tasse redditi delega fiscale concordato maurizio leo giorgia meloni fisco

LA TRATTATIVA STATO-EVASORI – LA COMMISSIONE FINANZE DEL SENATO CHIEDE AL GOVERNO DI ALLARGARE LE MAGLIE DEL CONCORDATO FISCALE PER LE PARTITE IVA – SI DÀ LA POSSIBILITÀ A TUTTI GLI AUTONOMI DI "EVADERE" LEGALMENTE, A FRONTE DI UN PICCOLO PAGAMENTO IN PIÙ DI IMPOSTE PATTUITO CON L'AGENZIA DELLE ENTRATE. CON QUESTA INTESA IL CONTRIBUENTE È AL RIPARO DA CONTROLLI PER DUE ANNI – L'OBIETTIVO È PORTARE ALLA LUCE IL SOMMERSO, MA NEI FATTI…

Estratto dell’articolo di Luca Monticelli per “la Stampa”

 

maurizio leo giorgia meloni

Dal centrodestra arriva un altro regalo agli evasori, l'ennesimo aiuto ai furbetti che così potranno pagare meno tasse. Il Senato chiede al governo di allargare le maglie del concordato fiscale biennale per le Partite Iva. Le modifiche inserite nel parere approvato ieri dalla commissione Finanze di Palazzo Madama saranno recepite quando il decreto legislativo tornerà in Consiglio dei ministri per il via libera definitivo: «Abbiamo già l'ok del ministro», annuncia Massimo Garavaglia, presidente della commissione ed esponente della Lega.

 

Tra la maggioranza al Senato e il viceministro all'Economia Maurizio Leo – che sta portando avanti la delega del fisco – c'è perfetta sintonia, però il parere varato dalla commissione fa saltare i paletti inseriti dal Mef per limitare l'accesso al concordato preventivo.

 

maurizio leo giorgia meloni giancarlo giorgetti

 In sostanza, si dà la possibilità a tutti gli autonomi e agli imprenditori individuali che ne fanno richiesta di "evadere" legalmente, a fronte di un piccolo pagamento in più di imposte pattuito con l'Agenzia delle entrate.

 

Con questa intesa il contribuente è al riparo da controlli per i due anni a venire. «È una totale legittimazione dell'evasione», attacca la deputata del Pd Maria Cecilia Guerra.

 

 

 

Come funziona

FISCO - CONCORDATO PREVENTIVO

Il concordato preventivo biennale è uno strumento rivolto alle Partite Iva fino a 5 milioni di euro di ricavi che nasce con l'obiettivo di portare alla luce il sommerso. L'Agenzia delle entrate propone un patto al contribuente che funziona così: si ipotizza un aumento dei ricavi prendendo a riferimento il reddito dichiarato e su quella cifra si quantifica la base imponibile delle imposte sul reddito (Irpef o Ires) e sul valore della produzione (Irap).

 

Se il contribuente accetta è vincolato a dichiarare quella base imponibile per un biennio e non incappa in accertamenti. In più, i ricavi aggiuntivi realizzati non verranno tassati.

 

Cosa cambia

evasione fiscale in italia - la stampa

Il decreto legislativo originario emanato dal governo concedeva il diritto di accedere al concordato solo ai contribuenti con una pagella Isa pari ad almeno a 8 (quindi un voto alto che scongiura il rischio accertamento), e non fissava un aumento di reddito massimo su cui quantificare la base imponibile del biennio successivo, valutando caso per caso.

 

Con le osservazioni inserite nel parere approvato dalla commissione Finanze del Senato, invece, l'accesso volontario al concordato viene esteso a tutti i contribuenti, indipendentemente dal punteggio. L'obiettivo è quello di ampliare la platea dei soggetti interessati, perché con la soglia del voto 8 negli Indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa) sarebbe rimasta fuori il 55% della platea, circa 1,3 milioni di soggetti.

 

Poi, tra le osservazioni della maggioranza, spicca un tetto nella proposta di aumento di reddito da parte dell'Agenzia del 10% rispetto a quello dell'anno di riferimento, «fatta salva – si legge nel testo – la facoltà di una proposta difforme a tale limite motivata e sottoposta a contraddittorio con il contribuente prima di essere formalizzata». […]

 

Chi ci guadagna

giorgia meloni e il pizzo di stato - vignetta by emiliano carli

Una partita Iva con una buona "credibilità" Isa che non pensa di riuscire ad aumentare il proprio reddito di oltre il 10% nei prossimi due anni non ha alcun vantaggio ad aderire al concordato perché pagherebbe solo più tasse.

 

Tra gli interessati restano perciò quegli autonomi certi di guadagnare di più in futuro (e disposti a versare di più all'erario?) oppure coloro che realizzano profitti "in nero" ben oltre il 10%. Sono questi ultimi che grazie al concordato preventivo biennale otterranno uno sconto sulle risorse nascoste al fisco con la promessa di non subire controlli.

evasione fiscale 2evasione fiscale 1

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…