donald trump migranti immigrati incatenati in catene

LA MANO PESANTE DI DONALD: A NEMICI E MIGRANTI, FA IL CULO A STRISCE - TRUMP LICENZIA I FUNZIONARI CHE HANNO LAVORATO CON IL PROCURATORE SPECIALE JACK SMITH, NEI DUE PROCEDIMENTI CONTRO DI LUI – PROCEDE SPEDITO IL PIANO “DEPORTAZIONI”: IN UN GIORNO SONO STATI ARRESTATI 1200 MIGRANTI. E TRUMP RIVENDICA LA FOTO CON GLI ESPULSI IN CATENE: “SONO ASSASSINI, SIGNORI DELLA DROGA E MEMBRI DI BANDE” – IL TYCOON SA CHE QUASI IL 90% DEGLI AMERICANI È D’ACCORDO A ESPELLERE GLI IRREGOLARI (FRA L’ALTRO LE “DEPORTAZIONI” LO FACEVANO ANCHE BIDEN E OBAMA, SENZA PUBBLICIZZARLE…)

1. LICENZIATI I FUNZIONARI CHE HANNO LAVORATO ALL’ACCUSA CONTRO TRUMP

Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per www.lastampa.it

 

JACK SMITH

Il Dipartimento della Giustizia ha licenziato i funzionari che hanno collaborato e lavorato con il team guidato dal procuratore speciale Jack Smith nelle due indagini contro Donald Trump, quella sui documenti classificati ritrovati a Mar a Lago nell’agosto del 2022 e quella sulla sovversione del risultato delle elezioni del 2020.

 

È stato l’Attorney General ad interim James McHenry a prendere il provvedimento contro i funzionari in quanto – ha detto – «di non credere che questi possano fedelmente implementare l’agenda del presidente».

 

DONALD TRUMP - DEPORT - MEME BY IL GIORNALONE - LA STAMPA

[…]  «La decisione – ha detto un portavoce del Dipartimento di Giustizia – è in linea con la missione di mettere fine alla strumentalizzazione politica del governo», ovvero quella che in America è chiamata weaponization of government.

 

L’azione potrebbe avere delle ripercussioni legali, violerebbe infatti le norme che tutelano i dipendenti di carriera. Non si sa quante siano le persone licenziate. Il team di Smith era composto da 40 avvocati, alcuni erano funzionari interni al DoJ, altri invece – come lo stesso procuratore speciale – figure esterne. Alcune avrebbe ricevuto delle proposte di trasferimento. […]

 

MIGRANTI IN CATENE DEPORTATI DA TRUMP

2. LA TATTICA TRUMPIANA “SHOCK AND AWE” (COLPISCI E TERRORIZZA) FUNZIONA – NEL PRIMO SONDAGGIO DOPO L’INSEDIAMENTO DI TRUMP ALLA CASA BIANCA, IL TASSO DI APPROVAZIONE DEL TYCOON VOLA AL 56%, IN CRESCITA RISPETTO AL PERIODO DI TRANSIZIONE – AI CITTADINI SONO PIACIUTE LE PRIME PAROLE E DECISIONI DEL PRESIDENTE USA. A PARTIRE DALLA DISCUSSA DEPORTAZIONE DEGLI IMMIGRATI IRREGOLARI: L’87% DEGLI INTERVISTATI LA SOSTIENE (SONO TUTTI NAZISTI?)

https://www.dagospia.com/politica/tattica-trumpiana-shock-and-awe-colpisci-terrorizza-funziona-nel-422205

 

3. USA: QUASI 1.200 MIGRANTI ARRESTATI IN UN GIORNO, LA META' PER REATI PENALI

TIME TRUMP BAMBINA MIGRANTE

 (Adnkronos) - Quasi 1.200 migranti sono stati arrestati in un solo giorno negli Stati Uniti. Lo afferma l'emittente Nbc News citando un alto funzionario americano secondo cui domenica sono stati 1.179 le persone arrestate dall'Immigration and Customs Enforcement (Ice).

 

Il dato reale, quindi, sarebbe superiore ai 956 arresti che l'Ice ha comunicato sul suo account di 'X'. Analizzando le persone arrestate, nota l'Nbc, solo 613 sono ''arresti penali'', ovvero il 52 per cento del totale. Gli altri sarebbero criminali non violenti o persone che non hanno commesso alcun reato penale se non quello di aver attraversato illegalmente il confine.

 

Otto i ''peggiori criminali arrestati'', ha detto il funzionario, tra cui due membri di una gang. Almeno 566 persone di quelle arrestate domenica non avevano commesso alcun reato e sono state trattenute solo perché prive di autorizzazione legale per rimanere negli Stati Uniti. Essere clandestini è considerato un reato civile, non penale.

