giuseppe conte roberto speranza

UN UOMO SOLO ALLO SBANDO – ECCO PERCHÉ LA VOLPE CON LA POCHETTE SI ERA OPPOSTO ALLA DESECRETAZIONE DEI VERBALI DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO CHE SUGGERIVA LA ZONA ROSSA PER ALZANO E NEMBRO - “GIUSEPPI” HA FATTO QUELLO CHE SA FARE MEGLIO: PRENDERE TEMPO. HA ATTESO QUATTRO GIORNI PER METTERE IN LOCKDOWN UN PAESE QUANDO IL CTS SUGGERIVA DI CHIUDERE PER ZONE - CHI CERCÒ DI CONVINCERE CHE ALZANO E NEMBRO ERANO COME CODOGNO ORA È CHIARO. MENO CHI INDUSSE IL GOVERNO A FERMARE I 250 POLIZIOTTI E CARABINIERI GIÀ DISLOCATI DAL VIMINALE IN VAL SERIANA…

Marco Conti per "Il Messaggero"

 

giuseppe conte roberto speranza

Chissà se quel temporeggiare, quell'amore per i tempi lunghi, quel «frattanto» - divenuto la cifra di un governo salvo intese - non possano spiegare quei quattro giorni di troppo. D'altra parte si tratta solo di quattro giorni che, se applicati all'atteso rilancio di Alitalia, alla soluzione per l'ex Ilva o alla modifica dei decreti sicurezza, sarebbero ben poca cosa.

 

IL MOMENTO Se non fosse che proprio quei quattro giorni di rinvii e di «frattanto» pesano nell'inchiesta della magistratura, scatenano l'indignazione delle famiglie della bergamasca che hanno perso i propri cari e preoccupano il presidente del Consiglio che per settimane si è opposto, tramite la Protezione Civile e l'Avvocatura dello Stato, alla desecretazione dei verbali del Comitato tecnico scientifico.

giuseppe conte 1

 

Sino a venerdì sera il parere dei tecnici era stato posto dal governo come base delle scelte assunte nel momento di massima esplosione della pandemia attraverso uno strumento, il dpcm, che ha limitato anche le libertà personali. Venerdì notte, al termine del consiglio dei ministri che ha varato salvo intese un decreto da 25 miliardi, si è venuto invece a sapere che fu Conte ad «assumersi sempre la responsabilità politica delle proprie decisioni» e che per queste ci sono voluti quattro interminabili giorni.

 

giuseppe conte luigi di maio

Il presidente del Consiglio lo ha spiegato sostenendo di aver appreso solo il 5 marzo del verbale del Cts che chiedeva di chiudere i comuni di Alzano e Nembro e che il 7 fu lui a convincere il Cts che occorreva chiudere tutta la Lombardia. Quattro giorni di ritardo e poi il lockdown totale. Un intero Paese chiuso mentre il Cts suggeriva chiusure per zone. E invece, in nome di un principio di precauzione tutto da spiegare, si sbarra l'Italia. Una decisione che si trasforma in sentenza di condanna per tantissime imprese e lavoratori, specie del centrosud.

verbale del comitato tecnico scientifico sulla zona rossa ad alzano e nembro

 

«No a giochini sui verbali del Cts», ha chiesto il premier che viene difeso a stento dalla sua maggioranza con Iv che chiede commissione d'inchiesta e il Pd che s' interroga. Ora Conte, assumendo su di sé la responsabilità delle scelte, ancor più rischia di essere chiamato da chi indaga e lo ha già interrogato, a spiegare chi lo convinse o chi lo trattenne. Chi cercò di convincere che Alzano e Nembro erano come Codogno ora è chiaro.

