manfred weber ursula von der leyen

LA VERA NOTIZIA SUL BLITZ DI MANFRED WEBER AL PARLAMENTO EUROPEO NON È CHE È FALLITO, MA CHE C’È STATO – ERA SCONTATO CHE L’ALLEANZA POPOLARI-CONSERVATORI NON RIUSCISSE A RIBALTARE L’ESITO DELLA LEGGE SULLA NATURA (NON HANNO I NUMERI). MA CHE 21 POPOLARI ABBIANO VOTATO CONTRO, È GIÀ RILEVANTE - COMUNQUE, NON C'ENTRANO NULLA I FUTURI ASSETTI, PER I QUALI CONTERANNO I RISULTATI DELLE ELEZIONI DEL 2024 – WEBER NON VUOLE UN BIS DI URSULA VON DER LEYEN, CHE OSTEGGIA DA QUANDO GLI HA “FREGATO” LA POLTRONA DI PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE – E INTANTO, LA DESTRA CONSOLIDA IL SUO CONSENSO CON IL MONDO AGRICOLO...

1. I 15 «RIBELLI» DEL PPE: COSÌ È FALLITO IL TEST DI WEBER PER L’ASSE CON LE DESTRE

Estratto dell’articolo di Francesca Basso per il “Corriere della Sera”

 

Manfred Weber e Ursula von der leyen

Il test fortemente voluto dal presidente e capogruppo dei Popolari a Strasburgo, Manfred Weber, è fallito: una maggioranza con i conservatori e l’estrema destra è difficile almeno con questi numeri. Se non improbabile. E per qualsiasi alleanza alternativa a quella con i socialisti servono comunque i liberali di Renew Europe.

 

Il segnale è arrivato dall’interno dello stesso Ppe perché sono stati 15 eurodeputati del gruppo di Weber a far naufragare il suo piano e ci hanno messo la faccia: il voto è stato nominale, niente franchi tiratori. […]

 

MANFRED WEBER INCONTRA GIORGIA MELONI A PALAZZO CHIGI - 11 NOVEMBRE 2022

Quindici «ribelli» su 177 europarlamentari hanno mostrato un certo coraggio perché andare contro il capo non è mai semplice anche se Weber dopo il voto ha detto di «rispettare i punti di vista differenti: è difficile che un gruppo sia compatto al 100%».

 

Alla fine il numero dei «ribelli» è salito a 21 nella votazione finale che ha approvato la posizione di compromesso del Parlamento europeo da tenere nel negoziato con il Consiglio e la Commissione Ue. […]

 

Sono settimane che il tema delle future alleanze, dopo le elezioni europee del giugno prossimo, tiene banco. Weber ha corteggiato senza troppo mistero, nelle sue visite in Italia, la premier Giorgia Meloni che però è la leader a livello europeo dei conservatori dell’Ecr.

TIMMERMANS HA UN CETRIOLONE PER VOI

 

Una strategia […] che provoca più di qualche mal di pancia nel partito soprattutto fra le delegazioni dei Paesi nordici. Anche se poi a livello nazionale si stanno moltiplicando le alleanze, come in Spagna con Vox.

 

«Quando in S&D non sanno che dire ci chiamano populisti. Il Ppe sostiene l’europeismo, smettiamola con queste campagne», ha protestato Weber in conferenza stampa. Ma è un dato di fatto che sta portando avanti alleanze a geometria variabile.

 

Questo test è stata una scommessa persa sulle alleanze ma ha comunque ricordato la centralità dei popolari al Parlamento e il loro impegno a difesa degli agricoltori e di un certo modo di concepire il Green Deal. In una logica puramente elettorale.

