sebastian gorka michael anton stephen miller

TUTTI GLI IDEOLOGI DEL PRESIDENTE - STEVE BANNON GUIDA LA SQUADRA DI PENSATORI AL SERVIZIO DI TRUMP - MA IL GRUPPO E’ RICCO DI CERVELLI: DA MICHAEL ANTON A STEPHEN MILLER FINO A SEBASTIAN GORKA - ANTI-LIBERAL E CONTRO IL GLOBALISMO, IL “CERCHIO MAGICO” DELLA CASA BIANCA VA ALL’ATTACCO DELLA SILICON VALLEY

Paolo Mastrolilli per “la Stampa”

 

steve bannonsteve bannon

«Quelle del 2016 sono le elezioni del Volo 93: assalta la cabina di pilotaggio, o morirai. Forse morirai comunque. Tu - o il leader del tuo partito - potreste riuscire ad entrare nella cabina, ma non sapere poi come pilotare l' aereo o farlo atterrare. Non ci sono garanzie.

Tranne una: se non ci provi, la morte è sicura. Perché, per completare la metafora, la presidenza di Hillary Clinton sarebbe come giocare alla roulette russa con un' arma semiautomatica. Con Trump almeno puoi girare il tamburo dei proiettili, e sperare di essere fortunato».

 

STEVE BANNONSTEVE BANNON

Queste sono le frasi con cui cominciava l' articolo «The Flight 93 Election», pubblicato il 5 settembre dell' anno scorso dalla Claremont Review of Books. L' autore aveva firmato con lo pseudonimo Publius Decius Mus, un console romano che si era sacrificato in battaglia per salvare la nazione, ma ora sappiamo che il suo vero nome è Michael Anton e dalla settimana scorsa lavora alla Casa Bianca.

MICHAEL ANTONMICHAEL ANTON

 

Anton, un quarantenne di New York, fa parte del «cerchio magico» che sta cercando di imprimere la direzione ideologica alla presidenza Trump, contro l' ala dell' establishment. Il leader è l' ormai notissimo Steve Bannon, ex capo del sito Breitbart, a cui la rivista Time ha dedicato la copertina definendolo «il secondo uomo più potente al mondo».

 

Con lui lavorano altri consiglieri chiave come Stephen Miller, senior advisor del presidente, e autore del discorso che tenne alla Convention di Cleveland. Miller è nato a Santa Monica in una famiglia liberal, ma si era convertito al conservatorismo dopo aver letto «Guns, Crime and Freedom», testo seminale del capo della National Rifle Association Wayne LaPierre.

 

Si era rivoltato contro la cultura liberal californiana in cui era cresciuto, scrivendo sul giornale del liceo che «Bin Laden si sentirebbe benvenuto nella nostra scuola». Dopo la laurea alla Duke University era andato a lavorare per il senatore Sessions, scelto da Trump come ministro della Giustizia, elaborando la dottrina del «nation-state populism» con cui contrastare la globalizzazione.

STEPHEN MILLERSTEPHEN MILLER

 

Insieme a loro lavora Sebastian Gorka, deputy assistant del presidente, ex direttore dei National Security Affairs per Breitbart. È nato a Londra da genitori ungheresi fuggiti al comunismo, dopo gli studi si è trasferito negli Usa. Il 31 gennaio 2016 era stato fermato all' aeroporto Reagan di Washington, perché voleva salire sull' aereo con una pistola in valigia.

 

La dottrina di Bannon, ex dirigente di Goldman Sachs, è nota. Eminenza grigia della Casa Bianca, è stato l' autore del bando contro gli immigrati in arrivo da 7 paesi islamici. Non a caso, ieri, si sono unite al ricorso contro questo provvedimento tutte le aziende leader della Silicon Valley, cioé i liberal globalisti che lui aborrisce.

 

SEBASTIAN GORKASEBASTIAN GORKA

Durante una conferenza del 2014, organizzata in Vaticano da un gruppo vicino al cardinale conservatore americano Burke, grande critico di Papa Franceso, Bannon aveva detto via Skype che, dopo il crollo dell' Urss, l'Occidente, il capitalismo, la Chiesa, sono precipitati in una crisi che ne minaccia la sopravvivenza. A questo poi si è aggiunta la sfida dell' Isis e dell' islam radicale. Aveva paragonato la situazione attuale a quella precedente all' uccisione dell' arciduca Ferdinando a Sarajevo, che aveva messo fine all' era vittoriana e aperto la porta alle due guerre mondiali.

 

La visione di Anton è quasi più apocalittica di Bannon, e vale la pena di leggere «The Flight 93 Election» per capire l' ideologia che questo gruppo ha portato al potere. Secondo Michael i repubblicani dell' establishment, tipo Reince Priebus che ora guida l' ala rivale alla Casa Bianca, si erano rassegnati alla marcia dei liberal, che poggiando sull' immigrazione dal terzo mondo puntavano a creare una maggioranza permanente. Così avrebbero distrutto tutti i valori più cari dell' Occidente. «Trump è peggio che imperfetto», ma davanti alla morte sicura, votarlo è stato come assalire la cabina di pilotaggio del volo 93 dirottato dai terroristi: magari morirai lo stesso, ma almeno ci hai provato.

