giorgia meloni economia mercati crollo ue borsa mes

VETO NERO – IL NO ITALIANO ALLA RATIFICA DELLA RIFORMA DEL MES RISCHIA DI ESSERE UN BOOMERANG SOPRATTUTTO PER I NOSTRI TITOLI DI STATO: LE NUOVE NORME INTRODUCONO INFATTI IL BACKSTOP DEL CREDITO, UN OMBRELLONE CHE PROTEGGE I BOND DAI RISCHI DI UNA CRISI BANCARIA. UN TEMA NON PROPRIO MARGINALE PER IL PAESE CON IL PIÙ ALTO DEBITO PUBBLICO D’EUROPA – TUTTE LE CONTRADDIZIONI SUL TRATTATO, NEGOZIATO TRA 2020 E 2021 DAL GOVERNO DI GIUSEPPE CONTE (CHE ORA È CONTRARISSIMO) - IL DAGOREPORT

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti

Estratto dell’articolo di Gianni Trovati per “il Sole 24 Ore"

 

Da un lato c’è la fedeltà alle bandiere anti Mes che Fratelli d’Italia e Lega sventolano da molti anni. Dall’altro le sorti dei BTp italiani, venduti a mani basse negli ultimi mesi anche alle famiglie che poche settimane fa hanno acquistato in massa il primo titolo dedicato al “Valore”.

 

In questa strettoia, la ratifica del Mes ieri nei fatti ha compiuto un piccolo passo avanti in commissione Esteri alla Camera, anche se nell’assenza completa della maggioranza: non solo quella del Governo Meloni, in realtà, ma anche della coalizione gialloverde che a suo tempo ha sostenuto il Conte-1, cioè il governo che con l’allora ministro dell’Economia Giovanni Tria ha portato avanti […]  il negoziato sulla riforma del Mes poi firmata dal Conte-2 nel gennaio 2021.

 

conte e tria

Ma il Mes, lo si sa, è una fucina infinita di contraddizioni, e spacca le coalizioni a destra, dove Forza Italia è tutt’altro che graniticamente contraria alla ratifica, e le aspiranti tali a sinistra, dove a un Pd che spinge per l’ok al Mes con la stessa intensità di Iv, Azione e + Europa si affianca un Movimento 5 Stelle che il Mes, pur se portato avanti da Conte e i suoi ministri in Europa, non l’ha mai digerito davvero.

 

PASCHAL DONOHOE - GIANCARLO GIORGETTI - PAOLO GENTILONI

In ogni caso, il Governo ieri si è tenuto lontano dalla commissione perché altrimenti si sarebbe trovato di fronte un bivio impossibile: dare un parere favorevole alla ratifica, confermando le indicazioni tecniche molto esplicite contenute nel documento firmato dal capo di Gabinetto del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti […], oppure darne uno contrario aprendo ufficialmente un’altra tempesta italiana in Europa.

 

meccanismo europeo di stabilita' 1

[…] l’Italia è l’unica a non aver ratificato la riforma che accanto a modifiche di dettaglio sul meccanismo dei prestiti introduce il backstop del credito, cioè un meccanismo che fa intervenire il Salva-Stati nel caso di una crisi bancaria tale da superare la capacità di contrasto del fondo di risoluzione unica.

 

È questa l’unica novità di peso della riforma, ed è considerata in Europa un passo avanti verso quell’Unione bancaria chiesta a gran voce dall’Italia e frenata dai Paesi più ostili a qualsiasi forma di condivisione dei rischi a partire dalla Germania. I collezionisti di contraddizioni generate dal Mes possono prendere anche questa.

giorgia meloni ursula von der leyen

 

[…] Sul piano politico, è evidente, l’ipotesi presenta qualche complessità in più, ma forse minore rispetto all’alternativa di un’Italia che da sola nell’Eurozona blocca la ratifica fermando la riforma anche per tutti gli altri Stati membri.

 

Perché al di là delle convulsioni politiche c’è la questione cruciale dei contraccolpi che in questo caso potrebbero subire i nostri BTp: tema non esattamente marginale per il più grande emittente dell’area Euro, che secondo i calcoli appena aggiornati dell’Upb dovrebbe totalizzare quest’anno collocamenti lordi per 432 miliardi contro i 316 miliardi del 2022, e al netto dei rinnovi dei titoli in scadenza dovrebbe cercare acquirenti per 112 miliardi dopo un triennio in cui l’intera offerta è stata coperta dagli acquisti della Bce.

 

Articoli correlati

DAGOREPORT - PERCHE GIORGETTI HA FATTO LA SUA MOSSA PRO-MES? CHE DIETRO AL PARERE TECNICO...

DAGOREPORT - PERCHE GIORGETTI HA FATTO LA SUA MOSSA PRO-MES? CHE DIETRO AL PARERE TECNICO...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI giancarlo giorgetti giorgia meloni meloni giorgettiGIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONIgiancarlo giorgetti giorgia meloni matteo piantedosi parata 2 giugno

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…