CARO CI COSTA LO SPOT DELLA MELONI SUI MIGRANTI – LA PRIMA NAVE DELLA MARINA DIRETTA NEI NUOVI CENTRI IN ALBANIA TRASPORTA 16 PERSONE, 10 EGIZIANI E 6 BENGALESI CHE ERANO PARTITI DALLA LIBIA SU BARCONI – IL VIAGGIO DA LAMPEDUSA A SHENGJIN COSTA TRA I 250 MILA E I 290 MILA EURO, OSSIA 18 MILA EURO A MIGRANTE – A BLOCCARE IL PROTOCOLLO SIGLATO TRA LA DUCETTA ED EDI RAMA POTREBBERO INTERVENIRE I GIUDICI…
Estratto dell’articolo di Alessia Candito e Viola Giannoli per “la Repubblica”
IL PATTUGLIATORE DELLA MARINA MILITARE LIBRA
La prima nave della Marina militare salpata per portare i migranti fino in Albania è partita con sedici persone a bordo. Due giorni di viaggio per trasferire fuori dall’Italia dieci egiziani e sei bengalesi che su barconi di fortuna avevano lasciato le coste libiche di Sabrata e Zuara e si sono ritrovati a occupare gli 80 metri della Libra, capace di caricare da sola fino a 80 marinai e circa 200 passeggeri.
Eccolo, dunque, il primo carissimo viaggio dei migranti lontano dai confini italiani: dovendo la Libra fare la spola tra Lampedusa e Shengjin — e pure rapidamente se è vero che non ci sono altre navi della Marina a fare da hub — la traversata rischia di costare tra i 250 mila e i 290 mila euro, calcolano alcuni marittimi, ossia 18 mila euro a migrante, per un’operazione che nella sua interezza peserà per quasi un miliardo sulle casse dello Stato.
SERGIO MATTARELLA E GIORGIA MELONI - MIGRANTI - VIGNETTA ELLEKAPPA
Lo dicono i numeri, prima ancora dei probabili inciampi giuridici che verranno a galla al di là dell’Adriatico, che fin qui il protocollo Italia-Albania voluto e siglato da Giorgia Meloni e Edi Rama, sbandierato come modello dal governo e che piace anche alla presidente Ursula von der Leyen, non che è un’iniziativa politica di facciata che nella realtà vale una briciola. […]
«Il più costoso e inutile spot propagandistico della storia repubblicana », commenta da Iv, Davide Faraone. «Ottocento miliardi buttati per una deportazione», aggiunge la segretaria dem Elly Schlein. E se a Palazzo Chigi si ragiona su un viaggio di Meloni in Albania, la partenza di ieri è stata in sordina. E la chiave è di nuovo nei numeri.
[…] Con il meteo clemente e il mare piatto sono state ore di arrivi a Lampedusa: barchette di legno, gusci di ferro e gommoni, tutti carichi e malconci. Mentre la Libra navigava semi vuota verso l’Albania, nella tarda serata di ieri nell’hotspot di Lampedusa si contavano più di 1.200 persone. Alcune di queste sono passate dalla nave della Marina, rimasta più di ventiquattro ore a 15-20 miglia da Lampedusa.
[…] Le immagini che l’ong Mediterranea è riuscita a ottenere e ha mostrato a Repubblica lo confermano. Nella prima, scattata con un visore notturno, si vede la nave ferma all’ancora non lontano da Lampedusa. La seconda mostra invece le operazioni in corso: la motovedetta che si accosta al pattugliatore su cui i naufraghi appena soccorsi sono stati costretti a salire.
matteo piantedosi e giorgia meloni in albania con edi rama ai futuri centri migranti
«Non ero vicinissimo, ma il ponte era illuminato, c’erano persone sedute a terra, come in attesa». È lì, sul ponte, che è avvenuto lo screening, il primo del loro viaggio. Donne e bambini da una parte, famiglie e minori non accompagnati pure, i naufraghi provenienti da Paesi non sicuri, lo stesso. Zuppi, stremati, la maggior parte sono stati trasferiti nuovamente sulle motovedette e portati a Lampedusa da dove verranno immessi nel normale circuito di accoglienza in attesa che la loro richiesta d’asilo venga vagliata dalle commissioni territoriali.
Sulla Libra sono rimasti invece sedici uomini, adulti e “non vulnerabili”, provenienti da Egitto e Bangladesh che la Farnesina ritiene Paesi sicuri, ora diretti nei centri in Albania. […]
giorgia meloni in albania con i militari italiani
Lì dovrebbero essere reclusi i sedici che tra stanotte e domani toccheranno suolo albanese, nel porto di Shengjin e per i quali scatterà il fermo che dovrà essere convalidato entro 48 ore dai giudici della sezione immigrazione di Roma. Un giudizio su cui pesa la sentenza emessa il 4 ottobre dalla Corte di giustizia europea che riscrive i criteri per i Paesi sicuri e rischia di minare il fondamento giuridico dell’intero progetto albanese.
Per ora il governo Meloni ha deciso di tirare dritto. Da giorni i giornali di destra gridano alle toghe rosse. E il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha annunciato che il governo è pronto a «impugnare» le sentenze e a portarle «al giudizio delle massime giurisdizioni del nostro Paese». Sarà una prova di forza sull’esperimento delle procedure accelerate di frontiera fuori confine, sulla pelle di sedici persone.
agenti di polizia davanti all hotspot per migranti di shengjin in albania
NUOVI CENTRI PER I MIGRANTI IN ALBANIANUOVI CENTRI PER I MIGRANTI IN ALBANIAIL PATTUGLIATORE DELLA MARINA MILITARE LIBRAcentro per migranti a gjader centro migranti italiano in albania