zingaretti giachetti martina

'MO CE RIPIGLIAMM' TUTT' CHELL CHE È 'O NUOST'! TORNA LA DITTA, ZINGARETTI SOGNA IL VECCHIO PD E GUARDA AI SINISTRATI DI LEU. GIACHETTI LO AVVISA: “SE SI VUOLE APRIRE AI GRILLINI O FAR RIENTRARE GLI SCISSIONISTI DI LEU, IL PD NON SARÀ PIÙ CASA MIA” - MA IL GOVERNATORE DEL LAZIO ESCLUDE ACCORDI COL M5S: “NESSUNO VUOLE ALLEANZE CON I PENTASTELLATI” – LE SCINTILLE SUL VENEZUELA – IL CONFRONTO SU “SKY” - VIDEO

https://video.sky.it/news/politica/pd-zingaretti-a-giachetti-nessuno-vuole-andare-con-m5s/v491933.vid

 

 

Laura Cesaretti per il Giornale

 

A due giorni dalle primarie, l' oggetto del contendere nel Pd rimane lui: Matteo Renzi.

zingaretti giachetti martina

L' ex leader non si occupa del partito, ignora la battaglia congressuale (ma ha schierato i suoi in vario modo attorno a due dei tre contendenti) e gira l' Italia per suo conto, presentando il suo libro e riempiendo teatri. Ma è sulla stagione renziana - per cancellarla, superarla o rivendicarla - che si dividono Nicola Zingaretti (che i sondaggi danno già per vincitore), Maurizio Martina e Roberto Giachetti, protagonisti ieri di un confronto «all' americana» trasmesso da Sky.

 

Un confronto anomalo, nel panorama assai becero del dibattito politico attuale: civile, pacato e su temi concreti. Giachetti, l' outsider senza nomenklatura alle spalle, è stato la sorpresa nel voto degli iscritti, ed è rapidamente diventato il portabandiera del renzismo delle origini, che rivendica quella «stagione di riforme» e la rottura con la sinistra massimalista.

zingaretti giachetti martina

 

Martina, il segretario uscente, di Renzi è stato vice nel partito e ministro nel governo, e con lui sono schierati pezzi da novanta del renzismo come Luca Lotti e Lorenzo Guerini. Ma ora invita a guardare oltre quella stagione: «Basta dividerci tra renziani e antirenziani, facciamo un passo avanti». Nicola Zingaretti, che pure evita i toni polemici e assicura che da segretario «sarei l' uomo più felice del mondo se Renzi volesse impegnarsi nel Pd», è invece colui che gran parte dello stato maggiore Pd ha investito del ruolo di liquidatore del renzismo e del ritorno ad un partito non più leaderistico, che guarda a sinistra. E ieri ha preso, sia pur morbidamente, le distanze dalle riforme del governo Renzi: «Noi non abbiamo visto quanto stavano crescendo le disuguaglianze e la solitudine delle persone, l' insicurezza e la paura».

zingaretti giachetti martina

 

È stato ben attento, però, ad offrire il fianco alla polemica sul dialogo con i Cinque Stelle: «Nessuno vuole alleanze con loro», ha assicurato. Giachetti lo ha però accusato di voler riportare il Pd «ai tempi dell' Unione prodiana, con i partiti che litigavano su tutto e il governo che non riusciva a decidere su nulla». Ha avvertito che «se si vuole aprire ai grillini o far rientrare gli scissionisti di Leu, il Pd non sarà più casa mia». E che i vari Bersani e D' Alema non vedano l' ora, tolto di mezzo Renzi, di tornare all' ovile Pd dopo il triste naufragio del loro partitino di sinistra dura e pura lo si capisce dal tifo esplicito che fanno per Zingaretti (e che lui si guarda bene dal respingere).

 

NICOLA ZINGARETTI MAURIZIO MARTINA

«Ho grande stima di Zingaretti, con lui si può fare una sinistra larga e plurale», dice Bersani. Giachetti va all' attacco anche di quei supporter zingarettiani, come Goffredo Bettini, che «al Parlamento europeo, sulla mozione a proposito di Venezuela, hanno votato con Lega e M5s, che sostengono il dittatore Maduro, contro Guaidò sostenuto dalla Ue».

 

Toni diversi anche sulla «giustizia a orologeria» e il caso dei genitori di Renzi: se Martina e Zingaretti si trincerano dietro il «rispetto per i magistrati», Giachetti non fa sconti: «La giustizia italiana è malata, l' ho pensato per certe cose capitate a Berlusconi, a Mastella, perfino per certe intercettazioni della Raggi. Va riformata, a prescindere da chi è colpito». Su una cosa però i tre candidati sono d' accordo, ossia nell' augurarsi una partecipazione ampia alle primarie: «Almeno un milione di persone», si augura Maurizio Martina. «Siamo l' unico partito che consente una reale partecipazione democratica», dice Giachetti.

maria elena boschi con roberto giachetti 5

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…