 

GIUSEPPE CONTE IN UN MOMENTO DI PAUSA DURANTE LE TRATTATIVE SUL RECOVERY FUND

Meno chi indusse il governo a fermare i 250 poliziotti e carabinieri già dislocati dal Viminale in Val Seriana. Ai magistrati Conte ha spiegato di non aver ricevuto il 3 marzo il verbale del Cts, ma ne conosceva il contenuto anche se il protocollo di palazzo Chigi porta la data del 5. I due omissis che appaiono nel Verbale-16 del 3 marzo, non aiutano a capire, ma è facile comprendere. Basta risalire a quei giorni che vanno dal 28 febbraio - giorno in cui a Codogno si scopre il paziente-uno mentre la Confindustria bergamasca lancia lo spot Bergamo is running - sino al 9 marzo, quando Conte decide il lockdown per l'Italia intera.

alzano lombardo

 

Ancora una volta contro i consigli del Cts che suggerivano chiusure a zone e per attività. In lockdown sprofonda tutto il Paese, mentre in Val Seriana iniziano a sfilare i camion militari con le bare. Davanti alla rapidissima velocità di diffusione del virus ci sono quattro giorni di rinvii e «frattanto». Salvo poi imporre la chiusura anche a zone del Paese, soprattutto al Sud, che neppure il Cts consigliava.

 

GIUSEPPE CONTE CON LA MASCHERINA

«La politica ha il diritto e il dovere di fare scelte, motivandole, dopo aver sentito i tecnici e non adeguandosi ai loro pareri», sostiene il sottosegretario grillino Stefano Buffagni. In attesa di conoscere i motivi non ci sono però solo i magistrati e le famiglie della Val Seriana, ma presto anche coloro che, passata l'estate e specie nel Mezzogiorno, non ritroveranno il posto di lavoro.

ospedale pesenti fenaroli alzano lombardoGIUSEPPE CONTE CON LA MASCHERINA alzano lombardo nembroalzano lombardogiuseppe conte, macron e merkel memerocco casalino giuseppe conte 1GIUSEPPE CONTE FIRMA UN DECRETOGIUSEPPE CONTE FIRMA UN DECRETOGIUSEPPE CONTE CON MASCHERINAgiuseppe conte memegiuseppe conte memeGIUSEPPE CONTE

Ultimi Dagoreport

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?

giorgia meloni gioventu meloniana

DAGOREPORT -  NEL GIORNO DELLA MEMORIA LA MELONI HA SORPRESO FACENDO UNA BELLA ACROBAZIA SUL FAMIGERATO VENTENNIO: “SHOAH, UNA TRAGEDIA OPERA DI NAZISTI CON COMPLICITÀ FASCISTA” - LA DUCETTA CERCA DI EVOLVERSI IN SENSO LIBERALE? PROSEGUIRÀ TOGLIENDO LA “FIAMMA TRICOLORE” POST-FASCISTA DAL SIMBOLO DI FDI? - INTANTO, UNA DICHIARAZIONE CHE DIMOSTRA COME L’UNDERDOG ABBIA GRAN FIUTO POLITICO E  CAPACITÀ DI MANOVRA PER NEUTRALIZZARE LO ZOCCOLO NOSTALGICO DI FRATELLI D’ITALIA - SECONDO: DI FRONTE ALLA IMPETUOSA AVANZATA DELLA TECNODESTRA DI MUSK E TRUMP, LA CAMALEONTE GIORGIA HA CAPITO CHE NON HA ALCUN BISOGNO DI METTERSI IL FEZ IN TESTA. QUINDI VIA DI DOSSO NON SOLO LE SCORIE DEL FASCISMO, A CUI LA SINISTRA SI ATTACCA PER SPUTTANARLA, MA ANCHE MANDANDO IN SOFFITTA POPULISMO E SOVRANISMO E CAVALCARE L’ONDA DELLA TECNODESTRA - L’ABILITÀ DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA È DI SAPER GIRARE LA FRITTATA SEMPRE A SUO FAVORE, AVVANTAGGIATA DA UN’OPPOSIZIONE EVANESCENTE, ANNICHILITA DALLA SCONFITTA

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA… PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE AD ATTIVARE L'INDAGINE È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…