STELLA CHE OSCURA 5 STELLE - “LA LUNGA EMARGINAZIONE DI GRILLO DALLA RAI? MA SE DURÒ SOLO UN ANNO” (CONTRO I 15 DI DARIO FO) - MA BEPPE HA RAGIONE SU BAUDO

Gian Antonio Stella per "Il Corriere della Sera"

Beppe Grillo aveva ragione, quella volta. E Pippo Baudo esagerò (altri tempi...) nello smarcarsi. Basti risentire la telefonata in diretta tra il presentatore e Adriano Celentano, pochi minuti dopo la famigerata barzelletta raccontata sul viaggio dei socialisti in Cina. Celentano: «La trasmissione è bellissima. Io l'ho seguita dall'inizio, mi ha fatto ridere anche Beppe Grillo che ha detto tutte quelle cose lì».

Baudo: «Ha detto alcune cose che forse non doveva dire, dalle quali noi ci dissociamo completamente». Celentano: «Sì, certo, sì... Alcune altre magari...». Baudo: «Perché i comici a volte "smarronano", come si usa dire, e vanno fuori dal seminato. Non volevamo offendere la suscettibilità di nessuno. Chiedo scusa». Celentano: «A chi a me?». Baudo: «No al pubblico».

Venne giù il mondo, quella sera. Con proteste indignate e richieste di punizione e censura, al punto di spingere Grillo a dire: «Non supponevo di scatenare un pasticcio di queste proporzioni con una mia battuta. Mi trovo di fronte a una reazione talmente spropositata che qualsiasi mia azione, a questo punto, diventa insignificante. Ho fatto dell'ironia sui socialisti, così come in passato l'ho fatta su tutti i partiti politici. Si poteva riderne o non riderne: questo è tutto».

Bravo Beppe. Non meno permalosa e spropositata, però, è stata in questi giorni la sua risposta al presentatore che dopo averlo lanciato e imposto trent'anni fa aveva osato recentemente fargli qualche critica. Di più: detto e ripetuto che la reazione alla barzelletta fu così prepotente ed esagerata da gridar vendetta a Dio, la storia della emarginazione di Grillo dalla Rai merita una messa a punto sulle date. A sentir lui, restò fuori un'era geologica. Par di rileggere il Deuteronomio sugli anni passati dagli ebrei nel deserto: «La durata del nostro cammino, da Kades-Barnea al passaggio del torrente Zered, fu di trentotto anni, finché tutta quella generazione di uomini...»

Quello però fu il destino televisivo, semmai, di Dario Fo. Che dopo essere stato costretto dall'eccesso di censure a lasciare Canzonissima nel 1962, venne riammesso in Rai nel 1977: quindici anni di emarginazione. In tempi più vicini è stato lungo l'esilio di Daniele Luttazzi. E non brevissimo quello di altri ancora che, su fronti diversi, avevano dato fastidio ai potentati di turno.

Ma la teoria del millenario ostracismo censorio nei confronti del comico non è del tutto esatta. O almeno, prevedeva vistose eccezioni. Poco più di un anno dopo la serata della barzelletta (un anno contro i quindici di Fo) Grillo fu l'ospite d'onore alla seconda serata di Sanremo (lo spettacolo più seguito della Rai dell'epoca) del 1988 e poi ancora della serata finale del 1989 dove si lagnò del festival («uguale all'altro anno e con qualche schifezza in più»), dei telespettatori («18 milioni di rincoglioniti») e dei cantanti. Per carità, anche un anno di ingiusta emarginazione può essere interminabile. Tuttavia...

 

GRILLO E BAUDOGRILLO E BAUDOGRILLO E BAUDOdario fo e grilloPippo Baudo Marisa Stirpe e Giustina Destro dario foADRIANO CELENTANO