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel goldman sachs

"DELFIN” CURIOSO – DA DOVE ARRIVA LA NOTIZIA CHE LA HOLDING DEI DEL VECCHIO POTREBBERO LIQUIDARE IL LORO 2,7% DI UNICREDIT? I BENINFORMATI PUNTANO IL DITO SU GOLDMAN SACHS: LA BANCA AMERICANA E' ADVISOR DI COMMERZBANK, CHE TRA DUE GIORNI TERRÀ IL SUO “INVESTOR DAY”, E HA TUTTO L’INTERESSE A VEDER SVALUTARE IL TITOLO DELLA BANCA ITALIANA, CHE VUOLE PAPPARSELA – ORCEL TIRA DRITTO E ANNUNCIA CHE UNICREDIT "HA SUPERATO LA SOGLIA DEL 5% IN GENERALI”. E NON ESCLUDE UN RILANCIO SU BPM"

peter thiel donald trump elon musk

DAGOREPORT – MUSK È IL “DOGE”, MA IL VERO BURATTINO DELLA TECNO-DESTRA USA È PETER THIEL. PER AVERNE LA PROVA BASTA VEDERE LA PARABOLA ASCENDENTE DELLA SUA “PALANTIR” IN BORSA: IN UN MESE, HA GUADAGNATO IL 65% (IL 39 IN UNA SETTIMANA) – COSA POTRÀ FERMARE L’AVANZATA DEI MILIARDARI TECH A STELLE E STRISCE? IL LORO EGO E GLI INTERESSI OPPOSTI. IN QUESTE ORE THIEL HA ASSISTITO AL “TRADIMENTO” DEL SUO EX PUPILLO ZUCKERBERG: È STATA “META” A DIVULGARE IL CASO “PARAGON”. E THIEL HA GROSSI ACCORDI CON L’AZIENDA CHE PRODUCE IL SOFTWARE PER SPIONI GRAPHITE – IL REGALONE A MUSK: CONTROLLANDO I PAGAMENTI DEL PENTAGONO, POTRÀ VEDERE I CONTRATTI DELLE SOCIETÀ CONCORRENTI A SPACEX…

fortunato ortombina barbara berlusconi diana bracco giovanni bazoli teatro alla scala

DAGOREPORT - MA CHE È, LA SCALA O UNO YACHT CLUB? IL REQUISITO PRINCIPALE PER ENTRARE NEL CDA DELLA SCALA SEMBRA ORMAI ESSERE QUELLO DI AVERE UNA "BARCA" DI ALMENO 40 METRI – TRA I GIÀ PRESENTI IN CDA, IL VELIERO DI FRANCESCO MICHELI È LEGGENDARIO, ARREDATO DA QUADRI E DA UN PIANOFORTE A CODA. VACANZE IN BARCA ANCHE PER BAZOLI E MAITE CARPIO CONIUGATA BULGARI - E LE NEW-ENTRY? DIANA BRACCO VELEGGIAVA SU “BEATRICE”, UN'IMBARCAZIONE IN LEGNO DI VALORE STORICO, DA LEI DONATA AL COMUNE DI IMPERIA. BARBARA BERLUSCONI, INVECE, USA IL LUSSUOSO YACHT DI PAPI SILVIO, IL “MORNING GLORY”…

michael czerny kevin joseph farrell bergoglio papa francesco vaticano pietro parolin matteo zuppi

PAPA FRANCESCO COME STA? IL PONTEFICE 88ENNE È TORNATO DAL BLITZ DI 9 ORE IN CORSICA DEL 15 DICEMBRE SCORSO CON UNA BRONCOPOLMONITE CHE NON GLI DA’ TREGUA: COLPI DI TOSSE, IL CONTINUO RESPIRO SPOSSATO, IN COSTANTE MANCANZA D'OSSIGENO - I MEDICI DELLA SANTA SEDE STANNO CURANDO LA BRONCOPOLMONITE CON DOSI MASSICCE DI CORTISONE. E CORRE VOCE CHE LO VOGLIONO PORTARE AL POLICLINICO GEMELLI PER RIMETTERLO IN PIEDI, MA LUI RIFIUTA (PREFERISCE IL FATEBENEFRATELLI) - I CARDINALI FEDELISSIMI DI FRANCESCO (TRA CUI MICHAEL CZERNY E KEVIN JOSEPH FARRELL) SI DANNO MOLTO DA FARE PER LA SALUTE DI BERGOGLIO. E TE CREDO: NELLA CHIESA VIGE UNO SPOIL SYSTEM RADICALE: IL GIORNO IN CUI IL PONTEFICE VOLA NELLA CASA DEL SIGNORE, TUTTE LE CARICHE DELLA CURIA ROMANA DECADONO…