putin erdogan libia

TOCCA SPERARE IN ERDOGAN - IL “DITTATORE” TURCO HA UN RAPPORTO DI AMORE E ODIO CON PUTIN: LONTANI IN LIBIA E SIRIA, MA VICINI E DIALOGANTI IN ALTRI SCENARI INTERNAZIONALI. ESEMPIO: IL GASDOTTO TURKISH STREAM E IL SISTEMA DI DIFESA S-400 - IL GIORNO PRIMA DELL’INVASIONE, IL SULTANO E LO ZAR SI ERANO PARLATI, MA IL PRESIDENTE RUSSO L’AVEVA TENUTO ALL’OSCURO DEI SUOI PIANI (O ALMENO COSÌ SEMBRA). EPPURE, ERDOGAN È IL LEADER CHE HA PIÙ CHANCE DI NEGOZIARE CON “MAD VLAD”

Monica Ricci Sargentini per il “Corriere della Sera”

 

ERDOGAN PUTIN

«Spianiamo la strada per la pace insieme». Recep Tayyip Erdogan, ieri, ha insistito con Vladimir Putin sull'importanza di adottare misure urgenti per un cessate il fuoco ma non è riuscito, almeno per ora, ad aprire uno spiraglio.

 

Tra i leader che stanno dialogando con il leader russo, però, è forse quello che ha più possibilità. I due presidenti hanno molti tratti in comune: entrambi sono uomini forti, inclini a dare prove testosteroniche di autocrazia, allergici alle critiche e alla presenza di un'opposizione interna.

 

putin erdogan

La loro vicinanza si è acuita nel 2016 dopo il fallito colpo di Stato in Turchia che il presidente turco sospetta sia stato appoggiato dagli Stati Uniti dove vive in esilio il predicatore Fethullah Gülen.

 

Ma il loro non è un rapporto tutto rose e fiori, i due si sono trovati agli antipodi su diverse questioni geopolitiche: dal Nagorno-Karabakh alla Libia, passando per la Siria, dove Mosca non ha esitato a bombardare le truppe turche nel febbraio 2020, facendo 33 vittime.

UNA MADRE E I DUE FIGLI UCCISI DAI BOMBARDAMENTI RUSSI A IRPIN

 

Amici-nemici, come li ha definiti l'Economist , tanto che il presidente turco ha deciso l'evacuazione del personale diplomatico da Kiev all'alba del 24 febbraio poche ore prima che Mosca invadesse l'Ucraina.

 

Putin l'aveva tenuto all'oscuro dei suoi piani, nonostante il giorno prima si fossero parlati e Erdogan gli avesse proposto un incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Istanbul. Nel conflitto in corso Erdogan è stato costretto a mantenere un difficile equilibrio tra la sua adesione alla Nato, il suo sostegno a Kiev e la volontà di mantenere dei buoni rapporti con Mosca.

 

PUTIN ERDOGAN

«Non possiamo fare a meno né dell'Ucraina né della Russia» aveva dichiarato all'inizio di febbraio. Ma poi ha condannato, senza se e senza ma, l'invasione e, dopo qualche tentennamento, ha chiuso lo stretto dei Dardanelli e il Bosforo alle navi da guerra tanto che, secondo il Financial Times , quattro incrociatori russi sarebbero stati respinti qualche giorno fa.

fuga da irpin

 

D'altra parte la Turchia ha rapporti stretti con l'Ucraina cui ha anche fornito i droni militari che in questi giorni colpiscono i carri armati di Mosca. Ma forse è proprio lo stretto legame con entrambi i Paesi coinvolti nel conflitto che potrebbe darle più chance negoziali? Putin e Erdogan sono alleati in molti settori come dimostra il Turkish Stream, il gasdotto per il trasporto del gas russo in Europa e Turchia o la costruzione, in divenire, della prima centrale nucleare del Paese.

GUERRA IN SIRIA

 

Non bisogna poi dimenticare che il Sultano ha acquistato il sistema di difesa antiaerea russo S-400 facendo andare su tutte le furie gli Usa. Ankara è poi molto dipendente dal mercato russo per l'arrivo di frutta e verdura ed ha bisogno, per la sua economia in crisi, dei turisti russi che lo scorso anno sono stati 4,5 milioni.

 

GASDOTTO TAP PUTIN ERDOGAN ALIYEV

L'impressione, però, è che sia Mosca a tenere il coltello dalla parte del manico. Lo dimostra la situazione a Idlib, in Siria, l'ultima roccaforte controllata, in buona parte, dai gruppi di opposizione, che ospita circa 4 milioni di abitanti. Due anni fa Putin ed Erdogan firmarono un cessate il fuoco ma dall'inizio della crisi in Ucraina le violazioni sono all'ordine del giorno con il rischio che decine di migliaia di profughi si ammassino al confine turco. Un avvertimento, neanche troppo velato.

ucraini in fuga

GUERRA IN SIRIA

putin erdogan rouhaniPUTIN ERDOGANvladimir putinaccerchiamento di kiev ucraina erdogan putinil bambino morto a mariupolcivili uccisi dai bombardamenti russi PUTIN ERDOGAN PUTIN ERDOGANPUTIN ERDOGAN

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…