TRAVAGLIO: DEL TURCO INNOCENTE SULLE MAZZETTE (DEI GIORNALI)

Marco Travaglio per "Il Fatto Quotidiano"

La Stampa: "Soldi, bugie, foto false. Affondano le accuse contro Del Turco". L'Unità: "Del Turco, la prova 'regina' era una bufala". Il Foglio: "Le prove latitano e le foto erano addirittura taroccate: patacche indegne, come i pizzini di Ciancimino". Il Giornale: "Il processo farsa a Del Turco crolla tra bugie e false prove", "Del Turco vittima dei pm. Però nessuno lo risarcirà". Le stesse cose dice Del Turco in un'intervista a Repubblica, peraltro affidata a un giornalista molto documentato e tutt'altro che sdraiato su una tesi precostituita.

Ma il lettore di uno a caso fra questi giornali (praticamente tutti: Del Turco, essendo socialista e imputato, piace sia al Pd sia al Pdl) dirà: toh, guarda, hanno assolto Del Turco. Anzi riassolto, visto che gli stessi giornali scrivevano che le accuse crollavano già cinque anni fa, subito dopo l'arresto. Che però curiosamente fu confermato, oltrechè dai tre pm che l'avevano chiesto e dal gip che l'aveva disposto, da tre giudici di Riesame e da cinque di Cassazione. Le accuse tornarono a crollare (sui giornali, s'intende) tre anni fa, in piena udienza preliminare: poi invece Del Turco fu rinviato a giudizio da un gup che, evidentemente, non si era accorto della sua plateale innocenza.

L'anno scorso, replay: Stampa, Corriere, Giornale, Foglio e Unità amorevolmente affratellati tornarono a raccontare che era tutto finito, i pm smentiti, le prove svanite, l'imputato immacolato come giglio di campo. Invece il processo era in corso, con le normali schermaglie fra difesa e accusa, e l'ex braccio destro di Del Turco aveva patteggiato 3 anni (innocente a sua insaputa).

Ora ci riprovano a fine dibattimento: stessi titoli e una nuova, sconvolgente rivelazione: le foto delle mazzette scattate dall'autista dell'imprenditore della sanità Vincenzo Angelini, che s'è autoaccusato di aver corrotto Del Turco portandogliele a domicilio, sarebbero false, taroccate, fabbricate ad arte, perché la data risultante dalla macchina fotografica è il 2006, mentre le consegne sarebbero avvenute nel 2007. Se fosse vero, sarebbe un bel colpo per la difesa e contro l'accusa. Ma anche per la sanità mentale di Angelini, che nel 2006 si sveglia una mattina e fotografa delle false bustarelle per poi accusare Del Turco due anni dopo di averle incassate nella data sbagliata. Non solo: bisognerebbe fare la perizia psichiatrica anche all'autista, alla moglie e alle due segretarie di Angelini che han testimoniato di aver chi fotografato e chi addirittura preparato i contanti per Del Turco nel 2007.

Peccato che ciò che scrivono i giornali non sia mai avvenuto: nessun perito, nemmeno della difesa, ha mai sostenuto che le foto siano false o taroccate. La sfasatura delle date dipende dal mancato reset della macchina fotografica. Saranno comunque i giudici a decidere se credere alla memoria dell'aggeggio o a quella di Angelini,moglie, autista e segretarie, che guarda-caso coincide con i numerosi incontri di Angelini a casa Del Turco.

Già, perché ancora non s'è capito come mai l'allora governatore, che ora dipinge Angelini come un delinquente matricolato, lo ricevesse continuamente a casa sua. Cos'è dunque accaduto al processo negli ultimi giorni? Un normale battibecco fra consulenti di difesa e accusa intorno a una chiazza bianca sullo sfondo di una foto scattata nel cortile della clinica Villa Pini. Un costruttore sostiene, tra varie incertezze,che la chiazza immortala i lavori di recinzione attorno a un terrapieno svolti nel 2006 (dunque la foto e le mazzette non potrebbero risalire al 2007); ma il direttore dei lavori ricorda che la recinzione fu messa e tolta più volte fra il 2006 e il 2007 (il che annullerebbe la rivelazione del primo teste). Deciderà il Tribunale a chi credere, e alla fine assolverà o condannerà Del Turco. Ma i giornali hanno già deciso che è innocente. Così, se viene assolto, era un complotto. E, se viene condannato, è un complotto.

 

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