joe biden xi jinping taiwan

LA GUERRA IN UCRAINA È SOLO L’ANTIPASTO: LA PORTATA PRINCIPALE SARÀ LO SCONTRO TRA USA E CINA PER TAIWAN - OGGI C’È STATA UNA TELEFONATA TESISSIMA TRA IL CAPO DEL PENTAGONO, LLOYD AUSTIN, E IL MINISTRO DELLA DIFESA, IL GENERALE WEI FENGE. GLI AMERICANI VOLEVANO TENTARE UN DIALOGO MA HANNO RICEVUTO IN CAMBIO SOLO MINACCE DA PECHINO - “SOLLECITIAMO GLI USA A NON USARE LA QUESTIONE UCRAINA PER INCASTRARE LA CINA. TAIWAN È PARTE INALIENABILE DELLA CINA: È UN FATTO CHE NESSUNO PUÒ CAMBIARE…”

xi jinping joe biden

UCRAINA: CINA A USA, NON USARE CRISI PER MINACCIARCI

 (ANSA) - La Cina sollecita gli Stati Uniti a "non usare la questione ucraina per diffamare, incastrare o minacciare la Cina". Lo ha detto il ministro della Difesa Wei Fenghe nel colloquio telefonico con il capo del Pentagono Lloyd Austin, nel resoconto del ministero cinese. I due hanno avuto la prima conversazione dopo lo stallo di mesi: Austin voleva il dialogo con il generale Xu Qiliang, massimo ufficiale della Cina in qualità di vicepresidente della Commissione militare centrale - organo di vertice delle forze armate con a capo il presidente Xi Jinping - seguendo una prassi consolidata, ma trovando l'opposizione di Pechino.

 

LLOYD AUSTIN JOE BIDEN

TAIWAN: CINA A USA, RISCHI DI DESTABILIZZAZIONE RELAZIONI

 (ANSA) - Taiwan è parte della Cina e Pechino chiede agli Usa di gestire la vicenda in modo appropriato per evitare "impatti destabilizzanti" sulle relazioni bilaterali. "Taiwan è parte inalienabile della Cina: è un fatto che nessuno può cambiare", ha detto il ministro della Difesa Wei Fenghe nel colloquio telefonico col capo del Pentagono Lloyd Austin.

 

WEI FENGHE

"Se la questione di Taiwan non sarà gestita adeguatamente, avrà un impatto destabilizzante sulle relazioni tra i due Paesi", ha aggiunto Wei, secondo una nota di Pechino, assicurando che "l'esercito cinese salvaguarderà in modo risoluto sovranità, sicurezza e integrità territoriali".

 

USA-CINA, TELEFONATA AD ALTA TENSIONE SU RUSSIA E TAIWAN: «RISCHI DI DESTABILIZZAZIONE DELLE RELAZIONI»

Giuseppe Sarcina per www.corriere.it

 

Da diverse settimane l’Amministrazione Biden sta marcando stretto il governo cinese. I generali del Pentagono temono che Pechino possa fare da sponda a Vladimir Putin, fornendo, più o meno sottobanco, non solo armi, ma soprattutto materiali, munizioni e parti di ricambio per rivitalizzare l’offensiva russa nel Donbass.

JOE BIDEN XI JINPING

 

Il Segretario alla Difesa, Lloyd Austin, oggi, mercoledì 20 aprile, ha ammesso con franchezza che i contatti con la controparte militare cinese si sono interrotti da diversi mesi, più o meno da quando è iniziata la crisi tra Washington e Mosca. Lloyd ha più volte cercato il generale Xu Qiliang, esponente di primo piano del partito comunista cinese, responsabile per la sicurezza internazionale e militare del Paese. Ma Xu Qiliang non ha mai risposto.

 

BIDEN XI JINPING

Così ieri il capo del Pentagono ha deciso di ripiegare sul ministro della Difesa, un altro generale, Wei Fenge. L’obiettivo minimo degli americani era di riprendere almeno il dialogo, prima di tornare a ragionare sulle possibili vie d’uscita dalla guerra. Ma stando al resoconto della telefonata diffuso da Pechino, Wei Fenge ha spiazzato l’interlocutore, parlando soprattutto di Taiwan, in questi termini: «Taiwan fa parte della Cina e nessuno può cambiare questo dato di fatto. Se la questione non viene gestita in modo corretto, potrebbe danneggiare le relazioni tra Cina e Stati Uniti».

 

E per la super potenza guidata da Xi Jinping, «gestire in modo corretto» significa una cosa sola: nessuna «interferenza» nei piani di riunificazione «con la Madrepatria». Pechino, dunque, avverte gli Usa: non pensiate di poter applicare a Taiwan il «modello Ucraina», offrendo altri mezzi militari e sostegno finanziario.

 

Soldati di Taiwan

Dal 2019 a oggi il ricco governo di Taiwan, uno dei maggiori costruttori di semiconduttori del mondo, ha acquistato dagli Stati Uniti armi per un controvalore di 14, 2 miliardi di dollari. In particolare nell’ordine erano compresi anche 66 jet F-16 e componenti per il sistema difensivo dei missili Patriot. A Washington aumenta la preoccupazione. Già a metà febbraio la vice ministra degli Esteri, Wendy Sherman, intervenendo in un’audizione al Congresso era stata molto netta: «Non possiamo consentire a Putin di annettersi tutta l’Ucraina; sarebbe un via libera anche per altre manovre del genere». Tutti avevano capito il riferimento a Taiwan e alla Cina.

BIDEN XI JINPINGWEI FENGHE LLOYD AUSTIN joe biden videoconferenza joe biden xi jinping

Ultimi Dagoreport

mario draghi praga

DAGOREPORT - MA DRAGHI, COSA SI ASPETTAVA COL SUO DISCORSO AL SENATO, DA PARTITI CHE AVEVANO GIA' AFFOSSATO IL SUO GOVERNO E LA SUA AMBIZIONE QUIRINALIZIA? E SE È ANDATO VIA SBATTENDO LA PORTA, STIZZITO (“VEDO CHE GUARDATE L’OROLOGIO, PER CUI VI RINGRAZIO”) - EPPURE LE SUE PAROLE CONTENEVANO UNA PROPOSTA IMPORTANTE: FINANZIARE IL RIARMO CON EUROBOND - DIETRO IL NO A URSULA, CHE GLI AVEVA PROPOSTO DI COORDINARE IL PIANO REARM EU, PRIMA PASSO A UNA FUTURA DIFESA EUROPEA, CI SONO DUE MOTIVI... -VIDEO

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...