UN VALLANZASCA IN MAGAZZINO! - IL BANDITO DELLA COMASINA LAVORA COME MAGAZZINIERE A SARNICO, NELLA BERGAMASCA - FINITO IL TURNO, RIENTRA IN CARCERE A BOLLATE - E’ LA TERZA VOLTA CHE A RENE’ VIENE CONCESSO DI LAVORARE FUORI DAL PENITENZIARIO - DEVE SCONTARE QUATTRO ERGASTOLI E 295 ANNI DI GALERA - I RESIDENTI INCURIOSITI: E’ LUI O NON E’ LUI? - UN IMPRENDITORE IMPEGNATO NEL SOCIALE L’HA “ASSUNTO” A FINE LUGLIO…
Sergio Rame per Il Giornale
Una notizia che farà certamente discutere. Renato Vallanzasca, il "bel Renè" che negli anni Settanta terrorizzò il Nord Italia con rapine, omicidi e sequestri, esce dal carcere ogni mattina per andare a Sarnico dove lavora come magazziniere. "Notte in prigione e buona parte del giorno al lavoro. Per la terza volta, ha ottenuto l'opportunità di lavorare fuori dal carcere sbarcando in Bergamasca, a Sarnico", si legge sull'Eco di Bergamo che oggi ha dato la notizia in anteprima.
Dalla fine di luglio l'ex bandito leader della Banda Comasina, che fu condannato complessivamente a quattro ergastoli e 295 anni di reclusione, presta servizio da un imprenditore che è impegnato nel commercio. "Mi sono reso disponibile per un progetto rivolto ai carcerati e che prevede un impiego per un periodo ben definito nell'intento dare loro l'occasione di ricostruirsi un presente e un futuro - racconta all'Eco di Bergamo il titolare - chiaramente non è facile gestire un programma come questo, ma da anni svolgo attività di volontariato nel settore e quindi non senza perplessità e consapevole delle difficoltà , ho accettato".
La notizia ha fatto subito il giro della Bergamasca. Con il passare dei giorni, le voci e le prime indiscrezioni hanno subito lasciato lo spazio alla certezza che Vellanzasca lavorasse come magazziniere a Sarnico. "Sarà proprio lui? - si chiedevano i residenti - Pare proprio di sì".
Da qualche settimana, infatti, Vallanzasca lascia il penitenziario di Bollate (in provincia di Milano) per raggiungere Sarnico dove lavora in un magazzino e come assistente in una realtà commerciale. "In queste calde settimane di una estate che pare non finire mai - si legge sull'Eco di Bergamo - la novità della sua presenza è circolata a rilento sotto gli ombrelloni e nei vicoli del centro storico".

