donald trump chris christie

TRUMP L'OEIL - A UN PASSO DALLA NOMINATION, DONALD CAMBIA MUSICA: MANGIA TACOS E CELEBRA IL ''CINCO DE MAYO'' DEI MESSICANI (DOPO AVERNE CHIESTO LA DEPORTAZIONE), SI SCHIERA PER LA BREXIT, E SCHIERA IL LIBERAL-REPUBBLICANO CHRIS CHRISTIE PER FARE PACE CON I LEADER DEL PARTITO

1. TRUMP, PIÙ LO ODIANO PIÙ VINCE. E LUI PARLA GIÀ DA PRESIDENTE - DAI BUSH A EVA LONGORIA NON SI FERMANO GLI ATTACCHI CONTRO IL TYCOON. CHE SPIEGA: "ANDRÀ TUTTO BENE, NON VOGLIO RENDERE INSTABILE IL PAESE"

Valeria Robecco per “Il Giornale

 

«Nei primi cento giorni da presidente inizierò a far tornare l'America grande»: parola di Donald Trump, che si racconta nei panni del prossimo inquilino della Casa Bianca in una serie di interviste ai media statunitensi delineando la sua ricetta da Commander in Chief, con la quale promette di riportare il Paese agli antichi splendori.

trump clinton i sondaggi rasmussen sulla pagina fb di donaldtrump clinton i sondaggi rasmussen sulla pagina fb di donald

 

Il tycoon, rimasto unico repubblicano in corsa per le primarie di partito dopo il ritiro di Ted Cruz e John Kasich, non solo è convinto di avere la nomination in tasca ma ritiene che nulla potrà ostacolare il suo cammino verso il numero 1600 di Pennsylvania Avenue. Nemmeno i tanti no di chi sostiene il movimento trasversale #NeverTrump, che dai colleghi di partito, clan Bush in testa, arriva sino al patinato mondo dello spettacolo.

 

Non appena messo piede nello Studio Ovale, il re del mattone comincerebbe a convocare i papabili successori per il posto vacante alla Corte Suprema dopo la morte del giudice Antonin Scalia. Si concentrerebbe subito anche sul revocare gli ordini esecutivi di Barack Obama sull'immigrazione, e alla fine dei 100 giorni il muro con il Messico sarebbe già progettato, il bando all'ingresso dei musulmani nel Paese applicato, il processo per revocare Obamacare avviato.

 

lo staff di trump ringrazia per la sicura nominationlo staff di trump ringrazia per la sicura nomination

«So che la gente non sa bene che tipo di presidente sarà Donald Trump - spiega il miliardario al New York Times - Ma andrà tutto bene. Non corro per la Casa Bianca con lo scopo di rendere instabile il Paese». «Lavorerò dal primo giorno con il mio vicepresidente e il mio staff per garantire che l'America cambi in molti modi, per il meglio - aggiunge - Non possiamo permetterci di perdere tempo. Il messaggio sarà molto chiaro».

 

Intanto The Donald comincia a costruire la squadra con cui nei prossimi mesi cercherà di mettere al tappeto la rivale democratica Hillary Clinton. La prima nomina di peso è quella di Steven Mnuchin, noto manager nel settore degli investimenti privati, scelto come responsabile finanziario della sua campagna, ossia colui che si occuperà della raccolta fondi.

 

trump familytrump family

Ma in un'amministrazione Trump - spiega a Fox - potrebbero trovare posto anche Rudy Giuliani come segretario alla Sicurezza Nazionale, Chris Christie come ministro della Difesa e Ben Carson come segretario alla Sanità. Mentre per la vice presidenza creerà un comitato ad hoc per valutare i possibili numeri due.

 

Nonostante il suo programma rifletta in qualche modo le posizioni forti e in alcuni casi radicali illustrate durante la campagna elettorale, il linguaggio del tycoon è senza dubbio diverso da quello irriverente e talvolta offensivo sentito in comizi e dibattiti. Ormai Trump parla da presidente, o quanto meno ci prova, ed è per questo che fa ancora più paura.

