LA TORRE DI VENEZIA FA IMBUFALIRE CARLO E MARINA RIPA DI MEANA - ESPOSTO IN PROCURA CONTRO CLINI, ZAIA E ORSONI: “PRESSIONI SULL’ENAC PER LA DEROGA AI PARAMETRI” - IL ‘’PALAIS LUMIÈRE’’ BY PIERRE CARDIN DOVREBBE ARRIVARE A 256 METRI D’ALTEZZA, IL LIMITE CONSENTITO PER LA SICUREZZA DEGLI AEREI E’ INFERIORE DI 110 METRI - ZAIA: “SONO PATETICI, SI VEDE CHE NON HANNO NULLA DA FARE”…

Francesco Furlan per "La Nuova Venezia"

«Il comportamento tenuto dal ministro Corrado Clini, dal governatore del Veneto Luca Zaia e dal sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, potrebbe concretare l'ipotesi di reato di abuso d'ufficio».

Si conclude così la denuncia presentata alla Procura della Repubblica di Roma da Carlo e Marina Ripa di Meana per le affermazioni su Palais Lumière con le quali i rappresentanti di governo, Regione e Comune - recita la denuncia - avrebbero esercitato pressioni sull'Ente nazionale aviazione civile «per ottenere una deroga ai parametri previsti per la sicurezza aerea». E la polemica decolla. Zaia: «A fronte di persone che non arrivano alla quarta settimana c'è chi non ha proprio nulla da fare. Sono patetici». E Orsoni: «Si fanno solo pubblicità».

Nella denuncia non figura invece la presidente della Provincia, Francesca Zaccariotto. Nel vortice è il progetto Palais Lumière la cui realizzazione è vincolata alla risposta che l'Enac dovrà dare a breve sulla richiesta di deroga per l'altezza della torre che con i suoi 256 metri supera di oltre 110 metri i limiti di sicurezza imposti dalle mappe di navigazione aerea per la vicinanza con l'aeroporto.

Allegati alla denuncia presentata in Procura sono gli articoli con le dichiarazioni dei tre, tra le quali quella del ministro Clini secondo il quale «la deroga dell'Enac arriverà, ne sono certo», come disse a fine agosto a Marghera, all'inaugurazione della mostra sul Palais Lumiere.

Mentre Zaia spiegò ai giornalisti, che annotarono: «Arriverà la deroga, ne sono certo. Passera si metta una mano sul cuore di fronte ai divieti posti da Enac». «Una vicenda incredibile», sostiene Carlo Ripa di Meana «che ha visto Clini, Zaia e Orsoni comportarsi più come promotori immobiliari che come rappresentanti delle istituzioni, con una violenza del potere insopportabile, con ripetute, gravissime e pubbliche pressioni sull'Enac affinché si pronunci con una deroga al divieto che l'Anac stessa aveva già comunicato a luglio alla Conferenza dei Servizi».

«C'è stata una pressione continua nei confronti dell'Enac» aggiunge l'ex ministro dell'Ambiente «per mettere l'ente in una posizione di resa, e questo non è grave: è gravissimo. Perché hanno abusato della loro posizione per cercare di ottenere la deroga». A sostenere e a condividere la battaglia contro il Palais Lumière, hanno fatto sapere ieri a Roma Carlo e Marina Ripa di Meana (presidente della sede di Roma dell'associazione Italia Nostra) ci sono anche gli architetti Vittorio Gregotti e Paolo Portoghesi, il critico Salvatore Settis, lo scrittore Raffaele La Capria.

«Noi ci batteremo fino all'ultimo quarto d'ora dall'eventuale apertura del cantiere di lavoro» prosegue Carlo Ripa di Meana «perché crediamo che sia una torre che nasca su un reato, indipendentemente dal fatto che Palais Lumere non mi piace». Un'iniziativa che fa strabuzzare gli occhi al governatore.

«È patetico. Vedo che nella loro battaglia ci sono anche note archistar, mi spediscano il loro curriculum, vediamo chi c'è la più lungo tra loro e Cardin, il curriculum. È una vicenda patetica, io non ho mai parlato con nessuno dell'Enac, no ho fatto pressioni, non so se la deroga sarà data o meno ma credo che debba essere data. Solo un pilota ubriaco potrebbe non vedere una torre di 250 metri. In Italia c'è chi, come gli operai di Marghera, dove verrà realizzata la torre, non riescono ad arrivare a fine mese e chi invece non ha nulla da fare e dovrebbe sapere che i giudici dovrebbero occuparsi di cose più importanti».

«Accade sempre che ci siano persone a caccia di notorietà alle spalle di Venezia» si limita a dire il sindaco di Venezia, Giorgo Orsoni, «e credo che anche questa iniziativa rientri nel filone. Non mi sembra che valga la pena commentare oltre».

 

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