claudio lotito maurizio leo

“MI SPIEGHI PERCHÉ UNO CHE PAGA REGOLARMENTE NON PUÒ AVERE UN PREMIO?” - IL TESORO FERMA L’EMENDAMENTO SULLA RIDUZIONE DEI DEBITI FISCALI DELLA LAZIO E LOTITO BATTIBECCA NEI CORRIDOI DEL SENATO CON IL VICEMINISTRO DELL’ECONOMIA, LEO – IL PATRON LAZIALE BLOCCA ANCHE IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI, CHE RACCOGLIE LO SFOGO, MA NON SI ESPONE. IL MEF HA GIÀ DECISO: IL CONDONO SULLO “SPALMADEBITI” NON SI PUÒ FARE - "L'IMPOSTA E' SEMPRE DOVUTA, VA PAGATA"

Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per repubblica.it

 

claudio lotito foto di bacco (1)

“Mi spieghi perché uno che paga regolarmente non può avere un premio, me lo spieghi?”. Senato, corridoio che costeggia l’aula della commissione Finanze, dove si è appena conclusa la seduta sulla delega fiscale. Il senatore di Forza Italia Claudio Lotito è un fiume in piena. Incalza il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, che qualche minuto prima ha fermato l’emendamento caro al presidente della Lazio. Quello in cui Lotito chiede una riduzione delle somme dovute al Fisco, per i contribuenti coinvolti in una transazione fiscale superiore a 15 anni.

 

Di fatto un condono, a patto – recita la proposta del presidente della Lazio – che il contribuente sia in regola con il pagamento delle rate. In questo caso, è la richiesta, al compimento del quindicesimo anno scatta una riduzione del debito. Nasce da un’esigenza particolare, l’emendamento: pagare di meno per il salvataggio del club biancoceleste.

 

Il salvataggio della Lazio, grazie allo “spalmadebiti”

maurizio leo giorgia meloni

Bisogna tornare indietro nel tempo, al 20 maggio 2005, governo Berlusconi. La Lazio è vicina al fallimento: Lotito approfitta di un decreto “spalmadebiti”, riservato alle aziende in crisi, e sigla un accordo con l’Agenzia delle entrate per rateizzare un debito da 140 milioni di euro

 

(...)

 

Emendamento 15.52 alla delega fiscale. Il firmatario Lotito chiede di “prevedere che nelle transazioni fiscali di durata superiore a 15 anni, che non hanno comportato una riduzione, al netto di sanzioni e interessi, del debito tributario originario, il contribuente in regola con i pagamenti della rateizzazione e gli adempimenti fiscali correnti, ottenga al compimento del 15° anno una riduzione del debito tributario di cui sopra”.

 

claudio lotito silvio berlusconi

Il governo dice no. Parere contrario all’emendamento, quello del ministero dell’Economia. Contrario a una norma “ad personam”, che darebbe un evidente vantaggio enorme – è il ragionamento – a un caso specifico. Insomma un trattamento di favore che per il Mef è alquanto inopportuno, per il messaggio che si darebbe ai contribuenti che pagano le tasse, con o senza meccanismi di agevolazione, che comunque non hanno i vantaggi di uno “spalmadebiti” ventennale.

 

(...)

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti

Lotito non si arrende. Qualche minuto dopo blocca il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Un faccia a faccia, nell’aula di Palazzo Madama dove si discute la mozione per la sfiducia alla ministra del Turismo Daniela Santanchè.

 

Il patron della Lazio chiede spiegazioni, insiste sull’emendamento. Parla per cinque minuti di fila. Giorgetti raccoglie lo sfogo, ma non si espone. Il Mef ha già deciso: il condono sullo “spalmadebiti” non si può fare. Quando, nel pomeriggio, riprende la seduta della commissione Lotito torna alla carica e insiste con Leo: “Il concordato biennale non mi serve a niente”.

 

Il viceministro dell’Economia spiega nuovamente lo stop del Tesoro: “Claudio, sei una persona di buon senso. L’imposta è sempre dovuta, va pagata. Un conto sono le sanzioni e gli interessi, un altro l’imposta”. Il patron della Lazio si sbraccia ma anche l’ultimo tentativo fallisce.

maurizio leo a porta a porta maurizio leo a porta a porta

 

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