presidente del Piemonte Mercedes Bresso e l’assessore alla cultura Gianni Oliva difendono Soria, ma scoppiano le polemiche sui fondi pubblici. L’arresto. Il 12 marzo 2009 Soria viene arrestato dalle Fiamme gialle. Il professore si dimette dall’associazione. La condanna penale. Il 22 marzo 2013 Giuliano Soria viene condannato a 14 anni e 6 mesi di reclusione per uso illecito di finanziamenti pubblici e maltrattamenti. La condanna del fratello Angelo, ex dirigente regionale, è di 7 anni mentre per il cuoco Bruno Libralon sono 2 anni e 10 mesi. La condanna “contabile” - Il 16 gennaio 2015 la Corte dei conti del Piemonte condanna i tre imputati a risarcire un danno erariale. Il patron deve allo Stato 6 milioni e 200 mila euro.

   Michele Placido A VENEZIA Michele Placido A VENEZIA

   

A.Giamb.

 

 

 

 

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