matteo salvini - roberto vannaccipresentazione del libro controvento -

LA LEADERSHIP DI SALVINI NELLA LEGA TRABALLA? E LUI SI BLINDA! - GIANCARLO GIORGETTI E LORENZO FONTANA NON SARANNO PIU' VICESEGRETARI, AL LORO POSTO I FEDELISSIMI CLAUDIO DURIGON E ALBERTO STEFANI - IL CAPITONE LANCIA UNA FRASE SIBILLINA: “TROVEREMO IL MODO DI EVITARE RISCHI DI SCALATE”. SI RIFERIVA A UNA POSSIBILE OPA OSTILE DI VANNACCI? - SUL CAPOCCIONE DI SALVINI INCOMBONO IL CONGRESSO REGIONALE IN LOMBARDIA E IL PROCESSO OPEN ARMS IN CUI E' IMPUTATO PER SEQUESTRO DI PERSONA (RISCHIA FINO A 15 ANNI)

Francesco Bechis per il Messaggero - Estratti

 

Serra i ranghi. Stringe il morso al partito che guida e intende guidare ancora a lungo.

salvini vannacci

Matteo Salvini blinda la Lega.

 

Cambia i vertici: Giancarlo Giorgetti e Lorenzo Fontana, ministro dell'Economia e presidente della Camera, non saranno più vicesegretari. Al loro posto, nominati ieri durante il Consiglio federale, il commissario del Veneto Alberto Stefani e il fedelissimo del "Capitano", Claudio Durigon. Ricambio annunciato, certo. Che tuttavia si aggiunge ad altre manovre del leader per compattare il partito, puntellare la sua leadership e mettere in guardia chi vorrebbe sfidarla.

 

Un passo indietro. Mercoledì pomeriggio, Camera dei Deputati. Salvini riunisce i gruppi parlamentari del Carroccio, un'ora a conclave per preparare un autunno caldo. A inizio ottobre il raduno storico di Pontida. Domani la richiesta dell'accusa al processo Open Arms in cui il segretario è imputato per sequestro di persona: rischia fino a quindici anni di condanna.

 

ROBERTO VANNACCI MATTEO SALVINI

La Lega già annuncia grande mobilitazione: due week end di gazebo e un flash mob a Palermo in solidarietà al leader: tutti precettati per la protesta di piazza contro le toghe (di berlusconiana memoria) e guai a chi non si presenta. C'è un passaggio però che gela i presenti alla riunione. Anzi due. Una frase pronunciata en passant dal leader lascia accigliati i suoi parlamentari. «Poi troveremo il modo di evitare rischi di scalate...» è il senso del monito di Salvini raccontato da più fonti presenti all'incontro.

 

Scalate di chi? La domanda subito rimbalza fra i banchi parlamentari. Insieme a un nome e un cognome: Roberto Vannacci. Sarà un avvertimento al generale ed ex parà della Folgore, oggi a Bruxelles come eurodeputato ma domani chissà, ormai alla guida di un movimento-paraleghista, "Il mondo al contrario", con cui riempie sale conferenze in giro per l'Italia? Il dubbio resta.

matteo salvini comizio a piazza santi apostoli roma

 

Ma il fatto stesso che Salvini parli di "scalate" dà il senso di una fase delicata per il partito. Su cui incombe il temuto congresso regionale in Lombardia, tra ottobre e novembre. Qui, nel cuore pulsante del leghismo doc, Massimiliano Romeo, capogruppo al Senato un tempo braccio destro e sinistro del "Capitano", si candiderà a segretario lùmbard. E si ragiona in queste ore a via Bellerio se schierargli contro un altro candidato tra i fedelissimi del leader - tra i nomi Andrea Crippa e Luca Toccalini - o se invece venire a miti consigli e trovare un nome unitario.

 

Ma torniamo a Salvini alla Camera. C'è un secondo passaggio che fa deglutire in silenzio gli onorevoli leghisti e riguarda un tasto sempre dolente per chi guida un partito: i soldi. Ne servono di più, molti di più per far fronte all'autunno militante. I pullman e gli striscioni a Pontida, sul pratone sacro dove potrebbe far capolino anche il fondatore Umberto Bossi, reduce da un tête-à-tête con il rivale segretario dopo le voci smentite sulla sua scomparsa.

roberto vannacci matteo salvini comizio a piazza santi apostoli roma

 

Salvini usa toni perentori: ognuno faccia la sua parte. Di questo passo, con la campagna per le elezioni regionali pronta a partire, si dovrà correre ai ripari. Snocciola numeri. Il contributo di deputati e senatori leghisti rischia di raddoppiare: dagli attuali 3mila a 6mila euro ogni mese. Si suda freddo, nell'aula dei gruppi della Camera. Dove sanno bene che Salvini fa sul serio: per le elezioni europee aveva chiesto ai suoi parlamentari di rastrellare un maxi-contributo per aiutare il partito: 30mila euro a testa

LA DECIMA COSA BELLA - IL GIORNALONE - LA STAMPA

 

salvini e il generale vannacci al comizio di chiusura della campagna elettorale per le europee

(...)

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…