 

paul ryanpaul ryan

Tanto da dividere in maniera profonda il Paese tra chi lo considera un'icona anti-sistema, ultimo bastione a difesa del popolo dei delusi dalla politica tradizionale, e da chi invece reputa l'ipotesi di vederlo alla Casa Bianca come un vero e proprio delitto per la nazione. Tra questi ultimi c'è il clan Bush, espressione dell'establishment del partito, che con Jeb ha tentato di giocarsi l'ultima carta del «correntone» tradizionale. Gli ex presidenti George W. Bush e George H.W. hanno fatto sapere che non daranno il proprio sostegno al «presunto» candidato del Grand Old Party: un no, il loro, che è il riflesso della contrapposizione tra i vertici Gop e il fenomeno Trump.

 

Ma contro di lui si sono schierati anche tanti artisti. Dopo Adele, il frontman degli Aerosmith Steven Tyler e Neil Young, anche i Rolling Stones in un comunicato hanno intimato al magnate di astenersi «con effetto immediato» dall'usare la loro musica in campagna elettorale.

MITT ROMNEY E PAUL RYANMITT ROMNEY E PAUL RYAN

 

L'attrice Eva Longoria, invece, ha esortato i cittadini ispanici ad andare a votare per impedirgli di arrivare alla Casa Bianca. Più si accorcia il cammino verso il voto dell'8 novembre, insomma, più cresce il fronte del no, più il miliardario incassa vittorie a mani basse ai quattro angoli del Paese, più l'America è divisa tra chi lo detesta e chi gli dà fiducia.

 

Eppure per lui sono i numeri a parlare: quelli degli Stati vinti, dei voti ottenuti e dei delegati conquistati (ad oggi 1.053, vicino al quorum di 1.237 necessario per la nomination). Numeri dinanzi ai quali anche i riluttanti vertici del partito repubblicano si devono piegare. In primis lo stesso presidente Reince Preibus, più volte accusato di aver sottovalutato il fenomeno Trump e di non essere stato in grado di imbrigliare il tycoon newyorkese, e che ora gli rende l'onore delle armi invitando il partito e gli elettori a unirsi sotto un'unica bandiera, quella dell'elefante del Grand Old Party. Anche se a portare il vessillo è forse il personaggio più controverso che il Gop abbia mai avuto tra le sue fila.

trump con king e george hw bushtrump con king e george hw bush

 

 

 

2. A TRUMP SERVE UN MILIARDO E TRATTA COI RICCONI DEL GOP

Glauco Maggi per “Libero Quotidiano

 

E adesso, avuta l' investitura, cominciano per Trump le battaglie più dure. La prima è la raccolta dei soldi per battere Hillary, che spenderà un miliardo ad attaccarlo da luglio in poi. La seconda è la conquista dell' ala consistente dei conservatori puri e della gerarchia del partito: Trump li ha maltrattati per un anno, ma ora ha bisogno del sostegno di una larghissima fetta dell' élite, che voti e faccia votare per lui.

 

I due fronti si intrecciano, perché i miliardari «donatori» tradizionali pro Gop sono di solito legati da rapporti di militanza e di ideali, ma anche di amicizia o d' affari, alle figure di rilievo e influenza nazionali, come Bush e Romney.

 

GEORGE HW E GEORGE W BUSH CON CLINTON E DOUG BAND GEORGE HW E GEORGE W BUSH CON CLINTON E DOUG BAND

Per ottenere la vittoria personale Trump ha usato finora del suo (36 milioni, soprattutto prestiti alla sua campagna) vantandosi così di non dipendere dalle lobby. Ma adesso che è diventato il rappresentante del partito lavorerà d' intesa con il Comitato Nazionale Repubblicano. L' obiettivo, per competere con la Clinton a colpi di spot e altre iniziative di propaganda, è raccogliere un miliardo.

 

E tra i finanziatori che avevano versato finora a tutti gli altri candidati tranne Trump comincia il travaglio di coscienza. Dopo il voto in Indiana, lo slogan «NeverTrump» e la prospettiva della Convention «contestata» sono in archivio. Molti, pur riluttanti, si stanno convertendo alla realtà: o ti adegui al Donald, o regali la presidenza a Hillary. E per quanto Trump sia malvisto, il concetto che più di tutti unisce i repubblicani è il disprezzo per la Clinton.

