IL VIDEO DELLA VERGOGNA - SCHETTINO AVEVA UNA SOLA PREOCCUPAZIONE LA SERA DEL 13 GENNAIO, ED ERA SALVARE PIÙ LA NAVE CHE I PASSEGGERI: “VABBUÒ, VABBUÒ IÀ, FACCIAMOLI ANDARE A TERRA” - LA PROCURA ACQUISISCE IL VIDEO DEL TG5:
"PENSIAMO DI SAPERE CHI LO HA GIRATO - DOMNICA CEMORTAN, L'UNICA PERSONA, NON MEMBRO DELL'EQUIPAGGIO, PRESENTE NELLA PLANCIA AL MOMENTO DELL'INCIDENTE, QUANDO DISSE DI VOLER ANDARE VIA DALLA PLANCIA, SCHETTINO INSISTETTE PERCHÉ RIMANESSE….

1- VIDEO http://www.ansa.it/web/notizie/videogallery/italia/2012/02/10/visualizza_new.html_77480180.html

2- SCHETTINO AVEVA UNA SOLA PREOCCUPAZIONE LA SERA DEL 13 GENNAIO, ED ERA SALVARE PIÙ LA NAVE CHE I PASSEGGERI: "VABBUÒ, VABBUÒ IÀ, FACCIAMOLI ANDARE A TERRA"
Cristiana Mangani per il Messaggero

Schettino aveva una sola preoccupazione la sera del 13 gennaio, ed era salvare più la nave che i passeggeri. Poco importava se gli ospiti della Costa erano allo sbando e stavano cercando di sbarcare in preda al panico. Per il capitano era fondamentale stare al telefono con l'Unità di crisi della società di navigazione e ricevere indicazioni. Tanto che a un membro dell'equipaggio che lo avvertiva di quanto stava accadendo sui ponti, ha risposto: «Vabbuò, vabbuò ià, facciamoli andare a terra».

Poi, si è subito rimesso al cellulare e ha preso ancora tempo prima di dare l'emergenza generale. «Aspetta, aspetta», ha fermato uno dei suoi. Sono le 22,14 di quello sciagurato venerdì. La Concordia ha impattato da circa mezz'ora contro lo scoglio delle Scole, davanti all'isola del Giglio. Un scontro avvenuto a 15 nodi di velocità.

La plancia di comando è piena di gente, ma nessuno in quel frangente sa che cosa fare.
Perché Schettino non dà ordini e non si accorge, comunque, che al suo fianco c'è chi sta riprendendo la scena.
Un video lungo e dettagliato di quanto è accaduto in quei momenti sul ponte di comando. Niente di ricollegabile al contenuto della scatola nera o alle telecamere che sono installate sulla nave. L'operatore è in movimento. Le riprese sono un'esclusiva trasmessa ieri nel Tg5 delle 20.

Immagini mai viste, nuove anche per la procura di Grosseto, che sta coordinando le indagini. «È una novità pure per noi - ha confermato il procuratore Franco Verusio - Ed è incredibile perché abbiamo sentito tutti quelli che erano in plancia e nessuno ci ha detto dell'esistenza di questo video. Contiamo di acquisirlo agli atti».

Il documento mostra il disordine che regna sulla nave mentre Schettino continua a stare al telefono. Si preoccupa unicamente di parlare con Roberto Ferrarini, il capo dell'Unità di crisi della società di navigazione. Lo stesso che è stato ascoltato dai magistrati per oltre sei ore e che ha cercato di spostare l'attenzione sul solo comandante. «Mi ha detto che era successo qualcosa di grave - ha raccontato ai pm - ma non era affatto agitato e non mi sono reso conto della portata dell'incidente».

Ieri, in procura è arrivato anche il dg di Costa, Gianni Onorato. Un lungo interrogatorio per tentare di ricostruire cosa accadde durante il naufragio. Quella notte il top manager ha avuto colloqui con Schettino e, ieri, ha raccontato la sua versione dei fatti.
Alle 22,42 viene evidenziato ancora dal video, il capitano riceve indicazioni dall'equipaggio. In quel momento gli scompartimenti allagati sono due.

«Con due così - dice - noi sopravviviamo. Stiamo scarrocciando a terra. Che fondale siamo qui?» «Cento metri», risponde l'addetto al gps. «Allora aspettiamo che scarrocciamo in acque più basse - insiste Schettino - Appoggiamo lo scafo sul fondale e poi diamo fondo all'ancora». Nessun allarme, né segnale di abbandono della nave. «Comandante, i passeggeri cominciano a entrare da soli nelle lance», lo avverte di nuovo un ufficiale. «Vabbuò, vabbuò», cerca ancora di mantenere la calma.

L'abbandono della nave arriva dopo almeno altri dieci minuti. I passeggeri sono sgomenti. L'annuncio dagli altoparlanti invita a mantenere la calma e a mettere i salvagente. IL messaggio viene fatto anche in giapponese e in inglese. Ma non c'è quasi più nessuno a sentirlo, i corridoi sono vuoti. La folla si è concentrata verso le scialuppe. Qualcuno è ferito, nasi che sanguinano, scene di panico, tutti urlano.

Si accalcano con i giubbotti arancioni intorno alle scialuppe, aspettando il loro turno. Le scene vengono ancora filmate dall'ignoto cameraman. Un membro dell'equipaggio di nazionalità filippina si sta dando da dare per calarne una in mare. Le cime sono incagliate, la lancia di salvataggio ondeggia ma rimane in asse. Ancora urli, tanta paura. Lo scafo tocca finalmente l'acqua con i passeggeri a bordo. Scatta un applauso liberatorio. Loro ce l'hanno fatta, le luci dell'isola sono vicinissime. È la salvezza. Altri, invece, non usciranno vivi da quella che doveva essere una bella e rilassante vacanza.