 

Il Ppe sta cercando di strizzare l’occhio al mondo agricolo (il cui malcontento rischia di condizionare ad esempio le elezioni in Olanda in autunno) sia a chi non nega il cambiamento climatico ma vuole una «rivoluzione soft». […]

 

MANFRED WEBER A PALAZZO CHIGI PER INCONTRARE GIORGIA MELONI

2. LA GRANDE SCONFITTA DI WEBER FRENA IL PROGETTO DI ALLEANZA TRA POPOLARI E DESTRA DI MELONI

Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”

 

«È la più grande sconfitta di Manfred Weber». Questa frase è stata ripetuta costantemente ieri a Strasburgo. Perché il via libera del Parlamento europeo al testo “Nature” ha soprattutto assestato un colpo alla linea del presidente del Ppe. Alla vagheggiata alleanza di destra tra i popolari e i Conservatori di Giorgia Meloni.

 

ursula von der leyen con Frans TIMMERMANS e greta

[…] a Vilnius, […] la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, tendeva stabilmente il suo orecchio verso la città francese. E dopo lo scrutinio si è lasciata andare in un sorriso larghissimo e a un composto cenno di esultanza.

 

Perché questa […] era pure la grande scommessa di Von der Leyen. Anche lei popolare e tedesca, acerrima nemica del suo “collega” di partito Weber. Nel braccio di ferro, quindi, si è consumata anche una lite tutta interna al Ppe. Senza esclusione di colpi.

Manfred Weber e Ursula von der leyen

 

[…] Gli effetti […] del disco verde acceso ieri a Strasburgo […]sono essenzialmente tre. Il primo riguarda la linea politica del Ppe. Si è dimostrato che l’ipotesi di costruire una futura maggioranza tra popolari e conservatori non ha una base praticabile già ora e non solo dopo le prossime elezioni europee.

 

C’è un pezzo importante del Ppe, dagli irlandesi ai polacchi dagli scandinavi ai cechi, che non può accettare un’alleanza con la destra del gruppo conservatore (Ecr) di Meloni. Addirittura l’unico deputato popolare maltese ha preferito astenersi nonostante l’appello della connazionale Roberta Metsola, presidente del Parlamento Ue. I 21 dissidenti popolari rappresentano infatti proprio questa forma di malessere. Che Weber non controlla e non ha previsto.

 

ursula von der leyen frans timmermans 1

Il secondo effetto si concentra sulla presidenza della Commissione europea. Weber da tempo cerca di disarcionare Von der Leyen. Sta lavorando per impedirle un secondo mandato […]. In privato non ha mai nascosto di aspirare a quel ruolo o di fare il “king maker” per un altro popolare. L’eventuale intesa con i Conservatori serviva proprio a cambiare l’equilibrio politico e disarticolare la cosiddetta “maggioranza Ursula” […]. Questa prospettiva, a questo punto, è stata sostanzialmente archiviata. La “coppia” Von der Leyen-Timmermans ha di fatto battuto quella composta da Weber e Meloni.

 

timmermans

E questo è il terzo effetto. Lo spostamento a destra dei Popolari si è progressivamente accentuato dopo la vittoria del centrodestra in Italia. Anche per la premier italiana […] questa era l’occasione per entrare nel grande scacchiere del potere europeo. Ha puntato le sue fiches sullo slittamento a destra del Ppe. Ma ha fallito. E la strada per una nuova coalizione in grado di pilotare le prossime nomine nelle Istituzioni europee ieri le è stata sbarrata. Almeno per ora. […]

 

3. FALLISCE LA SPALLATA ANTI-ECOLOGISTA MA L'AGENDA GREEN EUROPEA È A RISCHIO

Estratto dell'articolo di Nicolas Lozito per “la Stampa”

 

giorgia meloni e mateusz morawiecki alla conferenza di ecr a varsavia

[…] Partiamo dalla sostanza: ieri ha vinto l'ambiente. E ha vinto l'idea che sia compito delle attuali generazioni occuparsi dello stato di salute del Pianeta dove vivranno i nostri figli e nipoti. Il voto in favore della Restoration law rimette sul tavolo una fondamentale legge per la protezione dei nostri territori, che oggi versano in stato di salute pessimo a causa dell'impatto dell'uomo.

