INGROIA QUESTO! - ANCHE PER IL TRASFERIMENTO IN GUATEMALA SPUNTANO PROBLEMI: IL CSM CHIEDE UNA “RELAZIONE ILLUSTRATIVA” SULL’ATTIVITA’ CHE ANDREBBE A SVOLGERE PER L’ONU” - TALE PADRE, TALE FIGLIA: MARINA BERLUSCONI IN PROCURA A PALERMO, INSIEME A GHEDINI, LE TENTA TUTTE PER EVITARE DI RISPONDERE AI PM SUI SOLDI A DELL’UTRI - TRA QUALCHE GIORNO TOCCA AL PATONZA: CI ANDRA’?….

1 - INCARICO ONU IN GUATEMALA PER INGROIA,IL CSM SI SPACCA...
Da "la Stampa"

Il Consiglio superiore della magistratura ha rinviato ieri la decisione sul collocamento fuori ruolo del procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia per consentirgli di andare a ricoprire un incarico dell'Onu in Guatemala. La terza commissione di Palazzo Marescialli, che ieri avrebbe dovuto sciogliere il nodo, ha deciso di chiedere prima al magistrato una relazione illustrativa dell'attività che deve andare a svolgere per conto delle Nazioni Unite. Il testo con le spiegazioni potrebbe arrivare nel giro di pochissimo tempo, al punto da far ritenere probabile il voto già oggi.

Intanto, la Commissione ha verificato che il collocamento fuori ruolo di Ingroia - su cui ha già dato il suo assenso il ministro della Giustizia Paola Severino - non avrà conseguenze sui delicati procedimenti di cui si sta occupando, perché sono tutti coassegnati ad altri magistrati della Procura di Palermo. L'incarico che l'Onu intende affidare ad Ingroia è quello di capo dell'Unità di investigazioni e analisi criminale contro l'impunità in Guatemala, nell'America Centrale.

2 - MARINA AI PM: "I SOLDI DATI A DELL'UTRI? NON SO NULLA"...
R.Ar. per "la Stampa"

Incurante del famoso adagio cucito addosso al padre («non poteva non sapere»), Marina Berlusconi dice tranquillamente di essere ignara di tutto. Di non sapere cioè perché il padre regalasse tutti quei soldi (più di 40 milioni in 10 anni) a Marcello Dell'Utri. Di essere formale cointestataria di conti che in realtà non avrebbe gestito direttamente. Insomma, di non avere idea se il senatore del Pdl ricattasse Silvio Berlusconi o se prendesse i soldi per conto di Cosa nostra, come sostiene la Procura di Palermo.

Il presidente della Mondadori anticipa i tempi e si presenta un giorno prima davanti ai magistrati del pool che sarà coordinato, ancora per poco, dal partente Antonio Ingroia. Con l'ausilio dell'avvocato-parlamentare del Pdl, Niccolò Ghedini, tenta di non rispondere, come figlia di un ex indagato di concorso esterno (poi archiviato) per fatti attinenti alla nuova indagine. Cerca anche di far astenere tre magistrati, che avevano avuto cause con Fininvest, ma non centra nessuno di questi obiettivi e alla fine dice di sapere ben poco delle donazioni fatte da Silvio all'amico Marcello Dell'Utri.

Alcuni di questi regali erano partiti da conti che la figlia dell'ex premier ha cointestati col Cavaliere: da qui la convocazione del presidente della Mondadori, come testimone e persona offesa dal reato attribuito a Dell'Utri, l'estorsione aggravata dall'agevolazione di Cosa nostra. È da quei conti che partirono - ma è solo un esempio - 362 mila e 775 mila euro, in due distinti bonifici eseguiti lo stesso giorno, il 10 aprile 2003. Solo una parte di un vero e proprio patrimonio transitato (per oltre venti milioni) dai conti di Berlusconi padre a quelli di Dell'Utri e della moglie, Miranda Ratti.

C'è poi la vendita della villa di Torno, sul lago di Como, da 21 milioni 900 mila euro. L'atto fu stipulato l'8 marzo scorso, con una presunta sopravvalutazione di una dozzina di milioni, rispetto a una stima del 2004. E anche la data è sospetta, perché era la vigilia dell'udienza con cui la Cassazione avrebbe potuto chiudere i conti (e far rinchiudere l'imputato Dell'Utri per sette anni) nel processo per concorso esterno in associazione mafiosa.

Una parte di quei soldi, 11 milioni, vennero trasferiti a un conto di Miranda Ratti, moglie del senatore del Pdl, aperto a Santo Domingo. E non è escluso che Dell'Utri volesse rendersi latitante in Centramerica. Col rischio - paradossale - di ritrovarsi in un Paese non troppo lontano dal Guatemala, ormai prossima destinazione del pm dei suoi processi, Ingroia.

Il tema dell'audizione della teste era però sapere perché quei soldi andassero a Dell'Utri: era un ricatto per non parlare o un'estorsione mediata in favore di Cosa nostra? «Non so se mio padre faceva regali al senatore del Pdl, e perché», è la sostanza della sua risposta ai pm Nino Di Matteo, Lia Sava e Paolo Guido, i superstiti del pool, che, assieme a Ingroia e al procuratore Francesco Messineo, avevano respinto le questioni preliminari poste da Ghedini. Ora tocca a Berlusconi padre: sarà sentito nei prossimi giorni.

 

MARINA BERLUSCONI IN PROCURA A PALERMO CON GHEDINI ANTONINO INGROIA E FRANCESCO MESSINEO PAOLA SEVERINO Berlusconi nel con Marcello DellUtri q adr12 marcello dellutri mo mirandaBerlusconi bacia Dell'UtriNICOLO GHEDINI

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