minniti migranti

TUTTI BRAVI A SOCCORRERE CON I PORTI NOSTRI – MINNITI FA IL DURO: CHI RACCOGLIE MIGRANTI SE LI PORTA A CASA SUA – NON BASTANO I MOLI PER ACCOGLIERE LE 25 NAVI CARICHE DI DISPERATI - L’AUMENTO DEGLI ARRIVI LEGATO ALLA FINE DEL RAMADAN – DALL’INIZIO DELL’ANNO SBARCATE 77 MILA PERSONE

Grazia Longo per la Stampa

 

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Dietro la decisione di bloccare i porti italiani alle navi straniere c' è l' intesa raggiunta, l' altra sera a Palazzo Chigi, tra il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il ministro dell' Interno Marco Minniti. È stato quest' ultimo a premere sull' acceleratore e concordare con il premier una linea dura. Alla base della fermezza del governo nel braccio di ferro con l' Unione europea c' è la consapevolezza che la misura è oramai colma.

 

medici senza frontiere migranti barconimedici senza frontiere migranti barconi

«Le ultime 48 ore sono state drammatiche - osserva il titolare del Viminale - nei nostri porti sono attraccate 25 navi. Un numero senza precedenti in una concentrazione ridotta di ore che ha determinato un grande sforzo da parte delle strutture portuali». Secondo il ministro l' impennata di partenze dalla Libia è «da ricondurre alla fine del Ramadan che ha determinato una ripresa a pieno regime dell' attività dei trafficanti di esseri umani». È soltanto grazie alla professionalità e all' impegno del personale portuale che si è potuta gestire una simile emergenza, soprattutto tenendo conto che non esistono attracchi a sufficienza per accogliere tutte le navi in arrivo.

marco  minnitimarco minniti

 

Tra gli aspetti da monitorare c' è il contrasto in corso tra la guardia costiera libica e le navi di alcune organizzazioni non governative europee. «Mentre la prima cerca di impedire la partenza dei migranti - sottolinea Minniti - le ong puntano a recuperare in mare i migranti. Alla fine del Ramadan la guardia costiera libica è riuscita a stoppare 6 mila migranti, ma al contempo alcune ong straniere hanno sfidato la guardia costiera aiutando migliaia di persone pronte a partire».

medici senza frontiere e migrantimedici senza frontiere e migranti

 

Sono 76.873 i migranti sbarcati sulle coste italiane dall' 1 gennaio a oggi, il 13,43% in più rispetto allo stesso periodo dell' anno scorso quando gli arrivi furono 67.773. I porti maggiormente interessati dagli sbarchi sono, nell' ordine, Augusta (13.000 arrivi), Catania (9.620), Pozzallo (7.161), Palermo (5.799), Reggio Calabria (5.806), Vibo Valentia (5.299), Lampedusa (5.168), Trapani (4.742), Messina (3.902) e Crotone (3.224). Sempre dall' inizio dell' anno, i minori stranieri non accompagnati sbarcati sono 9.761.

MINNITIMINNITI

 

L' Italia non può più essere abbandonata a se stessa. Il via libera che bisogna strappare a Bruxelles è che chi soccorre in mare offra poi anche l' accoglienza. Salvataggi e accoglienza non possono essere disgiunti e dunque il contributo dell' Ue non dovrà limitarsi alle operazioni di soccorso in mare. L' obiettivo del Viminale, insomma, è che anche Spagna, Francia, Malta, ma anche Olanda e Irlanda dopo aver salvato i migranti facciano la loro parte e li accompagnino sul loro territorio.

 

migranti in attesa di imbarcomigranti in attesa di imbarco

Il Viminale è comunque pronto anche a un piano straordinario che prevede il ricorso a mini-tendopoli, caserme, scuole, fabbricati pubblici in disuso. Le strutture sono già state individuate, a partire dal polo militare di oltre 40 ettari a Civitavecchia, fino ad alcune caserme nel Nord-Est, Piemonte e Lombardia.

 

Ma si tratta solo di una strategia operativa d' urgenza che per il momento resta sulla carta. E non solo perché siamo ancora al di sotto dei 200 mila migranti, ma soprattutto perché si vogliono evitare conflitti inter istituzionali, tra Comuni, Regioni e Prefetture, e si vuole evitare di incendiare un' atmosfera già calda. La soluzione deve arrivare dall' Europa. Il ministro dell' Interno conclude: «Basta con l' ipocrisia. Nella spirale dell' obbligatorietà del salvataggio umanitario non può più valere la regola che il soccorso possa essere internazionale e l' accoglienza tutta demandata all' Italia».

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