IL SOMMERGIBILE AFFONDA SARKÒ - UNA VECCHIA STORIA DI MAZZETTE PER LA VENDITA DI TRE SOTTOMARINI AL PAKISTAN RISCHIA DI COINVOLGERE IL NANOLEONE DELL’ELISEO A POCHI MESI DALLE ELEZIONI - NON SOLO DUE FEDELISSIMI DEL PORTABORSETTE DI CARLÀ SONO PESANTEMENTE COINVOLTI, MA ALLA VICENDA È COLLEGATO L’ATTENTATO AL CANTIERE A KARACHI CHE FECE 14 MORTI DI CUI 11 FRANCESI (UN AVVERTIMENTO A CHI AVEVA SMESSO DI PAGARE)...
Alberto Mattioli per "la Stampa"
Come scandalo, rischia davvero di diventare uno dei più ghiotti della storia della Quinta repubblica, che pure in materia non si è privata di nulla. E sta lambendo Nicolas Sarkozy, dopo che due suoi fedelissimi, Thierry Gaubert e Nicolas Bazire, sono stati iscritti nel registro degli indagati. A sette mesi dalle elezioni, non è un presagio fausto.
Si tratta del lungo, oscuro, complicato «affaire Karachi». Riassumendo: all'inizio degli Anni Novanta, il primo ministro Edouard Balladur decide di vendere tre sottomarini al Pakistan e tre fregate all'Arabia Saudita. Com'è prassi e com'era, allora, legale, dell'affare vengono incaricati dei mediatori per mandare avanti la faccenda, magari ungendo un po' di ruote in loco.
L'intermediario numero uno è il discusso faccendiere franco-libanese, Ziad Takieddine. Il sospetto è che sulle commissioni legali abbia applicato delle «retrocommissioni» illegali per portare in Francia fondi neri che sarebbero serviti a finanziare la campagna presidenziale di Balladur, di cui Sarkozy era il pupillo, il portavoce e il ministro del Bilancio.
Protagonisti dell'affaire, appunto Gaubert e Bazire. E qui entrano in scena le ex mogli di Takieddine e di Gaubert. La prima, un'inglese, Nicole Johnson, si è vendicata di un divorzio difficile e di un mensile ridicolo spifferando ai giudici il molto che sapeva sulle «retrocommissioni».
La seconda è la principessa Elena di Jugoslavia, nipote del Re (il nostro) perché figlia di Maria Pia di Savoia e di Alessandro di Jugoslavia. Lei, che ha smentito di volersi vendicare del marito, ha però raccontato che Gaubert e Takieddine facevano delle gite in Svizzera da cui tornavano con delle valigie piene di mazzette che poi consegnavano a Bazine. E in effetti nei conti della campagna di Balladur risultano 15 milioni di franchi incassati in contanti, in teoria per la vendita di gadget e t-shirt.
Magliette d'oro a parte, i soldi sporchi si sono sporcati di sangue nel 2002. Sullo sfondo c'è la guerra, a destra, fra Chirac e Balladur. La spunta Chirac che nel â95 diventa presidente e, sospettando che fosse servita a foraggiare il rivale, subito blocca la manna delle commissioni. Risultato: un attentato nel cantiere dei sommergibili a Karachi che fa 14 morti di cui 11 francesi e viene attribuito ai terroristi islamisti, prima che si scopra che è un avvertimento a chi aveva smesso di pagare.
Ora, tutto questo per il presidente attuale è molto imbarazzante. Gaubert è stato il suo braccio destro al municipio di Neuilly (fu Sarkò a sposarlo con la principessa) e al Bilancio. Quanto a Bazire, lui e Sarkò sono talmente amici che quando entrambi lavoravano per Balladur erano chiamati «i due Nicolas» e, quando Sarkò impalmò Carlà , Bazire gli fece da testimone. Diventato nel frattempo direttore generale del gruppo Arnault, il colosso del lusso, Bazire è una specie di plenipotenziario sarkozista nel mondo della finanza.
Insomma, lo scandalo è serio e infatti ieri, da New York, Sarkozy ha dovuto reagire con un comunicato dell'Eliseo che denuncia «calunnie e manipolazioni politiche» e assicura che «nel dossier non compare il nome del presidente» (scatenando una polemica nella polemica: come fa a saperlo? L'istruzione, in teoria, è segreta).
Ma i giornali sono pieni di foto di Takieddine in compagnia di alti papaveri dell'Ump, il partito sarkozista. E, da destra a sinistra, le opposizioni sparano a zero. Con il Karachigate, c'è da scommetterci, siamo solo all'inizio.







