DIES IRAN - AHMADINEJAD CONTINUA A SFIDARE L’OCCIDENTE: INIZIA IL PROCESSO DI ARRICCHIMENTO DELL’URANIO (“POTREMMO ANCHE VENDERLO ALL’ESTERO”) E LANCIA MANOVRE MILITARI SUL CONFINE AFGHANO, A UN PASSO DALLE TRUPPE USA - LEON PANETTA DAL PENTAGONO: “ABBIAMO DUE LINEE ROSSE CON L’IRAN: LA PRODUZIONE DI UN’ARMA ATOMICA E IL BLOCCO DELLA NAVIGAZIONE A HORMUZ. NON TOLLEREREMO IL LORO SUPERAMENTO”. RISPONDE L’AYATOLLAH: “LE SANZIONI NON CI FERMERANNO” - A TEHERAN CONDANNATA A MORTE LA PRESUNTA SPIA DELLA CIA HEKMATI…
1- IRAN, IRANIANO-STATUNITENSE CONDANNATO A MORTE PER SPIONAGGIO
(Reuters) - Un tribunale iraniano ha condannato a morte un uomo con doppia cittadinanza, iraniana e statunitense, accusato di spionaggio per conto della Cia. E' quanto ha detto oggi la magistratura iraniana, come riportato dall'agenzia di stampa studentesca Isna. "E' stata emessa una sentenza di morte per Amir Mirza Hekmati, per aver cooperato con il governo ostile dell'America e per spionaggio a favore della Cia", ha detto all'agenzia il portavoce della magistratura Gholamhosse Mohseni-Ejei.
In precedenza, senza citare fonti, l'agenzia semi-ufficiale Fars aveva scritto della condanna di Hekmati per spionaggio: "La corte lo ha riconosciuto colpevole di corruzione e Mohareb (guerra contro Dio)". Hekmati, 28 anni, è stato accusato nel dicembre scorso dal ministero iraniano dell'Intelligence di essere stato addestrato presso basi Usa in Afghanistan e Iraq. Secondo le autorità giudiziarie Hekmati avrebbe ammesso di essere legato alla Cia, affermando però che non aveva intenzione di recare danno all'Iran.
2- L'IRAN SI FERMI SULLA LINEA ROSSA...
Maurizio Molinari per "la Stampa"
L'Iran inizia ad arricchire uranio in un impianto segreto alla vigilia della partenza di Mahmud Ahmadinejad per l'America Latina e Washington risponde con il capo del Pentagono, Leon Panetta: «Abbiamo due linee rosse, non varcatele».
Teheran moltiplica le sfide all'Amministrazione Obama. Il quotidiano «Kayan» svela che in un bunker sotterraneo nel complesso nucleare segreto di Fordo, nei pressi di Qom, è iniziato il processo di arricchimento dell'uranio in aperta sfida alle sanzioni dell'Onu mentre un altro giornale, il «Khorasan», fa sapere che le Guardie della Rivoluzione hanno lanciato manovre militari a ridosso del confine afghano, a pochi chilometri di distanza dalle truppe Usa. Il comandante delle stesse Guardie della Rivoluzione rilancia la minaccia dei giorni scorsi: «Se i nemici bloccheranno le esportazioni del nostro greggio, non consentiremo a una sola goccia di attraversare lo Stretto di Hormuz».
Il tutto avviene alla vigilia della partenza di Ahmadinejad per l'America Latina un viaggio di cinque giorni per consolidare i rapporti militari, di intelligence ed economici con Venezuela, Nicaragua, Cuba ed Ecuador. Teheran fa sapere di voler discutere anche «l'esportazione di tecnologia nucleare», all'evidente fine di aprire un nuovo fronte di attrito con l'Amministrazione Obama.
Per Ileana Ros-Lehtinen, presidente della commissione Esteri della Camera, quello di Ahmadinejad è un «tour dei tiranni» che minaccia gli interessi di Washington per via della presenza di cellule della «Forza Al Quds» dei pasdaran in più Paesi del Sud America.
L'escalation di provocazioni da parte di Teheran segue una settimana di esercitazioni navali e missilistiche nel Golfo Persico che ha testimoniato lo sviluppo di armi tese proprio a bloccare la navigazione attraverso lo Stretto di Hormuz. Da qui la decisione di Washington di recapitare alla Repubblica Islamica due espliciti messaggi.
A farlo sono Leon Panetta, capo del Pentagono, e Martin Dempsey, capo degli Stati Maggiori Congiunti, dagli schermi della Cbs. «Abbiamo due linee rosse con l'Iran» dice Panetta, spiegando che la prima è «la produzione di un'arma atomica» e la seconda «il blocco della navigazione a Hormuz».
«Non tollereremo il loro superamento» sottolinea Panetta, misurando i termini affinché il messaggio sia esplicito. Vicino a lui, il generale Dempsey aggiunge: «Voglio che sappiano che disponiamo della capacità di eliminare la loro capacità nucleare» mentre riguardo allo Stretto «loro hanno gli strumenti per bloccare la navigazione e noi abbiamo quelli per impedirlo». Riguardo alla possibilità che Israele decida da sola di intervenire, Panetta osserva: «Con Israele abbiamo un interesse comune nell'impedire all'Iran di avere l'atomica, di promuovere il terrorismo e di destabilizzare la regione. L'approccio migliore è dunque lavorare assieme».
3 - NUCLEARE, KHAMENEI: IRAN NON CEDERÃ ALLE SANZIONI...
(Reuters) - L'ayatollah Ali Khamenei oggi ha dichiarato che l'Iran non cederà alla pressione delle sanzioni imposte dall'Occidente per costringere Teheran a modificare i suoi programmi nucleari. "La nazione iraniana crede nei suoi governanti... le sanzioni imposte all'Iran dai nostri nemici non avranno un impatto sulla nostra nazione", ha detto il leader in un discorso trasmesso dalla tv di stato. "Le sanzioni non cambieranno le decisioni della nostra nazione", ha aggiunto.
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