sansa toti

TOTI INSIEME APPASSIONATAMENTE (A SPESE NOSTRE)FERRUCCIO SANSA, GIORNALISTA E CONSIGLIERE REGIONALE DELLA LIGURIA, ATTACCA IL GOVERNATORE TOTI: "GIOVEDÌ DALL'AEROPORTO DELLA MALPENSA PARTIRÀ UNA SPEDIZIONE DI POLITICI E GIORNALISTI LIGURI. DESTINAZIONE DUBAI. QUANTO COSTERÀ IL VIAGGIO? QUALI TESTATE VIAGGERANNO A SPESE DEL CONTRIBUENTE? TOTI NON CI HA RISPOSTO. MA SE OGNI ANNO DÀ MILIONI DI EURO A GIORNALI, TV, RADIO E SITI INTERNET, BISOGNA CHIEDERSI SE…"

Dal profilo Facebook di Ferruccio Sansa

 

ferruccio sansa

QUALI GIORNALISTI ANDRANNO A DUBAI CON TOTI A SPESE NOSTRE?

(Il presidente e i giornali hanno il dovere di rispondere)

 

Giovedì alle 14 dall'aeroporto della Malpensa partirà una spedizione di politici e giornalisti liguri. Destinazione Dubai. Molti di questi giornalisti viaggeranno e saranno ospitati a Dubai con soldi pubblici. Cioè nostri.

 

FERRUCCIO SANSA

Oggi abbiamo presentato due interrogazioni a Toti con le seguenti domande:

1. quanto costerà il viaggio?

2. quali testate giornalistiche viaggeranno a spese del contribuente e quanto costeranno biglietti e pernottamenti?

3. chi è stato invitato a spese nostre oltre ai giornalisti?

4. quanto è costato il Convegno organizzato, insieme con una testata giornalistica locale, per lanciare la presenza ligure a Dubai?

5. quanto è stato speso, aggiungiamo, in pubblicità sulle testate locali per lanciare la presenza della Liguria a Dubai.

 

ferruccio sansa

Toti non ci ha risposto. Niente. Non una cifra. "Andate a vedervi le delibere", ha detto. Peccato che nelle delibere non ci sia scritto il costo del viaggio, del convegno e quali sono le testate che viaggeranno a spese nostre.

 

Noi continueremo in ogni sede e luogo a chiedere che Toti ci risponda.

Intanto, però, chiediamo a tutte le testate e agli organi rappresentativi delle categorie giornalistiche di fornirci i chiarimenti. Le notizie vanno date sempre, anche quando riguardano i giornali e i giornalisti.

 

GIOVANNI TOTI

Siamo contrari alla spedizione di propaganda a Dubai per due ragioni:

Primo, i soldi pubblici devono essere spesi per la sanità, i trasporti, le scuole, e non per fare pubblicità a Toti.

 

Secondo, i giornali, le radio, le tv e i siti internet che ricevono milioni di euro e biglietti aerei da chi comanda rischiano di non essere indipendenti quando parlano di chi ci governa.

Critichereste voi chi vi dà milioni di euro di pubblicità e vi paga il viaggio di cui dovete scrivere?

 

Questo non è un attacco nei confronti della stampa. Anzi, è un gesto di passione, un atto di riconoscimento dell'enorme importanza che una libera informazione può avere per i cittadini.

 

GIOVANNI TOTI

Ma senza LIBERTA' il lavoro di giornalista semplicemente non ha senso. L'INDIPENDENZA è necessaria a un giornalista più del computer con cui scrive, più delle parole che usa.

 

Editori, direttori e giornalisti che si interrogano sulla crisi dei giornali dovrebbero domandarsi se il rapporto con i lettori si sia rotto prima di tutto per un problema di CREDIBILITA' e di FIDUCIA.

 

E se Toti ogni anno dà milioni di euro a giornali, tv, radio e siti internet, bisogna chiederci se sia giusto che i cittadini abbiano FIDUCIA nella nostra stampa.

 

giovanni toti con gli occhiali arancioni

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...