farage trump

AMBASCIATORE PORTA PENE - TRUMP SPONSORIZZA NIGEL FARAGE “AMBASCIATORE IDEALE NEGLI USA” E MANDA IN TILT THERESA MAY - MOTIVO DELL’ENDORSEMENT? “THE DONALD” VUOLE INCORAGGIARE L'UKIP A OPPORSI ALLA COSTRUZIONE IN PROGETTO DI PALE EOLICHE AL LARGO DEI SUOI CAMPI DA GOLF IN SCOZIA

Fabio Cavalera per “il Corriere della Sera”

 

donald trump nigel faragedonald trump nigel farage

Prima ancora di mettere piede nella Casa Bianca, Donald Trump riesce a scombussolare i delicati equilibri diplomatici di quello che dovrebbe essere il suo alleato più prezioso in Europa. Senza guardare in faccia nessuno e senza consultare nessuno il neoeletto presidente ha nominato «in pectore» Nigel Farage ambasciatore britannico a Washington.

 

Non avendone i poteri ha scelto, come nel suo costume, la via della «provocazione», un cinguettio su Twitter, per promuovere sul campo il leader dello Ukip e della Brexit. Cosa che ha lasciato Downing Street di sasso e il Foreign Office di Boris Johnson più che spiazzato, quasi tramortito.

 

farage trumpfarage trump

Quando mai un governo, e per di più il governo di sua maestà, viene saltato a piedi pari e per certi versi ridicolizzato? Proprio il governo che alza la bandiera della piena sovranità nazionale per uscire dall' Europa? Incidente, gaffe, precipitazione, consiglio. Sia quel che sia per Londra è un'umiliazione anche perché un ambasciatore già c'è.

 

Il contenuto è inusuale. La forma pure. Ma forse è un avvertimento e ci dovremo abituare. Farage ha partecipato in prima persona alla campagna elettorale americana, da star. E l'amico presidente ora lo ripaga. Con un tweet rilanciato quando ancora gli uffici del ministero degli esteri londinesi sono chiusi. Scrive.

 

farage  trumpfarage trump

«A molta gente piacerebbe che Nigel Farage rappresentasse la Gran Bretagna come ambasciatore negli Stati Uniti. Farebbe un grande lavoro». Fulmine a ciel sereno per Farage, per sua ammissione: «Non ne avevo la più pallida idea. Uno shock. Se posso aiutare il Regno Unito in qualche modo sono pronto a farlo». Altro che. Praticamente diverrebbe l'interlocutore privilegiato dello stesso Trump e sia Theresa May sia il campione silurato della Brexit, Boris Johnson, non avrebbero che da ritirarsi. Esautorati.

 

Ovvio che una procedura simile è fuori dalle regole. Ed è ovvio che Londra non abbia intenzione di inchinarsi. Non siamo a una formale crisi di rapporti ma la sberla è arrivata. Downing Street è «costernata», suggeriscono i circoli diplomatici. E ancora di più lo è Boris Johnson che regge il comando delle rappresentanze all' estero. La risposta che danno è semplice: «Non c'è alcun vuoto. Abbiamo un ambasciatore eccellente negli Usa, Kim Darroch, e resterà per molti anni». Qualcuno, negli ambienti governativi, aveva criticato nei giorni scorsi proprio Darroch per non avere previsto la vittoria di Trump.

 

THERESA MAY NIGEL FARAGETHERESA MAY NIGEL FARAGE

Ma accettare ora il diktat del neo presidente significherebbe alzare le mani in segno di resa. Oltretutto, è emerso che Trump avrebbe usato un incontro con Farage per incoraggiare l'Ukip a opporsi alla costruzione in progetto di pale eoliche al largo dei suoi campi da golf in Scozia, in quanto rovinerebbero la vista: episodio che ha sollevato accuse di conflitto di interessi.

 

La sortita di Trump è un campanello di allarme. Alla vigilia delle elezioni americane erano stati registrati accenti molto critici verso il candidato repubblicano sia da parte di Johnson sia da parte di May. Il primo aveva catalogato come «pazzie» le posizioni del candidato sui musulmani. La seconda, a poche ore dal voto, si era espressa a favore di una «politica meno urlata e meno aggressiva».

THERESA MAYTHERESA MAY

 

Posizioni che non sono passate inosservate nel clan Trump. Londra si trova nella posizione di dovere risalire la china e ricucire. E' vero che May e Trump hanno già avuto un colloquio telefonico con tanto di invito a Washington per la premier. Ed è vero che la regina Elisabetta ha spalancato i cancelli di Buckingham Palace. Però suggerire la nomina di Farage suona come un poco ordinario sconfinamento in territorio amico, inaspettato nei tempi e nei modi.

 

boris johnsonboris johnson

C'è la Brexit davanti e nel governo britannico si scontrano le posizioni dei favorevoli all'uscita dura («hard»), fuori subito dal mercato unico e dalle libere frontiere, e dei favorevoli a una transizione morbida («soft»), dentro il mercato unico e trattativa sul resto. Trump promuove Farage, che è il più severo degli antieuropeisti, e soffia sul collo di May e Johnson. Londra è in mezzo al guado e ancora non sa come e dove uscirne. Sarà stata solo una provocazione o solo un segnale di riconoscimento per il leader Ukip, ma il tweet di Trump è una dolorosa stilettata per Downing Street e per il Foreign Office che non l' avevano messa in conto.

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...