3- LA PROCURA ACQUISISCE IL VIDEO DEL TG5:
"PENSIAMO DI SAPERE CHI LO HA GIRATO
repubblica.it

Carabinieri della polizia giudiziaria di Grosseto sono stati incaricati dal procuratore Francesco Verusio di acquisire il filmato originale del video trasmesso ieri sera dal Tg5 1, che mostrava quanto avveniva nella plancia di comando della nave Costa Concordia dopo l'impatto contro gli scogli dell'Isola del Giglio il 13 gennaio scorso.
L'acquisizione agli atti dell'inchiesta riguarda il video integrale, compresa la parte non trasmessa in onda.

"Il video è di sicuro interesse investigativo, è una specie di rappresentazione teatrale della plancia di comando quella sera e anticipa l'incidente probatorio sulla 'scatola nera' il 3 marzo", ha commentato stamani Verusio dopo una riunione con i sostituti Alessandro Leopizzi, Maria Navarro, Stefano Pizza. "Il video - ha aggiunto - conferma in qualche modo, ad eccezione dei dettagli, la prima ricostruzione dei fatti ottenuta tramite le testimonianze degli ufficiali di plancia che abbiamo sentito, alcuni anche più di una volta".

La procura desidera visionare il filmato integrale anche perché, ha spiegato sempre Verusio, "ci dà spunto per verificare certe testimonianze. Abbiamo sentito gli ufficiali in plancia più di una volta e questo filmato può fornire importanti riscontri ai loro racconti". Su chi abbia ripreso il comandante Francesco Schettino e i suoi ufficiali nei momenti concitati del naufragio il procuratore Verusio ha anche detto: "un'idea ce l'ho, ma non ve la dico". "Stiamo facendo le indagini che serviranno per capire chi ha girato questo video, e sicuramente lo sentiremo come testimone", ha proseguito l'inquirente.

Martedì prossimo sarà ascoltata intanto come persona informata sui fatti l'amministratore delegato di Costa Crociere, Pierluigi Foschi, mentre ieri è stato ascoltato per 4 ore il direttore generale della compagnia genovese, Gianni Onorato, che ha cercato di ricostruire insieme agli inquirenti quanto accadde quella notte sulla nave. Onorato, Foschi e i manager dell'unità di crisi Roberto Ferrarini e Manfred Ursprunger intorno alle 3.30 del mattino si recarono al Giglio.

Nei prossimi giorni, oltre all'ad, i pm grossetani asolteranno anche altri tre componenti del comitato di crisi della Costa Crociere, Alessandro Carella, Fabrizia Greppi e il fleet superintendent Paolo Parodi. In settimana, secondo quanto si apprende, i pm potrebbero valutare eventuali nuove iscrizioni nel registro degli indagati, che al momento restano due: il comandante Francesco Schettino e il primo ufficiale di plancia, Ciro Ambrosio.

Si apprendono, intanto, nuovi dettagli sul ruolo avuto la notte della tragedia da Domnica Cemortan, la hostess moldava ospite del comandante Francesco Schettino. In un primo momento la donna non avrebbe voluto salire con lui nella plancia di comando della nave Costa Concordia la sera del 13 gennaio; invece accettò l'invito e anche quando disse di voler andare via dalla plancia, Schettino insistette perché rimanesse. Questo è almeno quanto ha riferito la stessa Cenortan ai pm nel corso dell'interrogatorio del primo febbraio scorso. Per ora risulta l'unica persona, non membro dell'equipaggio, presente nella plancia al momento dell'incidente.

Verso le 21.30 del 13 gennaio, ha rifertio la moldava ai magistrati, dopo la cena al ristorante, "ad un certo punto siamo entrati in plancia tutti noi (Schettino, Domnica, il commissario Giampedroni e Ciro Onorato, ndr)". "Non ero al corrente", ha detto, di salire con altre persone in plancia di comando, "tant'è che mi sono sentita a disagio per questa circostanza, ovvero quando mi hanno invitata a salire". Poi, arrivata in plancia, ha raccontato, "sono rimasta in fondo e poiché non trovavo interessante la situazione ed avevo anche fame, me ne volevo andare via, ma il comandante (Schettino, ndr) ha insistito affinchè rimanessi, e così ho fatto".

"Io - ha precisato ancora la testiomne - volevo scendere e andar via, ma il comandante mi ha detto di rimanere lì". E ancora: "Sono rimasta in fondo in un punto buio che non consentiva di vedere molto bene, comunque riuscivo a vedere le luci di Isola del Giglio". I pm le chiedono quanto tempo è rimasta in plancia e che cosa è successo dopo. "Ero con Ciro Onorato con cui sono salita dal ponte 3 a bordo di una delle lance. Sono quasi certa che verso le 00.30-1.00 sono arrivata a Giglio Porto".

Per i pubblici ministeri la donna ha anche fatto un disegno che mostra la plancia di comando della nave Costa Concordia al momento del naufragio. Nello schema, su invito dei pm, Domnica ha indicato la sua posizione, e quella delle persone e delle cose presenti, fra cui Schettino e gli altri ufficiali. Su una mappa della nave mostratele dai pm ha anche indicato la posizione della cabina di Schettino dove lei stessa aveva riposto i suoi abiti. I disegni sono agli atti dell'inchiesta della procura di Grosseto e sono stati allegati al verbale dell'interrogatorio.

 

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