papa e marino

PRETI SÌ MA FESSI NO - IL VATICANO NON VUOLE TROVARSI ‘SCOPERTO’ PER IL GIUBILEO DALL’EVENTUALE CADUTA DELLA GIUNTA MARINO - ECCO PERCHÉ SI È CREATO UN ASSE CON IL PREFETTO GABRIELLI E IL SOTTOSEGRETARIO DE VINCENTI

Paolo Rodari per “la Repubblica”

 

MARINO BERGOGLIOMARINO BERGOGLIO

«Mai come questa volta sono sereno. Del resto, non abbiamo davanti a noi il Grande Giubileo del 2000, ma un Giubileo diverso, che si svolge anche in tutte le diocesi del mondo, con lavori a Roma meno impegnativi ma che senz’altro saranno fatti e conclusi per il bene della città e non soltanto in favore dei pellegrini. Sono sicuro, infatti, che del risultato potranno beneficiarne anzitutto i cittadini romani, con lavori che saranno eseguiti nel rispetto delle regole e lottando con forza contro ogni forma di abusivismo».

 

IGNAZIO MARINO E PAPA BERGOGLIO IGNAZIO MARINO E PAPA BERGOGLIO

Così a Repubblica monsignor Liberio Andreatta, amministratore delegato dell’Opera Pellegrinaggi, ventiquattro ore dopo la notizia che il governo ha rinviato ancora decisioni e provvedimenti per Roma. Evidentemente Oltretevere si fidano di Matteo Renzi, che non a caso ha detto subito: «Il 27 agosto, alle ore 12, abbiamo convocato un Consiglio dei ministri interamente dedicato alla Capitale. E lì verranno approvati una serie di pacchetti che riguardano Roma. In particolare quello sul commissario per il debito e quello relativo al Giubileo».

 

franco gabriellifranco gabrielli

Nel tempo di Papa Bergoglio non sono coltivati da nessuno in Vaticano rapporti preferenziali con esponenti della politica italiana. Anche il profilo del segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, in questo senso, si mantiene volutamente di basso profilo e dà la linea a tutti. Tuttavia, è evidente che rapporti di lavoro in vista del Giubileo, non soltanto fra Vicariato e Campidoglio ma anche e soprattutto fra Palazzo Chigi e Vaticano, sono esistenti. Entro le mura leonine non c’è preoccupazione.

 

In vista dell’Anno Santo che si aprirà il prossimo 8 dicembre un canale di collaborazione è aperto (e alla luce del sole) con il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, e con il sottosegretario Claudio De Vincenti. Rapporti che mettono al riparo anzitutto il Vaticano anche da una eventuale caduta di Ignazio Marino durante lo stesso Giubileo. Del resto, la Santa Sede non è sulle ceneri di Roma che intende morire.

MATTEO RENZI CLAUDIO DE VINCENTIMATTEO RENZI CLAUDIO DE VINCENTI

 

Una settimana fa le parole dell’Osservatore Romano in seguito al blackout di Fiumicino sono state del tutto eloquenti: il blackout è «l’ultimo capitolo della lunga crisi che sta soffocando la città di Roma», si è letto sul quotidiano vaticano. Che, probabilmente non a caso, ha voluto anche ricordare dall’altra parte le parole dello stesso presidente del Consiglio: «Situazione intollerabile».

 

mons rino fisichella (2)mons rino fisichella (2)

In ogni caso, a due anni e mezzo dall’elezione di Bergoglio, sono anche i lavori per il Giubileo che stanno rimescolando le carte nei rapporti fra il Vaticano e la politica italiana. A fronte di una Lega che si è messa definitivamente contro il Papa con una polemica frontale sui migranti, sono i Cinque Stelle ad aver avviato una sorta di strategia di appeasement.

 

Pochi giorni fa, infatti, diversi esponenti del Movimento di Grillo hanno partecipato in prima fila a una lectio di monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione e uomo che per volere di Francesco cura anche l’organizzazione del Giubileo per il Vaticano.

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