1. LA STAMPA TEDESCA SBRANA IL CAZZARO RENZI: HA ANNUNCIATO TANTO E CONCLUSO POCO 2. NEL MIRINO DEL QUOTIDIANO ‘’DIE WELT’’ IL LICENZIAMENTO DI CARLO COTTARELLI (E LA MANCATA SPENDING REVIEW), IL ‘’GIGLIO MAGICO’’ DI LOTTI & BOSCHI ("È LECITO DUBITARE DELL’ADEGUATEZZA DEGLI AMICI DI RENZI") E LA NOMINA DELLA MANZIONE: ''ERA IL CAPO DELLA POLIZIA MUNICIPALE DI FIRENZE, MENTRE OGGI È RESPONSABILE DEL DIPARTIMENTO LEGISLATIVO DI PALAZZO CHIGI. MA CHE C’ENTRA LA VIGILESSA CON IL LEGISLATIVO?'' 3. L’ITALIA SOTTO RENZI È L’EQUIVALENTE DI UN CANTIERE PIUTTOSTO CAOTICO. LA RIFORMA DEL LAVORO È STATA LICENZIATA DAL PARLAMENTO, MA ANCORA MANCANO I DECRETI ATTUATIVI. LE RIFORME DELLA GIUSTIZIA E DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE SI FANNO ATTENDERE'' 4. “IL PAESE SEMPLICEMENTE NON RIESCE A DECOLLARE. MENTRE AD ESEMPIO LA SPAGNA STA LENTAMENTE RISALENDO LA CHINA, L’ITALIA È SCIVOLATA NELLA TERZA RECESSIONE DAL 2008”

L’ARTICOLO DEL “DIE WELT” SU “MATTEOANGELO”

http://www.welt.de/print/die_welt/wirtschaft/article136724554/Merkel-und-ihr-Matteoangelo.html

 

Tobias Bayer per "Die Welt" – del 23 gennaio 2015

 

foto di renzi dal profilo di filippo sensi  2foto di renzi dal profilo di filippo sensi 2

È la carta con cui ha più familiarità, e la gioca. Il primo ministro italiano Matteo Renzi (40 anni) ha invitato la cancelliera Angela Merkel a Firenze. È la città di Renzi, è qui che ha iniziato la sua stupefacente carriera prima come presidente della Provincia e poi come Sindaco.

 

Matteo Renzi tiene il ricevimento alla Galleria dell’Accademia. Ha fatto posizionare il podio davanti alla statua del David di Michelangelo. Il primo ministro italiano si è infilato un abito blu, Merkel invece porta un blazer turchese. Renzi si gira di lato e indica il Davide, che sovrasta come un gigante i due politici.

 

foto di renzi dal profilo di filippo sensi  1foto di renzi dal profilo di filippo sensi 1

Per Renzi, David è un “simbolo”, l’Europa sta per “bellezza”. Dopotutto – sostiene Renzi - non si può parlare solo di economia: “dobbiamo rieducare l’Europa”. Il luogo è stato scelto astutamente. Rinascimento nel 21esimo secolo, bellezza anziché economia – solo in una città sensuale come Firenze i tedeschi possono lasciarsi trasportare così. Davanti a una scenografia come il David di Michelangelo, gli Uffizi, Palazzo Vecchio e Ponte Vecchio, addirittura la fredda cancelliera per un attimo si dimentica della turpe attualità.

 

angela merkel a firenze con renzi  7angela merkel a firenze con renzi 7

L’Eurozona rischia di sprofondare. La Germania è sempre più sola nel suo insistere sulla disciplina di bilancio. Sono altri nel frattempo a dettare il tono. L’esempio più recente: la banca centrale europea (BCE) avvia nonostante l’opposizione tedesca il Quantitative Easing. La banca centrale comprerà 60 miliardi di euro di debito pubblico al mese. Per molti cittadini tedeschi, che tengono ai propri risparmi, è una cosa parecchio difficile da sopportare.

 

I timori dei tedeschi per la perdita di valore della valuta sono forti, e interessano da vicino l’Italia. La terza economia dell’eurozona ansima sotto una montagna di debiti da oltre 2.000 miliardi di euro. La crescita è necessaria e urgente, in modo da ridurre i debiti. Ma il Paese semplicemente non riesce a decollare. Mentre ad esempio la Spagna sta lentamente risalendo la china, l’Italia è scivolata nella terza recessione dal 2008.

 

angela merkel a firenze con renzi  6angela merkel a firenze con renzi 6

I tedeschi dall’Italia vogliono vedere riforme, riforme, riforme. Eppure ecco che si risvegliano i ricordi dell’estate 2011. Fu in quel periodo che l’Italia entrò nel mirino dei mercati finanziari. L’allora primo ministro Silvio Berlusconi prometteva solennemente riforme. A quel punto venne in soccorso la BCE comprando debito pubblico italiano – e Berlusconi accantonò le riforme.