 

donald trump - muro anti migranti al confine usa messico

E' considerato un crimine quando un immigrato clandestino che è stato precedentemente espulso rientra negli Stati Uniti senza permesso. Non è chiaro quanti, se ce ne sono, dei 566 siano entrati nel paese una seconda volta illegalmente.

 

4. USA: TRUMP, MIGRANTI IN CATENE? 'SONO ASSASSINI E SIGNORI DELLA DROGA' (Adnkronos) - "Sono assassini, signori della droga e membri di bande", per questo erano in catene. Così il presidente americano Donald Trump ha giustificato il trattamento riservato ai migranti che sono stati rimpatriati nei loro Paesi di origine. E ha celebrato il 'passo indietro' della Colombia, costretta a riprendersi i migranti dopo che Trump ha imposto dazi sulle sue merci.

 

"In Colombia - ha detto parlando a un evento repubblicano in Florida - sono stati d'accordo con noi quasi subito. Io e il segretario di Stato Marc Rubio abbiamo lavorato insieme. Ha fatto un ottimo lavoro. E (il consigliere per la sicurezza nazionale) Mike Waltz. Abbiamo un grande gruppo di persone".

donald trump

Poi il presidente si è difeso dalle critiche sul trattamento dei migranti, mostrati con le catene ai polsi, sottolineando che "si tratta di assassini, signori della droga, membri di bande, le persone più dure che abbiate mai incontrato o visto".

 

"Ci rimproveravano perché li avevamo incatenati su un aereo. E lui (il presidente colombiano Gustavo Petro) ha detto: 'Non è questo il modo di trattare le persone'. Ti piacerebbe essere il pilota di un aereo? Ci sono 300 persone sedute su un aereo, ognuna delle quali è un assassino, un signore della droga, un boss di qualche tipo, un capo mafia o un membro di una gang. E voi pilotate quell'aereo. Non finirà bene", ha affermato Trump.

 

Mille deportati al giorno, negli Usa parte la caccia ai latinos

Estratto dell’articolo di Francesco Semprini per “La Stampa”

 

migranti al confine tra usa e messico

[…] dalla Georgia alla California, sino a Chicago, i blitz sono estesi in tutto il Paese, con l’arresto di 500 irregolari avvenuto l’altro ieri: «È stata una buona domenica», chiosa lo zar dei confini Tom Homan. Non abbastanza per Trump.

 

Gli agenti dell’Ice (Immigration and Customs Enforcement), il corpo di polizia che si occupa di migranti e dogane, hanno infatti avuto ordine dall’amministrazione di intensificare drasticamente il numero di arresti degli immigrati senza documenti, fissando - rivela il Washington Post - la soglia obiettivo alla forbice di 1.200-1.500 fermi al giorno.

 

[…]

 

migranti al confine tra messico e usa 8

È sempre più fitto, intanto, l’intreccio di consultazioni tra Washington e le capitali delle Americhe. «I colloqui con gli Stati Uniti continuano, poiché siamo obbligati dal nostro popolo ad avere buoni rapporti», dice il presidente messicano Claudia Sheinbaum dopo che un volo “speciale” proveniente dagli Usa è stato respinto da Città del Messico.

 

«I nostri fratelli migranti sono brave persone, lavoratori che fanno molto per l’economia dei due Paesi», ha assicurato Sheinbaum annunciando la imminente revisione dell’accordo di libero scambio nordamericano.

 

migranti al confine tra messico e usa 7

Il governo del Perù ha invece assicurato che offrirà «tutte le agevolazioni» per favorire il reinserimento nel Paese dei concittadini che saranno deportati dagli Usa mentre la presidente di turno della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (Celac) Xiomara Castro (capo di Stato dell’Honduras) ha convocato una riunione straordinaria dell’organizzazione per il prossimo giovedì 30 gennaio per affrontare la crisi diplomatica in corso tra Washington e alcune capitali regionali nell’ambito della crociata “anti-illegalità” lanciata da Trump sull’immigrazione.

 

Tra i governi in questione c’è quello del Brasile, dopo le polemiche in merito alla notizia, anticipata ieri (in Italia) da La Stampa, secondo cui un volo con 88 immigrati senza permesso di soggiorno – pianificato prima dell’insediamento di Trump e condotto almeno formalmente secondo le procedure standard - è atterrato a Manaus per uno scalo.

donald trump 1

 

Le persone che sono scese dal “charter" dell’Ice erano ammanettate e incatenate. Il presidente Luiz Inacio Lula da Silva è intervenuto subito definendo «inaccettabile» il trattamento e ordinando che venissero tolti loro i “ceppi”. È il secondo volo nel 2025 che dagli Usa riporta in Brasile gli illegali, nell’ambito dell’accordo fra i due Paesi per il rimpatrio risalente al 2017. Lula ha incontrato ieri il ministro degli Esteri Mauro Vieira per discutere eventuali misure con cui rispondere alle «maniere» di Washington.

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