 

[…] Veniamo al secondo piano, quello politico. Il voto di ieri ha fotografato in maniera plastica il blitz di Weber contro Ursula Von der Leyen, leader della Commissione e anello di congiunzione tra il Ppe e i social-democratici.

 

Gli osservatori più smaliziati vedono nell'operazione un più ampio tentativo di riallineare le alleanze del Partito popolare verso destra, muovendosi verso il gruppo dei conservatori. […] Ma non tutti sono d'accordo su questa teoria del riallineamento: la sconfitta di Weber di ieri è la prova che gli equilibri tra centro-destra e centro-sinistra siano più stabili delle previsioni.

 

MANFRED WEBER ABBRACCIA URSULA VON DER LEYEN

La sfida, però, è appena cominciata. E si giocherà proprio sulle politiche ambientali […]. Il Green deal […] potrebbe far saltare il banco in questo ultimo anno. I conservatori potrebbero scaricare l'agenda verde per evitare che gli ottimi risultati favoriscano le prossime elezioni le forze progressiste, che durante la campagna elettorale proveranno a rivendicare con forza i progressi ottenuti.

 

La messa in atto della Restoration law animerà ancora il dibattito, visto che molti Paesi (tra cui l'Italia) si sono opposti apertamente. I conservatori possono così rinsaldare l'alleanza con agricoltori, pescatori e confederazioni di categoria, nonché con le lobby che vorrebbero mantenere l'attuale status-quo e non impegnarsi in obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra.

 

Dall'altra parte la Commissione […] può contare sul supporto degli scienziati, di molte grandi aziende e banche che hanno appoggiato apertamente la transizione verde e gli attivisti climatici. Un tiro alla fune che potrebbe mettere in secondo piano la natura per favorire gli interessi di breve periodo. Ma l'ambiente non può essere un territorio di battaglia […]

 

4. JUTTA PAULUS LA RELATRICE OMBRA DELLA LEGGE: "DA WEBER BRUTTA MOSSA NON HA DIGERITO LA NOMINA DELLA VON DER LEYEN"

Estratto dell'articolo di Emanuele Bonini per “la Stampa”

Jutta Paulus

 

«Meglio una proposta meno ambiziosa che nessuna proposta». Jutta Paulus […] europarlamentare tedesca dei verdi, membro della commissione Ambiente e relatrice ombra del testo, tira un sospiro di sollievo per lo scongiurato rischio di brutta figura dell'Ue in materia di sostenibilità e il fallito tentativo di bliz del Ppe […].

 

[…] A proposito di prossima legislatura, vi preoccupano i popolari? Oggi hanno votato con conservatori e sovranisti.

«Il Ppe dovrà presto decidere se vorrà restare nella parte costruttiva del Parlamento. Spero che il Ppe si ricordi di essere sempre stato pro-europeo e di essere sempre stato per il compromesso».

 

Manfred Weber e Ursula von der leyen

Una critica al capogruppo Manfred Weber? Tra l'altro il Ppe aveva chiesto il ritiro del provvedimento della Commissione, a guida Ppe.

«Quella di Weber non è stata una mossa carina nei confronti di Ursula von der Leyen. Credo che non abbia mai superato il fatto di non essere stato messo a capo della Commissione europea, anche se era lui la persona designata, e di essere stato scalzato da von der Leyen, calata un po' dall'alto, e con meno esperienza europea di lui».

giorgia meloni e mateusz morawiecki a varsavia

 

Se il Ppe dovesse scegliere nuove alleanze dopo le elezioni del 2024?

«Bisognerà vedere innanzitutto come andranno le elezioni. Ad ogni modo vorrei ricordare che non è la prima volta, in questa legislatura, che in Aula si ha una maggioranza senza i popolari. È già successo altre volte. È successo con ill voto sulla strategia industriale, per esempio. Ma anche in altre occasioni».

 

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