lanzalone

MA ‘STO LANZALONE CHI LO HA SCELTO? - ROBERTA LOMBARDI NON HA DUBBI: “A PORTARLO A ROMA È STATO IL GRUPPO CHE SI OCCUPAVA DEGLI ENTI LOCALI” (QUINDI LUIGI DI MAIO, ALFONSO BONAFEDE E RICCARDO FRACCARO) - ANCHE LA RAGGI E’ FURIOSA: “NON L’HO SCELTO IO” - IL SOSTEGNO A LANZALONE DA NOGARIN E L'ALLORA SUO ASSESSORE GIANNI LEMMETTI

roberta lombardi

1 - ROBERTA LOMBARDI "CE L' HANNO PORTATO I CAPI DEL MOVIMENTO"

Estratto dell’articolo di Annalisa Cuzzocrea per “la Repubblica”

 

Per Roberta Lombardi, chi ha dato al presidente di Acea Luca Lanzalone tutto il potere che aveva ha commesso un grave errore politico e deve chiarire. […] «A portare Lanzalone a Roma è stato il gruppo che si occupava degli enti locali». Quindi Luigi Di Maio, Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro. […]

 

[…] Di chi sono queste responsabilità?

«Di chi ha portato Lanzalone a contatto con il Movimento, affidandogli incarichi delicati e facendolo diventare presidente di Acea».

 

Chi?

«Lanzalone è entrato in contatto con il gruppo che gestiva gli enti locali, da Livorno, dove ha lavorato bene per il risanamento dell' Aamps, fino a Roma, dove dopo il caso Marra fu messo a controllare tutto quello che Raggi aveva firmato nei mesi in cui lo aveva avuto come braccio destro».

LUCA LANZALONE

 

Quindi Di Maio, Fraccaro e Bonafede. Erano loro a occuparsene.

«Ho detto: il gruppo degli enti locali».

 

Lei si è scontrata con l' avocato genovese sullo stadio della Roma. Perché?

«Stava lavorando a titolo gratuito per noi. Insisteva dicendo che il progetto della giunta Marino, irricevibile perché puramente speculativo, non poteva essere revocato senza pagare grosse penali. Insieme ad alcuni consiglieri regionali chiesi un parere pro veritate a un importante studio legale e lo fermai. Sa cosa diceva di me?».

 

LANZALONE E VIRGINIA RAGGI

Cosa?

«Meno male che non è diventata presidente, non sa fare politica. Sono fiera di non saper fare il suo genere di politica. […]».

 

2 - LA SINDACA INFURIATA "NON SCELSI IO LANZALONE"

Estratto dell’articolo di Lorenzo D’Albergo e Mauro Favale per “la Repubblica - Edizione Roma”

 

[…] Quando arriva la domanda sull' inchiesta che ha coinvolto Luca Lanzalone (il braccio destro inviato a Roma dal M5S dopo l' arresto di Raffaele Marra) e Paolo Ferrara (capogruppo 5S in Comune), Virginia Raggirisponde: «Chi ha sbagliato pagherà». Per il resto del giorno si chiude nel silenzio, nel fortino di Palazzo Senatorio dove a pomeriggio, dopo un passaggio dal neo ministro dell' Ambiente Sergio Costa, incontra la sua maggioranza. E lì, insieme ai suoi consiglieri spaesati, di nuovo colti di sorpresa come all' epoca dell' arresto di Marra, la sindaca alza la voce. Per dire che «Lanzalone non l' ho scelto io».

DI MAIO FRACCARO

 

[…] è furibonda con i big del Movimento che, proprio dopo quei fatti, le affiancarono i "tutor", Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro. I due oggi sono stati promossi al rango di ministri (Guardasigilli il primo, ai Rapporti col Parlamento il secondo) ma è con loro che Raggi se la prende. Con Bonafede, soprattutto, indicato come l'uomo che portò in Campidoglio l'avvocato genovese che, dalla gestione del dossier stadio venne poi piazzato sulla poltrona di presidente di Acea.

Alfonso Bonafede

 

Ma il ministro della Giustizia non è l'unico sponsor di Lanzalone: nel corso della riunione vengono tirati in ballo anche il sindaco di Livorno Filippo Nogarin e e l'allora suo assessore Gianni Lemmetti - oggi titolare dei conti del Campidoglio - che con l'avvocato avevano lavorato ai tempi del concordato Aamps, la municipalizzata dei rifiuti. «Quando è arrivato a Roma era segnalato da quei due», dicono anche i consiglieri. Che tengono fuori dal redde rationem Beppe Grillo e Davide Casaleggio e allo stesso tempo tremano: «Lanzalone aveva messo le mani su decine di nostri dossier». […]

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