 

chris christie fa campagna in floridachris christie fa campagna in florida

Rockwell Schnabel, influente repubblicano della California che aveva sostenuto Jeb Bush e Marco Rubio, ha detto «essendo ora Trump il nominato, a un certo punto lo appoggerò, anche finanziariamente». Stanley Hubbard, miliardario del Minnesota, aveva finora dato soldi a tutti gli altri del Gop, anche al Pac «NeverTrump». Ma tra Clinton e Trump non ha dubbi: «Lei è uno strumento dei boss sindacali, degli ultra sinistri e dei fedeli del global warming: mi fa più paura».

 

Art Pope, businessman della Nord Carolina pro Rubio, è un caso estremo: «Non saprei da dove iniziare a elencare le cose che deve correggere per convincermi a sostenerlo. Ma se uno mi chiede "è possibile che lo faccia?" rispondo "sì, è possibile"».

 

chris christie sostiene donald trumpchris christie sostiene donald trump

Insomma, l' opera di ricompattamento del Gop sarà dolorosa, ma procede. Se il suo portavoce ha detto che «George W. Bush non ha intenzione di commentare o di impegnarsi nella campagna presidenziale», una voce autorevolissima come Mitch McConnell, il capo dei senatori del Gop e forte critico di Trump fino a ieri, oggi ha detto che «il nominato ha l' opportunità e l' obbligo di unire il partito».

 

david cameron brexitdavid cameron brexit

Le prime mosse che Donald non deve sbagliare sono le nomine del suo staff. Secondo Karl Rove, altro guru del Gop «antiTrump» che ora farà la sua parte per far perdere Hillary, il candidato del Gop deve fare in fretta a scegliere il vice e le posizioni-chiave. E Trump sembra capire l' importanza di circondarsi di personaggi di rango per aumentare la propria credibilità: ha già incaricato Ben Carson e Chris Christie di vagliare i possibili vice, e ha citato Rudy Giuliani, e gli stessi Kasich, Cruz e Rubio come possibili nomi per la sua amministrazione.

 

 

3. BREXIT: TRUMP, PER GB MEGLIO FUORI DA UE

 (ANSA) - Secondo il candidato repubblicano 'di fatto' per la Casa Bianca, Donald Trump, per il Regno Unito sarebbe meglio uscire dall'Unione europea. "Credo che il tema della migrazione sia stato una cosa orribile per l'Europa. In gran parte spinta dall'Ue. Personalmente direi che farebbero meglio senza (l'Ue)", ha detto a Fox News. "Non lo dico pero' come raccomandazione - ha precisato -, e' giusto la mia sensazione".

 

donald trump mangia tacos per il cinco de mayodonald trump mangia tacos per il cinco de mayo

4. USA 2016: TRUMP CON CIBO MESSICANO, FA FURORE SUL WEB

 (ANSA) - Anche Donald Trump festeggia il 'Cinco de Mayo', una ricorrenza che ricorda il giorno della vittoria del Messico contro le truppe francesi nella battaglia di Puebla (5 maggio 1862) e che e' particolarmente sentita anche negli Stati Uniti, vista come una celebrazione dell'orgoglio messicano. Cosi', l'ormai 'presunto' candidato repubblicano per la Casa Bianca che vuole costruire un muro alla frontiera tra Usa e Messico posta su Twitter e Facebook una foto mentre celebra questa giornata mangiando tacos, pietanza tipica messicana, e scrive: "Amo gli ispanici!". E il web impazzisce tra commenti e ironia.

 

 

5. CHRISTIE SI PROPONE COME PACERE TRA TRUMP E RYAN

 (ANSA) - Il governatore del New Jersey ed ex candidato per la nomination repubblicana Chris Christie, ormai fedelissimo di Donald Trump, si propone per fare da paciere tra il 'presunto' candidato del Grand Old Party per la presidenza e lo speaker della Camera Paul Ryan, dopo che quest'ultimo ha detto di non essere al momento ancora pronto a sostenere Trump, il quale ha ribattuto di non essere a sua volta pronto a sostenere.

 

donald trump e il progetto del muro con il messico  donald trump e il progetto del muro con il messico

"Donald ha del lavoro da fare per unire la gente", ha detto Christie, "Io contattero' lo speaker per vedere quali sono le sue preoccupazioni". Sullo scontro e' intervenuto anche il presidente della commissione nazionale repubblicana Reince Priebus, secondo cui Ryan e Trump riusciranno a superare le loro differenze.

Ultimi Dagoreport

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…