CHIAMATELO “TONY” VALLS - IL PREMIER FRANCESE ABBRACCIA LA TERZA VIA BLAIRIANA FUORI TEMPO MASSIMO: “AMO LE IMPRESE” - VIA LA LEGGE SULLA SETTIMANA DI 35 ORE? IL PARTITO SOCIALISTA SI SPACCA, IL GOVERNO RISCHIA E VALLS È IN CADUTA LIBERA NEI SONDAGGI

Anais Ginori per “La Repubblica”

 

VALLS E FILIPPETTIVALLS E FILIPPETTI

Chiamatelo Tony Valls, oppure Manuel Blair, come più vi piace. Gli applausi a scena aperta del gotha dell’imprenditoria francese hanno segnato la vera svolta del più riformista dei socialisti. «Amo le imprese» ha detto Manuel Valls davanti a una platea del Medef, la Confindustria francese, archiviando la lotta di classe. Un pugno nell’occhio per la gauche. Dopo aver epurato l’ala sinistra al governo, Valls ha annunciato una Terza Via francese, dichiaratamente ispirata a Tony Blair. Certo, non è una novità per l’incallito riformista che ha firmato un libro dal titolo «Finire con il vecchio socialismo... ed essere finalmente di sinistra».

OSKAR LAFONTAINEOSKAR LAFONTAINE

 

Ma ora che Valls è al potere, con il rischio di essere logorato in appena 150 giorni di governo, la sua svolta social-liberale va veloce. Tanto che si parla già di abolire una legge-simbolo come quella delle 35 ore settimanali, approvata dal governo socialista di Lionel Jospin alla fine degli anni Novanta.

 

manuel valls manuel valls

«Potremmo autorizzare le imprese e le filiali, nell’ambito di accordi di maggioranza, a derogare alle norme sull’orario lavorativo e sulla retribuzione» spiega l’uomo simbolo di questa svolta social-liberale, Emmanuel Macron, l’ex banchiere d’affari diventato ministro dell’Economia. Il trentaseienne chiamato da François Hollande al posto di Montebourg non va per il sottile. «La vecchia sinistra è come una stella morta» dice nella stessa intervista in cui vuole liberalizzare l’orario settimanale per creare più posti di lavoro. Ai tempi della tassa di Hollande sui ricchi aveva detto: «E’ Cuba, senza il sole».

Il fisico di Blair che attrae Miss Deng Il fisico di Blair che attrae Miss Deng

 

Per ora sono solo battute. «Il governo non ha intenzione di modificare le 35 ore» ha tagliato corto un portavoce del governo. Ma la sensazione è che, anche a colpi di provocazioni, la sinistra francese voglia finalmente modernizzarsi, buon ultima in Europa. Valls, in caduta libera nei sondaggi, si gioca tutto, appoggiato da François Hollande che già da tempo si professa “socialdemocratico”. «L’addio al socialismo del

Novecento», scrive le Monde, facendo il paragone con la rottura tra Gerhard Schroder e Oskar Lafontaine negli anni Novanta.

 

hollande e emmanuel macronhollande e emmanuel macron

Il governo ora deve guardarsi dal nemico interno, i puri e duri del Ps. La “crisi di regime”, con una maggioranza sempre più fragile, è appena cominciata. Oggi si apre a La Rochelle il raduno del partito. «Il social-liberismo non fa parte del nostro vocabolario» commenta Jean-Marie Cambadélis, segretario nazionale. A luglio 35 deputati frondisti si sono astenuti sulla manovra correttiva.

 

Il governo può contare all’Assemblée Nationale su una maggioranza di 300 deputati, sui 289 necessari. Ieri un appello a sostenere l’esecutivo è stato firmato da appena 200 deputati. Nessuno esclude più che il Presidente possa essere costretto a sciogliere il parlamento prima della fine del suo mandato. La mutazione della sinistra potrebbe davvero provocare una crisi istituzionale.

 

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