trump hillary clinton-1024x536

VECCHIO TRUMPONE – IL MILIARDARIO REPUBBLICANO A TESTA BASSA CONTRO HILLARY CLINTON: “QUELLO CHE HA FATTO SULLE MAIL È CRIMINALE” – POI TORNA ALLA CARICA SULL’IMMIGRAZIONE: “COSTRUIREMO UN MURO AL CONFINE CON IL MESSICO, PRESIDIATO DALLA POLIZIA”

Francesco Semprini per "La Stampa"

 

DONALD TRUMPDONALD TRUMP

Donald Trump attacca a tutto campo Hillary Clinton sull' affaire delle email cancellate - «quello che ha fatto è criminale» - e sull' immigrazione. E torna a cavalcare il suo cavallo preferito: un muro contro gli immigrati al confine con il Messico. Il candidato leader fra i repubblicani per le presidenziali degli Stati Uniti, in programma per novembre del 2016, ha ribadito che, se sarà eletto, darà una battaglia senza quartiere per respingere i decreti del presidente Obama a favore della regolarizzazione degli illegali nel Paese.

 

Un muro con il Messico «Costruiremo un muro solido e presidiato dalla polizia. Ci sarà una porta, grande e bella, per chi può entrare legalmente nel Paese», avverte il magnate del mercato immobiliare.

 

Una nuova provocazione che sembra portare a Trump consensi sempre più ampi. La politica di Trump sull' immigrazione è basata su tre principi: «Una nazione senza confini non è una nazione», «una nazione senza leggi non è una nazione», e «una nazione che non serve i suoi cittadini non è una nazione». L' obiettivo è chiaro: una seria riforma dell' immigrazione volta a tutelare la classe media, «distrutta da decenni di accordi commerciali e politiche sugli immigrati sbagliate».

 

DONALD TRUMP E JEB BUSHDONALD TRUMP E JEB BUSH

Se Trump prosegue sulla strada delle provocazioni, sull' altra sponda del Potomac, quella democratica, è la front-runner Hillary Clinton a riservare un affondo dai toni ironici al candidato alla nomination del Grand Old Party. E implicitamente ai suoi colleghi di partito. «Se guardate i candidati repubblicani - dice - le loro politiche sono come quelle di Trump, anche se loro non hanno i suoi capelli». Una tattica offensiva con cui far fronte agli attacchi che l' ex First Lady ha subito negli ultimi giorni al cosiddetto «email-gate». «Non mi lascerò infangare. E non lascerò disonorare la memoria di coloro che sono morti» a Bengasi, afferma la Clinton.

DONALD TRUMPDONALD TRUMP

 

MELANIA E DONALD TRUMPMELANIA E DONALD TRUMPBILL HILLARY CLINTONBILL HILLARY CLINTON

Il Congresso da parte sua vuole vederci chiaro, capire se informazioni classificate sono state fatte passare sull' account email privato di Hillary. La candidata democratica rassicura: «Ora ho un account SnapChat, mi piace e lì i messaggi si cancellano da soli». Ironia che non cancella, agli occhi degli elettori, una macchia che pesa nei sondaggi, dove Hillary è in calo, e gli americani la guardano con maggiore scetticismo.

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…