Ultimi Dagoreport

peter thiel donald trump elon musk

DAGOREPORT – MUSK È IL “DOGE”, MA IL VERO BURATTINO DELLA TECNO-DESTRA USA È PETER THIEL. PER AVERNE LA PROVA BASTA VEDERE LA PARABOLA ASCENDENTE DELLA SUA “PALANTIR” IN BORSA: IN UN MESE, HA GUADAGNATO IL 65% (IL 39 IN UNA SETTIMANA) – COSA POTRÀ FERMARE L’AVANZATA DEI MILIARDARI TECH A STELLE E STRISCE? IL LORO EGO E GLI INTERESSI OPPOSTI. IN QUESTE ORE THIEL HA ASSISTITO AL “TRADIMENTO” DEL SUO EX PUPILLO ZUCKERBERG: È STATA “META” A DIVULGARE IL CASO “PARAGON”. E THIEL HA GROSSI ACCORDI CON L’AZIENDA CHE PRODUCE IL SOFTWARE PER SPIONI GRAPHITE – IL REGALONE A MUSK: CONTROLLANDO I PAGAMENTI DEL PENTAGONO, POTRÀ VEDERE I CONTRATTI DELLE SOCIETÀ CONCORRENTI A SPACEX…

fortunato ortombina barbara berlusconi diana bracco giovanni bazoli teatro alla scala

DAGOREPORT - MA CHE È, LA SCALA O UNO YACHT CLUB? IL REQUISITO PRINCIPALE PER ENTRARE NEL CDA DELLA SCALA SEMBRA ORMAI ESSERE QUELLO DI AVERE UNA "BARCA" DI ALMENO 40 METRI – TRA I GIÀ PRESENTI IN CDA, IL VELIERO DI FRANCESCO MICHELI È LEGGENDARIO, ARREDATO DA QUADRI E DA UN PIANOFORTE A CODA. VACANZE IN BARCA ANCHE PER BAZOLI E MAITE CARPIO CONIUGATA BULGARI - E LE NEW-ENTRY? DIANA BRACCO VELEGGIAVA SU “BEATRICE”, UN'IMBARCAZIONE IN LEGNO DI VALORE STORICO, DA LEI DONATA AL COMUNE DI IMPERIA. BARBARA BERLUSCONI, INVECE, USA IL LUSSUOSO YACHT DI PAPI SILVIO, IL “MORNING GLORY”…

michael czerny kevin joseph farrell bergoglio papa francesco vaticano pietro parolin matteo zuppi

PAPA FRANCESCO COME STA? IL PONTEFICE 88ENNE È TORNATO DAL BLITZ DI 9 ORE IN CORSICA DEL 15 DICEMBRE SCORSO CON UNA BRONCOPOLMONITE CHE NON GLI DA’ TREGUA: COLPI DI TOSSE, IL CONTINUO RESPIRO SPOSSATO, IN COSTANTE MANCANZA D'OSSIGENO - I MEDICI DELLA SANTA SEDE STANNO CURANDO LA BRONCOPOLMONITE CON DOSI MASSICCE DI CORTISONE. E CORRE VOCE CHE LO VOGLIONO PORTARE AL POLICLINICO GEMELLI PER RIMETTERLO IN PIEDI, MA LUI RIFIUTA (PREFERISCE IL FATEBENEFRATELLI) - I CARDINALI FEDELISSIMI DI FRANCESCO (TRA CUI MICHAEL CZERNY E KEVIN JOSEPH FARRELL) SI DANNO MOLTO DA FARE PER LA SALUTE DI BERGOGLIO. E TE CREDO: NELLA CHIESA VIGE UNO SPOIL SYSTEM RADICALE: IL GIORNO IN CUI IL PONTEFICE VOLA NELLA CASA DEL SIGNORE, TUTTE LE CARICHE DELLA CURIA ROMANA DECADONO…

daniela santanche giorgia meloni

LA “SANTA” NON MOLLA – DI FRONTE AL PRESSING SEMPRE PIÙ INSISTENTE DEI FRATELLI D’ITALIA, COMPRESO IL SUO AMICO LA RUSSA, E ALLA MOZIONE DI SFIDUCIA OGGI ALLA CAMERA, LA MINISTRA DEL TURISMO RESTA AL SUO POSTO. E OSTENTA SICUREZZA ANCHEGGIANDO CON PULCINELLA A MILANO. IMMAGINI CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA SEDIA I CAMERATI DI FRATELLI D'ITALIA, CHE CHIEDONO LA SUA TESTA ALLA MELONI. EVIDENTEMENTE, LA “PITONESSA” HA DEGLI ASSI NELLA MANICA SCONOSCIUTI AI PIU', CHE LA RENDONO SICURA DI NON POTER ESSERE FATTA FUORI…