“LE DIMISSIONI DI TOTI? LE VICENDE GIUDIZIARIE NON VANNO STRUMENTALIZZATE” - IL LEADER FORZISTA TAJANI MANDA UN PIZZINO A MELONI E FRATELLI D'ITALIA CHE VOLEVANO IL PASSO INDIETRO DEL GOVERNATORE AI DOMICILIARI PER CORRUZIONE – TREMA FORZA ITALIA IN LOMBARDIA: IL COINVOLGIMENTO NEL CASO TOTI DEI FRATELLI TESTA, INDAGATI PER MAFIA, CONDUCE AL COORDINATORE REGIONALE LOMBARDO DI FI ALESSANDRO SORTE, VICINO A MARTA FASCINA…

TAJANI, SU TOTI SI POTEVA INTERVENIRE IN UN ALTRO MOMENTO

giorgia meloni antonio tajani

(ANSA) - "Il ministro Nordio ha un ruolo e può dire ciò che pensa. Fa bene e condivido le sue parole". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine dell'assemblea nazionale di Confcooperative, a Roma. Per Tajani si tratta di una "vicenda giudiziaria che risale a vicende di parecchi anni fa, forse si poteva intervenire due mesi fa, il giorno dopo le elezioni... Però questo non ci turba, non ci preoccupa nulla".

 

Alla domanda sulle dimissioni per Michele Emiliano chieste dal centrodestra, Tajani ha affermato che "le vicende giudiziarie sono diverse. Emiliano ha detto due volte di essere andato dalla sorella del boss". "Io sono garantista - ha ribadito Tajani - anche per le vicende di Bari, per quella di Genova e anche per persone che non sono di Forza Italia". In merito all'opportunità della richiesta di dimissioni, Tajani ha chiesto di "non strumentalizzare le vicende giudiziarie" .

giorgia meloni antonio tajani in senato

 

TAJANI, NESSUN IMBARAZZO DELLA MAGGIORANZA SUL CASO TOTI

 (ANSA) - - "Non c'è nessun imbarazzo" nella maggioranza per la vicenda giudiziaria di Giovanni Toti in vista delle europee. "Sono garantista, convinto che Toti farà di tutto per dimostrare la propria l'estraneità alle accuse che lo riguardano". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, rispondendo alle domande dei giornalisti a margine dell'iniziativa "Sport Innovazione e Made in Italy".

 

RONZULLI, SOLO TOTI PUÒ DECIDERE SULLE SUE DIMISSIONI

giorgia meloni antonio tajani

 (ANSA) - "Sulle dimissioni" di Giovanni Toti "non può decidere l'opposizione, altrimenti guardasse in casa altri presidenti di Regione per cui non chiediamo le dimissioni, eppure ci sarebbe probabilmente da chiederlo. È soltanto Giovanni Toti e la sua sensibilità a dover prendere questa decisione".

 

Lo ha detto la senatrice di Forza Italia, Licia Ronzulli, parlando con i giornalisti a margine dell'Assemblea nazionale di Coonfcooperative in corso a Roma. "C'è un riesame e quindi aspettiamo, magari può tornare a fare il presidente" ha aggiunto. "Noi - ha premesso - non siamo mai garantisti a giorni alterni, lo siamo sempre, specialmente con gli avversari, e quindi anche con gli alleati. Sicuramente deve far riflettere la tempistica, a ridosso delle elezioni europee".

 

RONZULLI, TOTI? NON SARÀ UN DANNO D'IMMAGINE PER LE EUROPEE

LICIA RONZULLI - GIORGIA MELONI

 (ANSA) - Per Licia Ronzulli vicepresidente del Senato e senatrice di Fi, il caso Toti "non sarà un danno di immagine per Forza Italia" in vista delle elezioni europee. Lo ha detto a margine dell'assemblea nazionale di Confcooperative, a Roma. "Anche per Noi Moderati non credo sia un danno d'immagine", ha aggiunto.

 

DA FI AI FAVORI A COSA NOSTRA, TREMA IL PARTITO IN LOMBARDIA

E.LA. per “la Repubblica” - Estratti

 

Un filo dell’inchiesta di Genova che ha travolto Giovanni Toti porta al cuore, almeno geografico, di Forza Italia. E conduce in particolare a una delle figure emergenti del partito, il coordinatore regionale della Lombardia Alessandro Sorte.

Un collegamento che sta sullo sfondo dell’aspetto più delicato del provvedimento, ovvero il legame fra le elezioni liguri e Cosa nostra.

 

arturo e maurizio testa

Tutto ruota attorno alle figure di Italo Maurizio Testa e Arturo Angelo Testa, rappresentanti della comunità di Riesi a Genova e da ieri sottoposti alla misura dell’obbligo di dimora nel Comune di Boltiere, nella Bergamasca. In occasione delle elezioni regionali del 20 e 21 settembre 2020, i due fratelli avrebbero promesso posti di lavoro e il cambio di un alloggio di edilizia popolare per convogliare i voti della comunità riesina (almeno 400 preferenze) e dei siciliani verso la lista “Cambiamo con Toti Presidente”. A Maurizio e Arturo Testa è contestata l’aggravante del 416 bis «per aver commesso il reato di corruzione elettorale al fine di agevolare Cosa Nostra, e in particolare il clan Cammarata del mandamento di Riesi».

 

alessandro sorte

I Testa non sono personaggi estranei alla storia di Forza Italia. Anzi, sono due dirigenti, fedelissimi di Sorte: uno dei due fratelli, Arturo, è stato nominato nel marzo del 2023 responsabile di FI a Boltiere. E inserito nel comitato provinciale di Bergamo costituito dallo stesso deputato

 

(...)

 

alessandro sorte si commuove alla camera alessandro sorte

toti arturo e maurizio testa 23

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