TUTTI PAZZI PER LA TV! - MAGIE DEL PORCELLUM: ABOLITI I COLLEGI E I COMIZI, TUTTI I LEADER OCCUPANO OGNI SPAZIO TV DISPONIBILE, MANCA SOLO IL SEGNALE ORARIO! - CON IL BANANA CHE BATTE OGNI RECORD DI “OCCUPY TV” (MA DOPO IL TOP DI SANTORO NON SE NE PUÒ GIÀ PIÙ), ANCHE CULATELLO BERSANI CORRE AI RIPARI: NUOVO SPOT GIRATO DAL REGISTA DI “BENVENUTI AL SUD” - SVELATO IL MISTERO DELL’ARRIVO DELL’OBAMIANO SORRELL AL SERVIZIO DI MONTIMER: SONO “COLLEGHI” ALLA TRILATERAL...
Filippo Sensi per "Europa Quotidiano"
Una campagna tutta in tv, troppo in tv (siamo già quasi al rumore bianco, all'insignificanza dei temi e delle parole). Si moltiplicano i talk show (stasera tocca al nuovo programma di Lucia Annunziata). E, come abbiamo ormai abbondantemente capito, Silvio Berlusconi starà tutto il tempo lì dentro, nella «comfort zone» dello schermo televisivo, di cui conosce ogni segreto, ogni malizia. Ma è come se la madre di tutte le trasmissioni, il duello con Michele Santoro di Servizio Pubblico, avesse succhiato tutto l'ossigeno che la tv poteva dare in questa tornata elettorale.
E la rete - vedi la «salita» anche su Facebook di Mario Monti ieri - finora è rimasta ancillare rispetto al tubo catodico. Tanto che Pier Luigi Bersani, in coerenza con il profilo che si è dato in tutti questi mesi, primarie comprese, non fa mistero di pensare a uno spariglio. No, niente colpi di testa, non è nello stile del segretario Pd, ma una mossa in controtendenza.
Certo, anche i democratici usciranno alla fine del mese con il loro bravo spot, dopo la campagna di affissioni con il leader in bianco e nero. Un video girato dal regista di Benvenuti al Sud Luca Miniero - le riprese cominceranno nei prossimi giorni - che vedremo riproposto in tutte le salse nei cinema, sulla Rete, nelle tv locali (che il Nazareno, non diversamente da Berlusconi, tiene in gran conto per la loro capacità di penetrazione nelle pieghe più sottili dell'elettorato).
Ma la pista Bersani l'ha data ieri all'Ambra Jovinelli, lanciando la sua campagna elettorale: «La nostra arma atomica sarà il popolo delle primarie, tre milioni 200mila persone alle quali chiederemo di essere protagonisti». Che non è un generico richiamo alla base democratica, ma l'indizio di una strategia messa a punto al Nazareno.
Sintetizzabile nelle due paroline che hanno portato di nuovo Barack Obama alla Casa Bianca: Big Data. Forti degli elenchi delle primarie, quelle passate e le più recenti in condominio con i partner della coalizione di centrosinistra, gli spin doctor bersaniani sono già al lavoro per una mobilitazione straordinaria nelle regioni in bilico.
Dove contano di arruolare 100mila volontari per una vasta operazione di porta a porta, sul modello di quella americana, incrociando i dati con gli elenchi elettorali. Una risposta alla decisione di Berlusconi di abbandonare le piazze e i 6 x 3 che sono stati il suo marchio di fabbrica in passato («Siamo in inverno, fa buio presto e c'è maltempo», spiegava l'altro giorno il responsabile web Pdl, Antonio Palmieri).
Se fuori fa freddo, la gente non prende la macchina perché la benzina costa e preferisce starsene rinchiusa in casa a guardare la tv, come testimoniano i dati di ascolto, è dallo schermo, e non con i comizi, che puoi provare a raggiungere il numero più consistente di elettori. L'opposto, insomma, di Bersani che tenterà , invece, di farsi inseguire dai media in giro per l'Italia, magari in una serie di appuntamenti tematici, mirati, a costruire un arco narrativo che muove da Bettola e arriva a Palazzo Chigi, secondo gli strateghi del Nazareno.
E Monti? Anche per lui, come Silvio, poco outdoor (ma domenica sarà al Kilometro Rosso, il parco tecnologico di Bergamo, con tutti i candidati civici), molta tv e web (prossima apertura del canale You- Tube), seguendo i consigli di Hagakure e Red Cell, agenzia nel bouquet della WPP di Martin Sorrell, compagno alla Trilaterale del premier.




