mario draghi vincent bollore dario scannapieco matteo del fante franco gabrielli daniele franco

TIM, COME FINIRÀ? NEL CASO IN CUI SI INGARBUGLIASSE LA LOTTA DI POTERE CHE VEDE IL SOCIO DI MAGGIORANZA VIVENDI CONTRO I SOCI FAVOREVOLI ALLA GESTIONE DI GUBITOSI, IL PALLINO PASSA A MARIO DRAGHI. GOLDEN POWER E SPIN OFF. DA UNA PARTE TIM SERVIZI, DALL’ALTRA TIM RETE CON LE INFRASTRUTTURE STRATEGICHE (SPARKLE, TELSY) - L’ASSO NELLA MANICA DI DRAGHI È POSTE ITALIANE. IN CASO DI SPIN OFF, SI APRE LA PARTITA DEL GOVERNO SU COME VIENE RICONOSCIUTA AI SOCI DI TIM LA PERDITA DI VALORE DEGLI ASSET STRATEGICI

Giavazzi Draghi

DAGONEWS

Tim, come finirà? Nel caso in cui si ingarbugliasse la lotta di potere che vede il socio di maggioranza Vivendi contro i soci favorevoli alla gestione di Gubitosi, il pallino passa a Mario Draghi. Questo il suo piano: Golden Power e spin off. Da una parte Tim Servizi, dall’altra Tim Rete con le infrastrutture strategiche (Sparkle, Telsy) per lo Stato.

 

VINCENT BOLLORE ARNAUD DE PUYFONTAINE

Come abbiamo anticipato ieri, in caso di rottura sullo scorporo, l’asso nella manica di Draghi è Poste Italiane che potrebbe affiancarsi a Cdp e insieme prendersi Tim. La società guidata da Matteo Del Fante ha 12.500 sportelli che coincidono con la rete commerciale di Tim, una infrastruttura digitale, una rete telefonica (Poste Mobile) di 5 milioni di clienti che si appoggia su Vodafone. Altro punto determinante: la capacità di Poste di poter assorbire gli esuberi di Tim Servizi.

Dario Scannapieco Matteo Del Fante

 

In caso di spin off, si apre la partita del governo su come viene riconosciuta ai soci di Tim la perdita di valore degli asset strategici; una partita che è in mano al consigliere economico di Draghi, Francesco Giavazzi, ai ministri Franco e Giorgetti. E soprattutto all’autorità delegata per la Sicurezza dello Stato, Franco Gabrielli.

 

IL RUOLO DI CDP NELLA PARTITA DELLA RETE

Federico De Rosa per il “Corriere della Sera”

FRANCO GABRIELLI

Finora è rimasta sullo sfondo delle vicende che stanno travolgendo Tim. Ma quando si parla della rete, la Cassa depositi e prestiti, con il 60% di Open Fiber e il 10% del capitale di Tim in mano, rappresenta uno snodo cruciale dell'operazione che potrebbe portare al riassetto del gruppo telefonico.

 

La Cdp attende di vedere la proposta formale di Kkr. Per adesso si muove con grande cautela, vista la contemporanea presenza in Tim e in Open Fiber, entrambe impegnate nella costruzione della rete in fibra ottica e da lungo tempo candidate a unire le forze. Il nuovo amministratore delegato Dario Scannapieco sta rifinendo il nuovo piano strategico di Cdp, che sarà presentato oggi.

 

LOGO KKR

Ci sarà una parte dedicata alle telecomunicazioni, allo sviluppo di Open Fiber, ma nella sua strategia Scannapieco terrà ovviamente conto di molto altro. Il piano di Open Fiber nasce per forza di cose «stand alone» e sarà importante capire dall'impostazione della strategia di Cdp se c'è spazio per altri sviluppi.

 

E' possibile che con il rumore che sta creando la manovra di Kkr e i dissidi interni al consiglio di Tim, il matrimonio tra le reti in fibra ottica possa tornare d'attualità per mettere in sicurezza la rete telefonica, su cui il governo ha i poteri di Golden Power, che in vista dell'operazione con il fondo americano verranno «rinforzati» con la creazione di un supercomitato di ministri ed esperti.

 

FIBERCOP

Più di un osservatore è convinto che la strada sia segnata. Che se il governo ha deciso di creare un task force sulla rete le cose non resteranno come sono oggi. La rete di Tim alla fine potrebbe quindi essere scissa dal gruppo telefonico. Una parte lo è già, quella conferita in FiberCop, di cui è azionista anche Kkr. Ma le resta quella «primaria», che va delle centrali agli armadi su strada.

 

open fiber

In una tale evenienza la Cdp avrebbe un ruolo centrale e Open Fiber potrebbe diventare il veicolo per mettere insieme le reti. Nei primi giorni di dicembre Enel, Cdp e Macquarie dovrebbero firmare il passaggio delle azioni e contestualmente nominare il nuovo consiglio della società della fibra, che dovrà poi approvare il piano strategico a cui sta lavorando il direttore generale Mario Rossetti.

 

TIM

Attraverso Open Fiber, la Cdp parteciperà a tutti bandi del Pnrr dedicati alla fibra, che assegnerà 6,3 miliardi di euro per portare la rete ultraveloce nelle zone dove non c'è. Ma il piano di Open Fiber copre tutta l'Italia. E le banche hanno messo a disposizione oltre 7 miliardi di euro per il project finance e altri 2 miliardi di linee di credito. Per la Cassa, quindi, sul lato di Open Fiber l'impegno è confermato e manca solo l'imprimatur del board per dare il via alla svolta. Per Tim invece il percorso è ancora lungo. Ma è iniziato.

Ultimi Dagoreport

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…