oto melara

GIU' LE MANI DAI NOSTRI CANNONI - DRAGHI HA CHIARITO CHE SU OTO MELARA SI DOVRA' CONCILIARE L'INTERESSE NAZIONALE CON POSSIBILI INTESE A LIVELLO EUROPEO - ECCO PERCHE' SUL TAVOLO DEL GOVERNO C'E' L'IPOTESI DI SPARTIZIONE DEL GRUPPO TRA IL CONSORZIO FRANCO-TEDESCO KNDS, A CUI ANDREBBERO I SISTEMI DI ARMAMENTO TERRESTRI, E FINCANTIERI A CUI SPETTEREBBERO QUELLI NAVALI - MA FINCANTIERI NON DIALOGA CON KNDS MA CON UN SUO CONCORRENTE, LA TEDESCA RHEINMETALL CON CUI LEONARDO, CHE CONTROLLA OTO MELARA, E' IN COMPETIZIONE…

oto melara

Gianni Dragoni per il "Sole 24 Ore"

 

Il governo ha preso in mano il dossier della vendita di Oto Melara e Wass e ha dato un'indicazione puntuale: il futuro assetto delle due aziende, messe in vendita da Leonardo, dovrà conciliare «l'interesse nazionale» nel quadro di «possibili intese a livello europeo». Questo la posizione espressa dopo il vertice di ieri sera al Mise tra i ministri Daniele Franco (Mef), Giancarlo Giorgetti (Mise) e Lorenzo Guerini (Difesa).

 

oto melara

Secondo le prime interpretazioni in ambienti vicini al dossier, questo significherebbe mettere al tavolo tutti gli attori nazionali (anche Iveco defence vehicles, partner di Oto) e considerare l'ipotesi di spezzatino tra i due pretendenti che hanno presentato una proposta d'acquisto: Fincantieri per gli armamenti navali, il gruppo franco-tedesco Knds per quelli terrestri.

daniele franco mario draghi conferenza stampa sulla manovra

 

Resta da verificare se sarà possibile trovare un'intesa tra questi due attori, poiché Fincantieri non dialoga con Knds ma con un suo concorrente, la tedesca Rheinmetall, che ha prospettato alla Difesa una doppia alleanza «land and naval». Oltre ad avere interesse per una joint venture con Oto, Rheinmetall discute con Fincantieri per l'acquisto dei cantieri tedeschi di Tkms, che producono sommergibili. Leonardo però non è disponibile a cedere le aziende di armamenti a Rheinmetall, suo concorrente nell'elettronica della difesa. Il gruppo guidato da Alessandro Profumo vuole riservarsi un ruolo di fornitore di elettronica alle aziende da dismettere.

siluro wass

 

Inoltre Leonardo non considera ammissibile l'opzione Rheinmetall perché questo gruppo non ha presentato una proposta di acquisto per Oto e Wass, nella procedura condotta dall'advisor Rothschild. Knds ha dato una valutazione di circa 650 milioni, Fincantieri circa 200 milioni in meno. Nel tavolo, secondo una fonte di governo, potrebbe essere coinvolta anche Cdp, la controllata del Mef che detiene il 71,3% di Fincantieri.

 

Alessandro Profumo

A Cdp potrebbe essere chiesto un doppio ruolo: fornire i soldi a Fincantieri (ieri -4,64% a 0,60 euro) per l'acquisto, secondo indiscrezioni la società guidata da Giuseppe Bono avrebbe bisogno di una ricapitalizzazione, oppure intervenire direttamente con una quota nella «Newco» che sarebbe il veicolo per l'acquisizione. La posizione espressa da fonti di governo è la seguente: «C'è massima attenzione del governo che valuterà in tempi brevi soluzioni idonee a salvaguardare l'interesse nazionale alla valorizzazione degli asset strategici e allo sviluppo dell'occupazione anche nel quadro di possibili intese a livello europeo in una prospettiva di lungo periodo».

 

Giuseppe Bono

Leonardo entro la fine dell'anno attende le offerte vincolanti per portarle in cda e registrare i benefici finanziari nel bilancio 2021. Nuovo avvicendamento nelle prime linee di Leonardo. È saltata una delle dirigenti della prima ora scelte da Profumo. Simonetta Iarlori da ottobre 2017 era capo del personale (Chief people officer), i rapporti con Profumo non erano più fluidi ed è stata destinata a un progetto speciale, Leonardo educational ecosystem. Il nuovo capo del personale è il suo vice, Antonio Liotti.

knds

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…