 

Renzi è seduto a Palazzo Chigi da febbraio. Poco dopo l’inizio del suo mandato, promette una riforma al mese. A una conferenza stampa d’eserdio fa vorticare slides manco fosse un consulente di McKinsey. Poco dopo, a marzo, vola a Berlino – e la Merkel è molto colpita dal giovane prodigio toscano. “Sono senz’altro impressionata”, cinguetta Merkel, “si tratta di un cambio strutturale. Gli auguro di avere successo e un piglio vigoroso”.

angela merkel a firenze con renzi  5angela merkel a firenze con renzi 5

 

Quasi un anno dopo, Renzi promette che, nonostante un sostegno da 40 miliardi dalla BCE, non intende venir meno al suo programma di riforme. Tutto l’opposto: “Questo ci impegna a proseguire ancora più decisamente di prima”, dice Renzi. “Dobbiamo mettere il turbo”. La Merkel annuisce convinta, il modo di lavorare di Roma l’ha a suo dire “tranquillizzata”.

angela merkel a firenze con renzi  1angela merkel a firenze con renzi 1

 

Renzi dopotutto ha sempre con sé un’agendina su cui annota i progressi delle singole riforme. Grazie a lui – spiega Merkel – la cancelliera è diventata un’esperta del processo legislativo italiano. Merkel loda Renzi: “Questo modo di lavorare infonde fiducia. Nessuna banca centrale al mondo può sostituire la politica”.

angela merkel a firenze con renzi  3angela merkel a firenze con renzi 3

 

In ogni caso, non si può accusare Renzi di immobilismo. Negli undici mesi da primo ministro ha aggredito molti dossier. Il mercato del lavoro, la pubblica amministrazione, la giustizia e la legge elettorale. Anche lui ne è entusiasta, il suo bilancio è a suo dire “straordinario”. Ma c’è una cosa che non dice: non ha concluso granché.

 

L’Italia sotto Renzi è l’equivalente di un cantiere piuttosto caotico. La riforma del lavoro, che Renzi ha battezzato “Jobs Act” per accostarsi al presidente USA Obama, è stata licenziata dal Parlamento, ma ancora mancano i decreti attuativi. Il dibattito parlamentare volge alle battute finali, e non è per nulla chiaro che sembianze assumerà. Le riforme della giustizia e della PA si fanno attendere.

angela merkel a firenze con renzi  4angela merkel a firenze con renzi 4

 

Tutto quello che ha a che fare con Renzi è controverso e ricco di polemiche. In parte questo è dovuto all’Italia, che è un Paese complesso e intricato. Ma è dovuto anche alla leadership di Renzi. Renzi non discute a lungo, ma impone la linea. Già da sindaco era così, ed è rimasto fedele a questa impostazione come capo del governo. Tutto ciò che è prioritario è accentrato a Palazzo Chigi, la diversità di vedute non è tollerata.

 

Alla fine del 2014, il governo Renzi ha licenziato 185 leggi, di cui 53 sotto forma di decreti emergenziali. Spesso Renzi chiede la fiducia per accorciare la discussione in Parlamento. “Renzi è l’equivalente del fast food, non si può che imputargli superficialità”, dice Francesco Galietti, fondatore del laboratorio di analisi Policy Sonar. Il suo maggior risultato economico fin qui? 80 euro in più al mese per dieci milioni di redditi bassi. E quasi a ogni conferenza stampa o talk show Renzi non manca di lodare la beneficienza da 80 euro come rivoluzionario pacchetto congiunturale.

angela merkel a firenze con renzi  2angela merkel a firenze con renzi 2

 

I temi più spinosi, Renzi preferisce invece accantonarli. Come la “spending review”. Carlo Cottarelli era stato chiamato dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) per tagliare la spesa pubblica. L’Italia spende ben 800 miliardi all’anno, di cui una grossa parte se ne vanno in pensioni e sanità. Come commissario alla spesa pubblica, Cottarelli sforna un piano dopo l’altro, mette a punto una minuziosa lista di spese da sforbiciare, aggiorna febbrilmente il suo blog – ma proprio con Renzi non riesce a fare breccia.

 

Il primo ministro si circonda di una armata di consulenti economici con idee ben diverse da quelle dell’”uomo del FMI. In breve tempo, Cottarelli non c’è più e le sue carte finiscono a prendere polvere nei cassetti.

Renzi riceve Merkel a Palazzo vecchio Renzi riceve Merkel a Palazzo vecchio

 

Ma il capitolo più complicato è soprattutto la gestione delle nomine di Renzi […] i giornali hanno coniato per gli amici e consulenti più stretti di Renzi l’espressione “giglio magico”. Da sindaco, Renzi era solito mettere i suoi fedeli nelle posizioni critiche. È così che sistema l’avvocato Maria Elena Boschi nel consiglio di amministrazione dell’acquedotto municipale, mentre Filippo Bonaccorsi è nominato assessore alle infrastrutture.

 

Quando diventa primo ministro, Renzi porta i suoi fidi a Roma. La Boschi diventa ministro per le riforme costituzionali, Bonaccorsi viene imbarcato al ministero dell’istruzione. Luca Lotti, braccio destro di Renzi a Firenze, segue a sua volta il suo capo nella capitale. Come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, è responsabile dell’editoria.

Renzi riceve Merkel a Palazzo vecchio Renzi riceve Merkel a Palazzo vecchio

 

È lecito dubitare dell’adeguatezza degli amici di Renzi per i nuovi incarichi. Eclatante, in particolare, il caso di Antonella Manzione: in precedenza era il capo della polizia municipale di Firenze, mentre oggi è responsabile del dipartimento legislativo di Palazzo Chigi. Ma che c’entra la vigilessa con il legislativo?

 

matteo renzi angela merkelmatteo renzi angela merkel

Ma davanti al David queste domande impallidiscono. Renzi non parla della Manzione, ma di Michelangelo. Quando gli viene chiesto della sua ansia riformatrice, risponde con un aneddoto sull’artista. “Come chiunque in toscana, quello era un po’ pazzo”, dice Renzi. “Quando qualcuno gli chiedeva come facesse a realizzare capolavori come il David, rispondeva: ‘è molto semplice, devo solo togliere il marmo in eccesso’”.

 

Renzi riceve Merkel a Palazzo vecchio Renzi riceve Merkel a Palazzo vecchio

E come fa Michelangelo con il marmo, così fa Renzi con l’Italia. Renzi e Merkel si accomiatano con un bacetto prima sulla guancia destra, poi su quella sinistra. Angela si fida del suo Matteoangelo.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATOI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…