L’ULTIMO GEDI – L'ULTIMA VITTIMA DEL RENZISMO SENZA LIMITISMO, TOMMASINO CERNO, SI È GIÀ STUFATO DI FARE IL SENATORE NULLAFACENTE E VORREBBE TORNARE A "REPUBBLICA", DOVE ERA CONDIRETTORE DI CALABRESI - MA LE SUE DIMISSIONI SAREBBERO UN CASINO: SI DOVREBBERO FARE ELEZIONI SUPPLETIVE NEL COLLEGIO DI MILANO CENTRO E NÉ ZINGARETTI NÉ LA LEGA SONO FAVOREVOLI - A "REPUBBLICA", POI, CHI LO VUOLE?
Andrea Montanari per “MF”
Poco più di un anno sui banchi del Senato possono bastare per decidere che la politica non e la propria aspirazione professionale. Così circola l’indiscrezione che Tommaso Cerno, già vicedirettore del settimanale "L’Espresso" e del quotidiano "la Repubblica", stia riflettendo sul suo ruolo parlamentare tra le fila del Pd: è segretario della prima commissione permanente (Affari Costituzionali).
Cerno sta dialogando con i maggiorenti del partito sul suo futuro da senatore, perché il richiamo della carta stampata e forte. Ma le sue dimissioni, tutte da valutare, non sarebbero un passaggio semplice. Essendo stato eletto in un collegio uninominale (Milano Centro 1), il suo addio al Senato va autorizzato.
E oggi il Pd del segretario Nicola Zingaretti non sarebbe favorevole a questa opzione, perche vedrebbe calare, seppure di una sola unita, la sua pattuglia (52 eletti) a Palazzo Madama. Vi è poi da tenere in considerazione che nel collegio milanese si dovrebbero indire elezioni suppletive e neppure la Lega (58 senatori) sarebbe favorevole all’opzione. Non foss’altro perche Cerno aveva sconfitto il candidato di Forza Italia Luigi Pagliuca.
Un bel rebus, per il giornalista e per il suo partito. Senza dimenticare che difficilmente Cerno (che e in aspettativa) farebbe ritorno alla nuova Repubblica diretta da Carlo Verdelli. Per lui, comunque, si troverebbe un posto importante all’interno del gruppo Gedi.