chiang chin-chen giorgia meloni xi jinping

VIETATO ROVINARE LA FESTA CINESE ALLA MELONI – I SENATORI DI FRATELLI D’ITALIA, MARTEDÌ SCORSO, HANNO DATO BUCA AL VICEPRESIDENTE DEL PARLAMENTO DI TAIWAN, CHIANG CHIN-CHEN, CHE AVREBBE DOVUTO INCONTRARE UNA DELEGAZIONE A ROMA – ALL’IMPROVVISO, TRA I PARLAMENTARI MELONIANI È PARTITO IL FUGGI FUGGI: LA PREMIER ERA IN CINA ED ERA SCATTATO L’ORDINE DI EVITARE CONTATTI CON I NEMICI DI XI JINPING. È LA STESSA MELONI CHE DURANTE LA CAMPAGNA ELETTORALE, PARLANDO CON I MEDIA DI TAIPEI, DICEVA: “È CERTO CHE TAIWAN CON UN GOVERNO DI CENTRODESTRA SARÀ UNA QUESTIONE FONDAMENTALE PER L’ITALIA”?

Estratto dell’articolo di Carlo Tecce per https://lespresso.it/

 

GIORGIA MELONI XI JINPING

Lo scorso martedì, attorno a Palazzo Madama, s’è verificato un fenomeno anomalo. Forse paranormale. Una strana e certamente preoccupante «sparizione di senatori», soprattutto di centrodestra, in particolare di Fratelli d’Italia. Conviene essere prudenti, attenersi ai fatti […]

 

Come ampiamente previsto. […] Il politico Chiang Chin-Chen, vicepresidente del Parlamento di Taiwan, è arrivato di buon mattino per incontrare diversi senatori della Repubblica. La visita romana era l’ultima tappa di un giro in Europa che ha attraversato Praga, Madrid e pure Milano.

 

CHIANG CHIN-CHEN

All’improvviso, e per questo parliamo di fenomeno anomalo, forse paranormale, […] molti senatori e alcuni deputati sono spariti […]: un onorevole è rimasto col telefono senza batteria, un altro non è riuscito a lasciare l’ufficio per il troppo lavoro, un altro ancora s’è beccato il treno in ritardo […]. A quel punto, contattati i pochi senatori superstiti, il vicepresidente Chiang Chin-Chen con la delegazione di Taiwan ha tentato di entrare a Palazzo Madama per svolgere un colloquio con una senatrice leghista e si presume, arsi dal sole di Roma, per godersi un po’ di refrigerio.

 

GIORGIA MELONI IN CINA

Un cavillo troppo cavilloso del comma del regolamento lo ha impedito: «In quel momento la senatrice non era in Senato e dunque non era consentito l’accesso», fa sapere, immolandosi, il senatore Gaetano Nastri, quattro legislature, due con Fratelli d’Italia. Nastri è anche Questore di Palazzo Madama, per la precisione «anziano» perché il più votato dai colleghi, perciò Nastri ha la facoltà di accogliere o respingere gli ospiti consultando il presidente del Senato o il Collegio dei Questori. In questa occasione, Nastri spiega di aver agito da solo, addirittura senza informare il presidente Ignazio La Russa.

 

PECHINO EXPRESS - IL VIAGGIO DI GIORGIA MELONI E LA FIGLIA GINEVRA IN CINA - MEME BY EDOARDO BARALDI

Chiang Chin-Chen ha salutato la senatrice leghista in un bar in zona Palazzo Madama, mentre i «senatori spariti» camminavano radenti al muro per non farsi vedere. Nel pomeriggio la situazione è tornata sotto controllo, nessun fenomeno anomalo e forse paranormale: la presidente Giorgia Meloni era nel pieno della ossequiosa trasferta in Cina e nel partito è scattato l’ordine di evitare contatti con i ribelli/nemici cinesi di Taiwan. La linea va sempre seguita. Anche se contraddittoria. Anche se il Senato della Repubblica non è la sede di Fratelli d’Italia.

 

Durante la campagna elettorale, appena due anni fa, la candidata Meloni fu l’unica a rilasciare una intervista a Central news agency, un media di Taipei, definendo «inaccettabile» il comportamento cinese: «È certo che Taiwan con un governo di centrodestra sarà una questione fondamentale per l’Italia. […]». Certo, no? Oggi chi lo ricorda a Pechino che vuole riannettere Taiwan entro il 2049 per onorare il centenario dalla fondazione della Repubblica popolare e assumere il dominio mondiale?

GIORGIA MELONI IN CINA - VIGNETTA BY MANNELLI - IL FATTO QUOTIDIANO

 

Tornando al malinconico martedì 30 luglio di Chiang Chin-Chen: da segnalare gli appuntamenti saltati col leghista Gian Marco Centinaio («Impegni familiari»), vicepresidente del Senato che tre mesi fa guidò il gruppo italiano a Taipei e col meloniano Lucio Malan, presidente dell’intergruppo parlamentare di amicizia («Non ho potuto»).

 

 

 

La sera la delegazione di Taiwan ha invitato a cena gli onorevoli superstiti in un ristorante accanto a Palazzo Madama. I meloniani hanno declinato, specialmente per la paura delle foto. «Chi lo dice a Giorgia?» C’era soltanto un esponente di Fratelli d’Italia, forse non avvisato per tempo, si scherza, il deputato Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze nonché genero di Romano La Russa, il fratello di Ignazio. […]

marco osnato. VISITA DI GIORGIA MELONI IN CINA - LA DELEGAZIONE ITALIANA

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...